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Il secondo parto

 


È passato più di un mese da quando è nata la nostra bambina, e in tante anche tra le amiche più strette, ancora mi chiedono come è andato il parto. 

Effettivamente non ne ho parlato molto perché ho vissuto e sto vivendo un momento estremamente sereno ma grazie all'equipe medica di questo ospedale, sia io che mio marito siamo riusciti a fare pace con l'idea del parto, visto che quello precedente era stato piuttosto difficoltoso e doloroso. 
Facciamo un piccolo riassunto: la mia condizione di donna ultra 40enne, con diabete gestazionale, con gravidanza PMA (ovodonazione), con la bimba più grande rispetto alla media, ha spinto la mia ginecologa a volermi indurre il parto a 38 settimane.

Il numero 4

 

Io ci credo al destino e credo anche nelle coincidenze; anche se stavolta qualcosa ho fatto finta di non vederla, ma insomma, mica deve coincidere proprio tutto tutto tutto tutto tutto tutto tutto vero?

Facciamo un passo indietro di più di un mese.

Ci siamo preparati al transfer psicologicamente, fisicamente, con le eco e le medicine, con l'alimentazione, con l'organizzazione giornaliera... E quindi non è un caso se il transfer sarà proprio il giorno quando, tre anni fa, ho scoperto le beta positive del nostro piccolo... però si sa, la vita ci mette alla prova e ci fa gli scherzetti. E allora... Il giorno prima vado al lavoro, mi porta mio marito in anticipo, ci prendiamo un po' di tempo insieme, ma io piena di ormoni mi faccio anche un piantarello e cerco di anestetizzare questo momento che aspetto da tempo. Dopo circa 20 min che lui mi ha lasciata, ricevo una sua chiamata "ho avuto un incidente con il motorino, sto bene ma sto aspettando l'ambulanza". Panico. Quella lacrime che stavo trattenendo diventano un fiume in piena. Sono tutto il giorno a lavoro tenendo i contatti con mio cognato e mio padre, che ricevevano aggiornamenti via SMS.

La disperazione nel pensare al giorno dopo, al nostro momento magico (mio marito niente di super grave) a quello che avremmo voluto/dovuto passare... Spalla rotta (da fare accertamenti), cuore rattoppato, niente sonno e tante occhiaie, la mattina seguente ci dirigiamo con il taxi in clinica.

La tua favola


E tu lo sai come si fanno i bambini? I bambini nascono grazie agli ovetti della mamma e ai semini del papà.
Questa è la storia di un ovetto speciale, che ha fatto un viaggio molto lungo, molto lungo anche nel cuore della sua mamma e del suo papà.
C'erano una volta due ragazzi che erano davvero tanto innamorati; questi ragazzi stanno insieme, decidono di sposarsi e poi decidono di allargare la famiglia ed avere un bambino.
Ci provavano e ci provavano, ma per quanto ci provassero, questo bambino proprio non voleva rimanere; quando la mamma rimaneva incinta, il bambino poi se ne andava in cielo.
Così dopo che avevano provato per tanto tempo e avevano utilizzato anche la scienza, la mamma ed il papà sono tornati dal dottor A.

Baby in viaggio

Io sono pessima a fare le valigie, è un continuo 

"non si sa mai, potrebbe servire". Con l'arrivo di un bambino, le esigenze e necessità di viaggio cambiano. E allora, sto imparando che "less Is more", ovvero, meglio poco che tanto - al massimo mi concedo un po' di shopping!! Ahaha!

Sono sempre stata super brava a scrivere liste, ma poi ho comunque sempre fatto un macello e anche con il piccolo, inizio molto tempo prima a scrivere il necessario (metto un foglio attaccato all'armadio), per non perdermi nulla. Mettiamoci l'anima in pace, se la valigia (o automobile) non sarà stracarica, poco ci manca.

