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Nonostante tutto

Cosa succede quando quell'amica che proprio non ti aspetti, ti dice di essere incinta?

Premesso, che ho iniziato a capire che le cose devono seguire il loro corso, quindi, dopo essermela presa per la sua improvvisa ed ingiustificata assenza (ve ne parlai in un post tempo fa), dopo aver parlato male di lei perchè ero arrabbiata, finalmente, ho iniziato a farmi scivolare addosso le cose. Mi scrive? Bene, le rispondo tranquilla e vaga. Mi chiama? Accetto la chiamata e parliamo del più e del meno.

Donne

Ho conosciuto tante ragazze e donne in questi anni, alcune le ho incontrate dal vivo, ci siamo conosciute tra punture e sogni, o abbiamo fatto in modo di conoscerci. Oppure ci sono quelle con cui condividiamo pagine di blog, con scritture fitte e commenti piccati; ci sono quelle dei social, che come me si nascondono dietro le paure e le ansie di questo percorso di PMA.

Ma quello che ci rende tutte uguali, è la forza che abbiamo, il coraggio con cui con i nostri compagni (a volte combattiamo anche contro di loro, come se avessimo davanti i mulini a vento), ci mettiamo anima e corpo in questo progetto chiamato FIGLIO.

Lunghezze

Siamo la società che conta tutto sui tempi: tempo di arrivo della metropolitana, tempo di cottura di un cibo, tempo scaduto per una gravidanza.
Oppure in passi: passi (e km) percorsi oggi e segnati dall'orologio digitale, passi di danza, passi che ci separano gli uni dagli altri con il distanziamento sociale.
Io invece, voglio contare in lughezze.
In questo percorso di attesa, c'è sempre qualcosa da contare (che siano follicoli, dosi di medicine, giorni di cova, beta..) ma siamo sempre così impegnati a misurare tutto, che a volte perdiamo il valore di quello che abbiamo davanti.

Cerchio non perfetto

E' bello tornare piano piano alla "normalità" di qualche mese fa: ritrovare quei piaceri a volte banali, che ci sono stati tolti durante il lockdown.
Ormai la famiglia cerchiamo di vederla almeno una volta alla settimana, ma ancora non ci abbracciamo, solo saluti con il gomito e grandi sorrisi con gli occhi.
La vita ha ripreso quasi il suo ritmo, a volte ancora lento tra le pareti di casa - specie ora che sono sola-, a volte lo vediamo scorrere tra le rughe dei nostri genitori, tra i loro capelli bianchi e la voce non sempre ferma. Sono invecchiati e ce li siamo persi in questi mesi.

Ripensando al lutto

Ci penso in questo periodo, perchè se non avessi avuto l'aborto al secondo transfer, probabilmente avremmo festeggiato 1 anno del nostro bambino. E mi rabbuio quando vedo le foto di una conoscente, che appunto, festeggia il compleanno di suo figlio.
Ho visto la sua camera gestazionale e il suo polo embrionale, quindi lui c'era. E sarebbe potuto diventare un bambino e festeggiare il suo primo compleanno proprio qualche giorno fa.

Ripenso alla gioia, alle emozioni, al nostra guardarci con stupore e increduli dire "siamo incinti". Ripenso a quei momenti belli vissuti dolcemente in privato, tra le nostra 4 mura.

Un regalo per sempre (Melissa Hill)

Mi piace leggere un pò di tutto, così quando ho visto questo libro di Melissa Hill, non me lo sono lasciato sfuggire. Di questa autrice irlandese, acclamata come "la regina delle trame dagli esiti imprevisti", avevo già letto "Un regalo da Tiffany", "Innamorarsi a New York" e "Il braccialetto della felicità", così "Un regalo per sempre" mi sembrava giusto per allietare questo periodo, dove non sono completamente serena, ma ho un pò di pensieri.

Lo sapete che non recensisco tutti i libri che leggo, ma solo quelli che si adattano al tema maternità, figli, coppia.. che mi fanno sentire coinvolta con la mia situazione personale.

Empatia



In questi giorni il mix tra serenità e nervosismo è ai massimi livelli. Sono serena perchè la vita fluisce, il lavoro mi coinvolge sempre di più e il buon tempo aiutano l'umore, ma basta un non nulla, per farmi diventare un pò più aggressiva e pronta "al litigio".
Ho tanta energia, questo si, è un pò che non passo il dopo cena sul divano a dormicchiare, mentre Mr P. si guarda la fine del film solo.
Ma soprattutto, sono contenta dell'affetto che sto ricevendo e dalla forza che mi trasmettete voi, le persone che incontro in questo cammino della PMA.

la Famiglia è..

