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C'era una volta...

Come iniziano le favole? Con "C'era una volta...".

E c'era pochi mesi fa, questa coppia che era riuscita a riattaccare i pezzi dopo un periodo non proprio facile: il transfer andato male con la GEU, la fine dei lavori di casa con il relativo trasloco, l'inizio della scuola dell'infanzia e delle novità che giravano intorno a questo... Insomma, cambiamenti dopo una calda estate, in tutti i sensi.
Settembre si era presentato come un "inizio di anno" un po' assonnato, con troppe cose da fare e poco tempo per farle; con novità da gestire cercando di incastrare tutti i pezzi del puzzle, e con una stanchezza mentale e fisica che mi aveva lasciato ai box della PMA, perché si, avevamo scelto di fare un ultimo tentativo e poi STOP, tutto il circo di medici, analisi, medicine e speranze, sarebbe stato abbandonato.

Raccogliendo i cocci


Il mio cuore vorrebbe un altro figlio, ma il mio corpo forse no. Realmente non sappiamo che succede, la PMA non è una scienza esatta, per quanto sia tutto calcolato, incappiamo in mille ostacoli.

Il mio corpo continua a tradirmi. Me la posso prendere solo con lui. Tanti sacrifici, tanti soldi, tante medicine... Tanta speranza che si è infranta. Sono passati 2 mesi da quel giorno, da quel transfer e vedo ancora nitida quella "stellina" che nel monitor viene rilasciata dentro di me.

Il numero 4

 

Io ci credo al destino e credo anche nelle coincidenze; anche se stavolta qualcosa ho fatto finta di non vederla, ma insomma, mica deve coincidere proprio tutto tutto tutto tutto tutto tutto tutto vero?

Facciamo un passo indietro di più di un mese.

Ci siamo preparati al transfer psicologicamente, fisicamente, con le eco e le medicine, con l'alimentazione, con l'organizzazione giornaliera... E quindi non è un caso se il transfer sarà proprio il giorno quando, tre anni fa, ho scoperto le beta positive del nostro piccolo... però si sa, la vita ci mette alla prova e ci fa gli scherzetti. E allora... Il giorno prima vado al lavoro, mi porta mio marito in anticipo, ci prendiamo un po' di tempo insieme, ma io piena di ormoni mi faccio anche un piantarello e cerco di anestetizzare questo momento che aspetto da tempo. Dopo circa 20 min che lui mi ha lasciata, ricevo una sua chiamata "ho avuto un incidente con il motorino, sto bene ma sto aspettando l'ambulanza". Panico. Quella lacrime che stavo trattenendo diventano un fiume in piena. Sono tutto il giorno a lavoro tenendo i contatti con mio cognato e mio padre, che ricevevano aggiornamenti via SMS.

La disperazione nel pensare al giorno dopo, al nostro momento magico (mio marito niente di super grave) a quello che avremmo voluto/dovuto passare... Spalla rotta (da fare accertamenti), cuore rattoppato, niente sonno e tante occhiaie, la mattina seguente ci dirigiamo con il taxi in clinica.

Magrezza


Ultimamente sto soffrendo molto sul tema corpo/peso. È un continuo "Come sei magra. Ma mangi?! Ma sei anoressica? Sei sicura di stare bene?" e anche se sorrido, è una cosa che andando avanti nel tempo, mi infastidisce molto.
È come quando dicono "ma come sei ingrassata!!". Ecco, pensiamo che anche al contrario può essere considerato un insulto. Solo che tutti vorrebbero essere magri, quindi per la maggior parte delle persone, fare questo tipo di commento, è quasi un complimento.
Sono sempre stata magra. Sono nata piccola, non sono tanto alta e di peso, non ho mai superato una certa soglia. Neanche in gravidanza sono riuscita ad avere quella forma pienotta che sognavo, ma a parte la panciona, ho arrotondato giusto un po' le guance!

Prenditi cura, mamma

Questo post è stato scritto con il permesso di @la_riabilitazione_al_femminile

Mi sono decisa. Mi sono presa del tempo per me e ho avuto il primo approccio con la fisioterapista del pavimento pelvico, a 9 mesi dal parto: ho avuto alcuni segnali che mi hanno spinta a farmi delle domande, per capire cosa mi stesse succedendo (un po' di incontinenza, dolore durante i rapporti, la pancia ammorbidita con i retti si sono leggermente staccati). Ecco cosa succede al corpo della donna dopo parto! Tutti sono lì pronti a vedere il batuffolino, tutti e chiedere "cara come stai? Dormi? Mangi?" Ma sulla parte fisica, ben pochi fanno domande.

Ero emozionata perché dopo tanto tempo, era una cosa andavo a fare per me, una cosa che comunque porterà beneficio sia a livello personale che a livello di coppia.

Ciao, ormoni

Quando proviamo ad avere un bambino, all’inizio è tutta una scoperta fatta di passione, speranze, biancheria sexy, giorni per fare l’amore a caso… ma poi tutto l’ambaradam inizia a girare intorno agli ormoni, a varie misurazioni e classificazioni.