Esogestazione

Il nostro cucciolo ha compiuto 9 mesi, e questi 9 mesi dopo la nascita, sono importanti tanto quanto la gravidanza stessa.

In questo periodo il piccolo si è abituato alla sua nuova vita, mentre noi genitori dobbiamo imparare a comprendere il bambino attraverso i segnali che ci manda (pianto, movimento etc).
Durante questo periodo, è vero che l’unico modo per poterlo calmare è tenerlo in braccio - povera la mia schiena, un’esigenza che in molti chiamano “vizio” (pure la suocera), anche se questo è un bisogno fisiologico che prende il nome di #esogestazione.

A volte sembriamo scordarci che i neonati sono stati tanto tempo dentro la nostra pancia, a stretto contatto con noi; rannicchiati per 9 mesi in un luogo nel quale si sono sentiti protetti e al sicuro, al caldo, mangiando dormendo giocando ai loro ritmi.

Essere madre

Non riesco ad avere un minimo di vita normale come prima della nascita del nostro piccolo: non ricordo cosa vuol dire dormire tutta la notte. Poi guardo nostro figlio, vedo i suoi occhi scuri, e sento dentro di me una forza incredibile. Ho amato tante persone in questa vita, ma l'amore che provo per lui è più forte di ogni altra cosa.

Insomma, perché facciamo figli? Li cerchiamo, a volte diventiamo pazze per averli e poi ci stravolgono la vita. Sono un pezzo del nostro cuore; li trattiamo con i guanti, li vestiamo con tutine e magliette, come se fossero delle bambole.

Abbiamo fatto degli errori, ne faremo altri e, avremo sempre intorno mamme che sembra non ne commettono, che siano migliori di noi.

Ciao, ormoni

Quando proviamo ad avere un bambino, all’inizio è tutta una scoperta fatta di passione, speranze, biancheria sexy, giorni per fare l’amore a caso… ma poi tutto l’ambaradam inizia a girare intorno agli ormoni, a varie misurazioni e classificazioni.

Una marea di analisi, quello che noi abbiamo chiamato il buca-buca: i dosaggi degli ormoni femminili sono utili per stabilire se vi sono alterazioni nella funzione delle ovaie con conseguente inibizione dell'ovulazione o irregolarità. E’ importante dosare il TSH, che è un ormone che influenza l'attività della tiroide: sappiamo bene quali sono i range entro cui bisogna essere in ogni fase del percorso.

Quello con il nome strano

In questo periodo, si stanno accavallando un po’ di cose da fare, sia perché a forza di procrastinare sono
rimasta che le devo ancora fare, sia perché sono un po’ più stanca e più lenta, quindi ci metto realmente più tempo a farle.

Tra queste cose, arriva il momento di pensare a quel “tipo strano”, perché sia le amiche che al corso pre-parto, si inizia a parlare degli esercizi di Kegel, per tonificare il perineo e il pavimento pelvico. Questi sono muscoli che non si vedono ma che sono molto importanti: sia l’uomo che la donna dovrebbero allenarli per non andare incontro a disturbi fastidiosi.

Il nido

Arriva ad un certo punto, un fremito dentro (e non sto parlando dei primi calcetti del piccolo), una condizione che proprio non ti fa restare con le mani in mano, quindi per la serie del “ce l’ho, ce l’ho, mi manca”, ovviamente questa ce l’ho e non mi potevo far mancare quella che viene chiamata “la sindrome del nido”.

In cosa consiste? Nell’organizzare gli spazi, nello spostare i mobili, nel voler sistemare gli armadi. Sono diverse le attività che ci prendono la mano, quindi gli ultimi mesi di gravidanza, sono quelli più convulsi sotto questo punto di vista. Proprio come gli uccelli che costruiscono nidi per proteggere i loro piccoli, anche noi ci prepariamo a creare un ambiente sicuro per il bimbo in arrivo.

Sarò capace?

