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Giornata in memoria dei bambini mai nati

Ci sono arrivata tardi, perchè ero troppo stanca per mettermi a scrivere, quindi mi perdonerete se lo faccio solo oggi.

Ieri, 15 ottobre, era la "giornata in memoria dei bambini mai nati", tutti quelli che hanno provato a resistere dentro la mamma, ma poi se ne sono andati.. (vi ho raccontato qualcosa su questo tema parlando dei bambini stella).
In questo giorno in tutto il mondo - ieri -, sono state accese candele sui davanzali delle finestre in ricordo dei bambini mai nati per aborti o morte in utero o dei bambini morti in epoca perinatale.

Si pensa ai bambini, ma è un momento per pensare anche alle mamme (alle coppie), perchè le conseguenze di un aborto, sono ancora un argomento tabù (soprattutto dal punto di vista psicologico).
Accendere la candela ha rappresentato un piccolo gesto, un simbolo per dire che quella vita non è stata dimenticata ma continua a vivere nella mente e nel cuore dei suoi genitori. Questi bambini mai nati sono destinati a vivere nella "terra di mezzo, restando con noi finché saremo in grado di amare e di sognare.

L'iniziativa "baby loss awareness day" è nata negli USA nel 1983, in Italia è celebrata dal 2007, con l'intento di stimolare la ricerca in campo prenatale.
In Italia, dati alla mano, una gravidanza su 300 si conclude con la morte del bambino a fine gravidanza o dopo la nascita, spesso senza una causa apparente e che questo tasso è rimasto pressoché invariato negli ultimi dieci anni.

Ovviamente celebrare questo giorno non significa illudersi che certi dolori siano confinabili a un solo giorno, ma perchè può essere l'occasione in cui, il dolore della perdita per un bambino ancora non nato non venga sminuito o ignorato, e in cui viene, riconosciuta anche la "genitorialità" di chi ha perso suo figlio prima ancora di poterlo stringere.

Perché una gravidanza che si interrompe è un sogno che si infrange: sono aspettative, fantasie, pensieri che non si realizzeranno. L’attesa si è interrotta. La gioia per quel positivo diventa disperazione, perchè no, noi non avremo il nostro bambino..
E quando il tempo avrà "alleviato" questo dolore, resterà per sempre il ricordo. Perché un bambino perso, non è perso per la mamma. Lei lo custodisce al sicuro nel suo cuore. Io lo sto facendo. Perchè è stato e sarà comunque parte di me, della mia vita, della nostra vita..
E intanto, aspettiamo il nostro bambino arcobaleno.

3 commenti:

  1. infatti come sai non si puo confinare quel dolore a un solo giorno ma come dici tu aiuta e speriamo che i nostri bimbi arcobaleno arrivino presto un bacione Ele

    https://eleaspirantemamma.wordpress.com/

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  2. Penso che di certe cose se ne parli sempre troppo poco e che finiscano per coinvolgere la sensibilità solo delle persone direttamente coinvolte.

    Il dolore in ogni sua forma non andrebbe mai sminuito o archiviato, perché per quanto brevemente ci abbia toccato è comunque parte di noi, di quelle parti che non si dimenticano e che non si devono dimenticare.

    Nessun giornale, nessuna testata né ha parlato e questo per me è culturalmente triste e non è vero che abbiamo argomenti più importanti. L'identità dell'uomo è fatta di tante cose, prima fra tutte il rispetto della vita e della morte.

    Una vita è una vita, anche se mai venuta al mondo.

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