Una marea di analisi, quello che noi abbiamo chiamato il buca-buca: i dosaggi degli ormoni femminili sono utili per stabilire se vi sono alterazioni nella funzione delle ovaie con conseguente inibizione dell'ovulazione o irregolarità. E’ importante dosare il TSH, che è un ormone che influenza l'attività della tiroide: sappiamo bene quali sono i range entro cui bisogna essere in ogni fase del percorso.

Infertilità e altre varianti - 2

Quando in una coppia non si riescono ad avere bambini, molto spesso si pensa che il problema sia quello della donna, anche se qualcuno osa chiedere “ma il problema è tuo o suo?”. Un po' per ignoranza, un po' perché la donna tende ad essere “la casa” e l’energia per la ricerca di un figlio, ma soprattutto perché pensare che invece sia lui ad avere problemi legati all’infertilità, può creare anche problemi (e malelingue) sulla virilità. L’infertilità maschile invece interessa il 7% degli uomini e sempre di più i giovani. È una causa diffusa dell’infertilità di coppia.

Infertilità e altre varianti

In questi anni di ripetuta ricerca della cicogna, da ignorante (proprio perché ignoravo alcuni meccanismi del mio corpo) ho tentato varie strade, mi si sono affacciati mille e più motivi per cui non riuscissi a rimanere incinta. E nonostante gambe sue e giù, avere rapporti a giorni alterni, fare un salto e farne un altro, non abbiamo mai visto un positivo.

Eppure, ho sempre saputo come si facessero i bambini, me lo spiegarono con vari video e poi, anche più tardi, ho messo in pratica quello che avevamo letto o che mi avevano detto. 

Ma non è successo nulla.

Test prenatali

Quando sono uscita dalla prima visita con il Dottor Gio, ero molto felice ma mi sentivo anche confusa, visto che per la prima volta si era iniziato a parlare di test prenatali e mi sono accorta, di non saperne nulla.

Sono andata un po’ nel panico inizialmente, poi ho pensato che non è solo una decisione mia/nostra, ma tutte le coppie si trovano a dover pensare a questi test. Quali erano i dubbi? Procedere con la translucenza nucale e il Bi-test oppure, solo la translucenza e poi effettuare altre tipologie di test genetici sul feto?

Rifletto. Osservo

In questo periodo sono molto riflessiva. E osservatrice. Guardo che succede intorno a me e mi faccio delle domande.

Nel “gruppo PMA” che frequento su Instagram, in questi giorni stanno succedendo un po’ di cose, tipiche di chi affronta questo percorso: c’è chi inizia la stimolazione; chi deve intraprendere il pick-up; chi è ad un passo dal transfer; in attesa delle beta o con i referti in mano.

Non lo so se è l’impressione, ma negli ultimi anni mi sembra che siamo aumentate noi coppie da PMA e forse si è abbassata anche l’età di queste coppie (mi è capitato di commentare questa cosa con mio marito l’ultima volta che siamo stati in sala d’attesa al Centro).

Consulenza

Finalmente, nonostante il casino di questo #coronavirus, siamo riusciti ad avere un incontro in videochat con la genetista.

Ci abbiamo messo un pò per scriverle una mail - non sapevamo come scrivere, cosa dire, quanto spingerci - ma quando l'abbiamo contattata, lei ci ha dato appuntamento in un pomeriggio di questa quarantena.

Molto solare, giovane, aria simpatica, già alla prima occhiata ci ha fatto una buona impressione.

Geneticamente

Ho fatto un sogno: tutto quello che stiamo vivendo è assolutamente falso. È un incubo, è una brutta storia che ti racconta qualcuno che ti vuole spaventare.

Non basta questa situazione di isolamento/quarantena a rendere tutto un po' triste, strano e con paura, ci mancano anche le analisi - che tu avevi giustamente scordato, quindi doppia mazzata (si dice dalle mie parti).

PGS e altri acronimi

Che succede, quando dopo giorni di attesa, ti chiama il Centro per farti parlare con il tuo Dottore?
Cosa ci frulla per la testa, come preghiamo, come andiamo avanti, quando stiamo in attesa dei risultati?
Quali sono gli scenari che abbiamo immaginato una volta avuto il responso?
Prima di tutto, facciamo un passo indietro e ricordiamo cosa è successo e perchè.

Stimolazione, pick-up, ICSI, controllo della crescita, analisi genetica alle blastocisti vive, congelamento e attesa..

Apparentemente..

Sono in questo stato di finta letargia, perchè se da una parte l'autunno mi sta buttando giù, dall'altra sono una particella impazzita, che però sprizza energia solo come-quando-quanto vuole lei.
Insomma, carica dentro, ma cerco di comportami da persona tranquilla fuori.

La vita da coppia infertile è in attesa di ricominciare a lottare. Analisi e foglietti alla mano, come mio solito ho rifatto schemi e griglie su quello che ci manca e speriamo di fare tutto il prima possibile, così da arrivare alla prima ecografia (stavolta entro il 3 giorno del ciclo e non dopo il 5) con il mio faldone verde pieno di tutte le cose che ci servono (tanto sono sempre gli stessi esami, che noia però).