Un bambino cercato, voluto, amato così tanto, da non pensare mai a quello che viene dopo la pancia e la gravidanza.

Prima è tutta l’emozione di scoprire il test positivo, poi godersi quei momenti che rendono unici l’attesa. Ma ad un certo punto, quando inizi a pensare a questa vita a tre, iniziano a sorgere i primi dubbi: “sarò capace di fare la mamma? L’ho sempre sognato, ma in pratica, come si fa?”

Ci piace chiacchierare

Ho scritto questo post, perché alcune persone più grandi hanno commentato e giudicato la mia gravidanza. Come al solito, leggetevi qualche critica, ma anche quel velo di ironia che mi contraddistingue.

Qualche anno fa, una nota pubblicità recitava lo slogan “quanto ci piace chiacchierare” ed è vero, perché molte persone, sentono che devono dire sempre la loro, dare la loro sentenza o consiglio non richiesto.

E questo vale in tutti i campi della vita: se mangi le verdure, da grande sarai forte come Braccio di Ferro; se fai così, poi te ne pentirai…; bastava applicarti di più e ora, non ti staresti lamentando… E via discorrendo. Ovviamente, quando una donna è incinta, non ci sono solo i familiari più stretti (alias madre e padre) che puntano il dito, commentano o consigliano, ma tutto il circondario sente di avere qualcosa da dire sulla questione.

Infertilità e altre varianti - 2

Quando in una coppia non si riescono ad avere bambini, molto spesso si pensa che il problema sia quello della donna, anche se qualcuno osa chiedere “ma il problema è tuo o suo?”. Un po' per ignoranza, un po' perché la donna tende ad essere “la casa” e l’energia per la ricerca di un figlio, ma soprattutto perché pensare che invece sia lui ad avere problemi legati all’infertilità, può creare anche problemi (e malelingue) sulla virilità. L’infertilità maschile invece interessa il 7% degli uomini e sempre di più i giovani. È una causa diffusa dell’infertilità di coppia.

Infertilità e altre varianti

In questi anni di ripetuta ricerca della cicogna, da ignorante (proprio perché ignoravo alcuni meccanismi del mio corpo) ho tentato varie strade, mi si sono affacciati mille e più motivi per cui non riuscissi a rimanere incinta. E nonostante gambe sue e giù, avere rapporti a giorni alterni, fare un salto e farne un altro, non abbiamo mai visto un positivo.

Eppure, ho sempre saputo come si facessero i bambini, me lo spiegarono con vari video e poi, anche più tardi, ho messo in pratica quello che avevamo letto o che mi avevano detto. 

Ma non è successo nulla.

Squadra azzurra o squadra rosa?

In questi anni di ricerca ed attesa, abbiamo spesso immaginato con mio marito come sarebbe stata la nostra famiglia, quanti sorrisi sdentati avremmo avuto e quante tra bambole e macchine, avremmo comprato.

Siamo sempre stati certi, che una femminuccia con quel nome che abbiamo in testa, si sarebbe affacciata nella nostra vita.

Quando inizi a vedere che la gravidanza va bene, va avanti, un po' le idee cambiano e i pensieri si fanno reali. E se fosse un maschietto? Oddio, ma ci sono dei bellissimi vestitini da femminuccia… Mhmh, però in casa nostra ci sono già due bimbe, sarebbe bello avere un fiocco azzurro per far felici tutti; certo che avremmo più cose già pronte, visto che femmina-femmina si potrebbero passare vestiti, giochi etc…