Che cos'è la famiglia? Che cosa rappresenta? Da chi è composta?
La famiglia è sempre la famiglia. Si dice, che sia sangue del tuo sangue. E quando manca il legame di sangue è difficile sentirsi veramente in famiglia. Ma è davvero così?
Ci sono persone che incrociano casualmente il nostro cammino: alcune lo percorrono al nostro fianco, altre le intravediamo, ma tutte loro prendono il nome di “amici”.

E poi ci sono gli AMICI, che sono la famiglia che ci si sceglie: un amico ti aiuta nei momenti difficili, ti consiglia, ed anche se non può trovare la soluzione a tutti i problemi, ci ascolta e condivide con noi i sentimenti e le emozioni.

Beati voi

In questi mesi, lo sapete bene quante volte mi sono imbattuta con il poco tatto e delicatezza degli altri. E tanti di noi, sanno quando sfoderare il miglior sorriso possibile e l'aria da Premio Oscar quando bisogna raccontare una bugia davanti ad una domanda scomoda.

Ecco, in questi giorni di caldi solari, con la voglia di uscire e di stare fuori, quando concerti, fiere e quant'altro sono all'ordine del giorno, torna anche la sagra delle banalità. Mi è capito nei giorni scorsi, di sentirmi dire "beati voi che non avete figli".
Classico promemoria per chi continua ad avere poca empatia con chi non ha figli: il tema è delicato e ci possono essere mille ragioni che hanno portato me, i vostri amici, i tuoi vicini di casa etc.. a non avere figli.

E le amiche?

Quando amicizia e PMA si incontrano. O si scontrano. O insomma, momenti particolari da condividere con le persone giuste. Ma siamo sicuri che siano davvero quelle che crediamo noi?

Non voglio dire di avere "un'amicizia finita", ma per quanto nessuno ci creda, le amicizie finiscono. E pensate, si sopravvive anche alla chiusura di un rapporto di amicizia.
Da quando siamo piccoli, veniamo messi davanti a persone più o meno simili a noi; se volevamo litigare con qualcuno, bastava semplicemente mandarsi a quel paese e allora si scatenavano le ire degli dei. Oggi no. Troppo "vintage". Oggi invece se vuoi chiudere con qualcuno, potresti cancellare "l'amicizia da Facebook" o da Instagram.. bloccarla su WhatsApp. Basta pensare che che non c'è più bisogno di guardare le sue cose; il non voler guardare e sapere, ci da l'illusione di averla cancellata anche dai nostri pensieri. Ma come sappiamo, la vita va oltre qualche click.

Manca il caffè

Avete presente quelle mattinate che sotto le coperte si sta bene, bene allacciati in due, mani e piedi e, che se tiri fuori il naso, senti il gelo? Ecco. così.
Perchè il freddo sta arrivando e anche se fuori spunta il sole, inizia a tiare un vento fresco e pungente. Ma noi non pensiamo a fuori, che tra poco si va a lavoro (tra poco, c'e ancora tempo prima di prepararsi), così cuore a cuore, rimaniamo al caldo tra coccole e parole sussurrate. Ci raccontiamo il sogno che abbiamo fatto, prepariamo a voce i programmi per la giornata e poi, mi viene un pensiero e dico: "sai cosa mi manca? Che ti possa dire: amore, prepara il caffè. Allora, tu ti alzi facendo mille storie, metti la moka e torni a letto. Solo dopo qualche minuto quando sentiamo il fischio ci alziamo e arriviamo in cucina con l'odore del caffè che ci sveglia. Si, manca il caffè..". Ma non perchè  manchi davvero, abbiamo cialde a sufficienza, ma questo gesto semplice, il suono, l'odore familiare che ci fa sentire "a casa".

La donna che si lamenta


E' vero, è una caratteristica della natura umana quella di lamentarsi in ogni circostanza, ma ultimamente, io che sto facendo la lamentina per mille cose, mi trovo sempre più spesso a sbuffare quando si lamenta una donna incinta - che per giunta, sa quello che sto passando io! E' vero che i primi mesi di gravidanza portano uno scombussolamento così radicale che abituarsi costa tempo e fatica, ma nessuna di quelle con cui ho parlato nei mesi scorsi, si è mai messa nei miei panni?
In questo clima di stanchezza generale, ci si mette sempre l'incinta di turno a dare qualche consiglio o fare qualche commento fuori luogo, come se chi avesse davanti fosse un pungiball e non una persona con le sue problematiche. Ora che faccio, sorrido e dico "poverina"? A volte mi viene voglia di dire all'amicaincintaalprimocolpo (potremmo trovare una sigla, anche se potrebbe essere amicaincintasenzaproblemi) che se le racconto i miei, di problemi, magari qualche domanda in più inizia a farsela.