Isteroscopia delle mie brame

Ecco.
Qualcuno già lo sa, qualcuno lo scoprirà qui ma.. è arrivato il mio turno per l'isteroscopia.
L'ho bramata da mesi, quando ho chiesto al secondo aborto se potevo farla, ma mi hanno risposto che NO, non c'era bisogno, visto che tutto era nella norma e senza impedimenti.
Arrivata alla soglia della 3 stimolazione, ho chiesto nuovamente alla nuova dottoressa se fosse il caso, ma lei ha risposto che avendo fatto l'esame delle tube, quello era già sufficiente. Ed io, paziente, che ho fatto? Mi sono fidata. Ma il cruccio c'è sempre stato. E quando racconto che ho affrontato 4 transfer senza fare l'istero (così chiamata da noi donzelle), tutti mi guardano sgranando gli occhi.

Ma gli ovociti?

Quando sono giù e mio marito se ne accorge, cerca sempre di creare un'atmosfera rilassata, allora mi invita a cena fuori, oppure sceglie un film più pertinente ai miei gusti, oppure vuole parlare di argomenti che in altri momenti possono sembrare fuori luogo: la gravidanza che non arriva.

L'altra sera provando a ridere e scherzare davanti ad un piatto di pasta, mi ha chiesto "quale esame potremmo fare, magari per vedere la qualità dei tuoi ovuli, che sia simile allo spermiogramma?".

Rientro dalle vacanze

Vacanze finite, la città ancora sonnecchia, ma io sto rientrando alla routine.

In questi ultimi mesi la mia folle corsa nel conciliare tutto, mi ha fatto dire più di una volta che "lavorare troppo può causare problemi di salute". Ho voluto fare tutto e pure di più. Mi sono beccata la candida, herpes e pure un mini orzaiolo.
Necessitavo vacanza, soprattutto staccare dal tran tran e guardare oltre il metro quadrato in cui mi ero barricata, per non pensare ad altro. Andare in ferie è una pausa dalla nostra routine quotidiana e aggiunge una diversione alla nostra vita; le ferie sono l'occasione per fare esperienze che non siamo soliti fare, conoscere luoghi e persone nuove, permetterci di non avere un'agenda giornaliera (anche se, poi un programmino ce lo facciamo tutti).

Nuovo step?

Parliamoci chiaro: non ho più vergogna a parlare di cose intime o a pensare di spogliarmi davanti ad un medico uomo, anche perchè, in questo anno e mezzo, me ne sono capitate di tutti i colori.
Quando parlai al mio medico di base della questione PMA, di tutte le analisi e visite che avrei dovuto affrontare, lui rispose serafico con "mi dispiace che starai sempre a gambe aperte, con qualcuno che ti guarda lì".
Io sorrisi, ma invece è vero: tra ecografisti, il famoso Dottor C, il medico del Pronto Soccorso etc.. di uomini in questo persorso, ne ho incontrati molti.

PMA e rischi

Questo non è un post medico e non si vuole spaventare nessuno. ho solo fatto delle considerazioni leggendo qua e la..

Siamo così cocciute, così con gli occhi chiusi e con questo forte desiderio di un figlio, che a volte, non pensiamo ai rischi che potremmo correre con le stimolazioni e la procreazione assistita.
Certo, direte, ci fanno fare mille e più analisi, più controllate di così! Ma infatti tutto l'iter analisi comprese, serve proprio per non arrivare al limite, un ipotetico confine che il nostro corpo non deve superare.

Quando abbiamo fallito l'ultima volta, mio marito, guardando i miei occhi vuoti, mi ha detto "ora basta. Mi pare giusto che capiamo cosa c'è che non va e funziona, ma devi dare tregua al tuo corpo, basta ormoni, medicine, terapie.. devi stare bene TU prima di tutto".
E quindi, si, se lo capiscono anche loro, dobbiamo metterci in testa che non è proprio il massimo avere gli ormoni sparati a mille e continuare ad ingollare pasticche, pillole, polveri etc.. etc..

L'universo ci parla?

Imparare a leggere nel libro della vita è un mistero per la maggior parte di noi - me compresa, mentre per altri, è naturale lasciare che le cose fluiscano. Alcune persone cercano di capire di più mentre altre preferiscono semplicemente adattarsi, giorno per giorno e prendere gli eventi della vita con naturalezza..

Molte persone credono che le cose "accadano per caso", ma nel momento in cui ci colleghiamo in modo più intimo alle nostre intuizioni, ci accorgiamo che tutto quello che ci accade l'abbiamo creato noi e ne siamo direttamente responsabili. (tutto, ma proprio tutto non direi…).
Possiamo non essere pienamente consapevoli di ciò che stiamo creando in un momento o in un altro, ma per fortuna l'universo ci fornisce molti segni per farci capire quando siamo sulla strada giusta, e (soprattutto) quando siamo sulla strada sbagliata (diremo "meno male che c'è l'universo!").

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