Questi mesi

Che cosa strana e difficile dovervi raccontare cosa è successo fino ad ora! I primi mesi infatti sono stati piuttosto frastornati, immaginate la felicità ma repressa, la paura di dire “che bello è vero” e la voglia invece di poter stare rilassata e godermi le belle emozioni e sensazioni che provavo. Io e Mr P. non abbiamo comunicato la notizia subito, volevamo stavolta essere sicuri il più possibile per non stare male noi e i nostri genitori. Mia madre ha continuato la sua insistenza nel volermi vedere più attiva così, dopo aver fatto la seconda ecografia (dopo della quale, abbiamo chiuso la cartella clinica con il Centro), siamo andati diretti a casa dei miei con i referti e, in modo piuttosto impacciato, abbiamo dato la notizia. Inutile dirvi, che l’ansia mia e di tutti si è placata, così mamma veniva a farmi visita, mi chiamava per sapere se stavo bene, ma senza stress. E’ stato bello condividere con loro il nostro segreto.

Numeri

Quante bugie ho raccontato fino ad ora? 10, 100, 1000? Tante, forse troppe, ma l’ho fatto per proteggermi e non per tenere fuori questa parte della mia vita a voi; troppe volte sono caduta e mi sono fatta male, nonostante mi sia sempre rialzata.

Ora, bugie a parte, ecco la verità..

Tutto è iniziato con un numero, quindi felice, ma sempre tra mille peripezie (perché certo, Doc V. è in ferie; i monitoraggi sarebbero dovuti essere in giorni alterni, invece la nuova dottoressa chiede che ne faccia due di seguito MA, non è possibile, perché sarò fuori Roma quindi, incrociamo le dita..).

Siamo dal lato sbagliato?

Sento e leggo spesso come molte ragazze commentano che "stanno perdendo tempo".

Purtroppo la situazione del Covid non è delle migliori e chi stava aspettando dopo l'estate per iniziare il suo percorso di PMA, si è vista nella maggior parte dei casi, chiudere il Centro o ritardare per cause di forza maggiore. Dover affrontare questi stop per molte non è stata proprio una bella notizia e ritorno sulla prima frase "si sta perdendo tempo". Alcune tra quelle che seguo o che mi seguono sui social, purtroppo, avevano già visto cancellato il tentativo in primavera e aspettavano con ansia il loro momento.

Imparare dal fallimento

Sono anni che continuiamo a cercare la gravidanza, sono anni in cui abbiamo avuto più esiti negativi che positivi (basta pensare all’arrivo del ciclo ogni mese) e questa sensazione di inadeguatezza e di fallimento ci prende alla bocca dello stomaco, ma indossando la nostra maschera migliore, andiamo avanti ed ingoiamo pezzi di vetro immaginari che di graffiano la bocca ed il cuore.

Fin da quando siamo bambini, ci spingono ad ottenere il miglior risultato a scuola, nello sport; ci dicono che puntare in alto è importante per farsi valere nella vita e molto spesso, il nostro impegno non viene neanche ripagato come dovrebbe.

Tutto facile

Sembra tutto così facile. Quando guardi un film o una serie tv in cui si parla di coppie che non possono avere figli, molto spesso non è inquadrata la questione nel vero modo, anzi, sembra che tutto si possa risolvere in breve tempo, senza pensarci troppo, con uno sciocco di dita e sicuramente più sorrisi che lacrime.

Ho visto una puntata di una serie e mi sono anche appassionata alla storia di questa coppia: prima lei aveva un problema di vaginite che non le permetteva di avvicinarsi fisicamente a suo marito, ma oplà, un paio di consigli della ginecologa con la piega dei capelli perfetta e un paio di Louboutin ai piedi, che tutto funziona.

Questo silenzio

Questo silenzio che significa? Niente. Tutto. Nulla. Bho. La mia versione è più che altro “piuf” e fatelo come se fosse uno sbuffo.

Non c’è nulla da dire. Perché fa caldo (ma siamo in estate); siamo impegnati ad ascoltare tv e telegiornali che ci raccontano che succede; dobbiamo mettere la mascherina ma ci scocciamo (forse non vi ricordate che c’è il Covid).. Insomma, insieme ai soliti film anni 80 che ci ripropongono ogni estate, tutto come al solito.

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