Mi rivedo in lei (a volte)


Nei mesi passati, vi ho raccontato come la mia entrata nel mondo virtuale, sia stata legata alla community di un forum. In questo spazio "fittizio", ho avuto modo di conoscere delle donne super, molto in gamba (e qualcuno un pò più "gne gne", ma ci sta) sia solo online, che qualcuna dal vivo.
Tra quelle che conosco "face to face" ci sono Amica M. ed Amica T., una più vicina e l'altra più lontana.
Ma ci sono altre con cui mi scrivo quotidianamente, ci diamo il buongiorno, consigli e raccontiamo qualsiasi dubbio, perchè sappiamo che meglio di noi, non c'è nessuno che ci possa capire.
Tra queste, c'è la sportiva PE., che oltre ad essere molto dolce (mi ha fatto subito questa impressione), credo sia davvero una ragazza tosta.

Le ho detto la verità

Nei mesi passati, vi ho raccontato varie volte come "mi sentissi un pò distante dalle mie amiche di sempre, come non mi è venuto spontaneo raccontare di questa nostra esperienza e tutto l'iter della PMA, con annessi e connessi". Ho scritto anche del momento in cui ho capito che NO non potevo dire nulla in questo post, proprio il giorno che iniziavo con la stimolazione e una nuova "doccia fredda" mi ha gelato il cuore, anche se solo per pochi istanti.

Ma poi sono passati mesi. Cambiate situazioni ed è arrivato il momento di parlare a cuore aperto. Così, durante un pranzo improvvisato.

Social e vita reale


Il mondo dei social network (e ci metto dentro anche quello dei blog), è diventato una grande zuppa dove tutti scrivono e mettono immagini di qualsiasi genere.
Tutti, me compresa.

E' un mondo fatto di "lucine e ribalta", dove se su instagram non pubblichi la cosa più figa e trendy, sei tagliato fuori dal mondo.
Se su Facebook non scrivi ogni giorno dove ti trovi, che fai, dove stai andando, sei un perdente.
Se sul tuo blog, non ti metti in mostra in qualche modo, non avrai mai un seguito di lettori che possono far volare in alto le tue visualizzazioni.
Questa tecnologia va bene se usata per esercitare il libero arbitrio, la nostra capacità di critica, ma nella maniera più corretta, se possibile.
Ed io, NON SEMPRE L'HO FATTO, cioè, non sempre l'ho fatto nel modo giusto (ma senza cattiveria, sia ben chiaro!).


Amica: consigli per l'uso

IL POST E' STATO TAGLIATO!!

Nei giorni scorsi mi sono imbattuta in una situazione strana, perchè non ci avevo dato importanza fino a quando non mi è stata messa davanti agli occhi.
Come per il blog, anche nella vita vera abbiamo tenuto nascosto il positivo fino alle 2* beta, semplicemente perchè volevamo avere "un pò di tempo per noi, per goderci la novità e non avere ansie esterne".

Ho cercato di dire poi, per messaggio a chi volevo comunicare la cosa, che era stata una scelta che abbiamo fatto insieme io e mio marito, tagliando fuori le famiglie e gli amici più stretti, proprio perchè erano stati mesi un pò dolorosi e così ci andava di fare.

Nuove delusioni (non per me)

E' un periodo un pò così. Cioè, non parlo solo della nostra situazione, ma a quanto pare, questo alone di "sfortuna" a base di PMA, si sta abbattendo su diverse delle mie compagne di viaggio.
Alcune per fortuna continuano il loro viaggio con la gravidanza (sono molto felice per la mia compagna di stanza del primo pick-up, Fra, che è quasi a metà percorso.. e che mi è sempre stata molto vicina con sms e chiamate in questo periodo); contenta per altre pancine fresche, con cui riesco a restare in contatto..

Nulla per scontato

"Non dare mai nulla per scontato, perché niente è dovuto nella vita", questo è quello che mi hanno ripetuto e insegnato i miei genitori; ho sempre dato ascolto a quello che dicevano, non sono mai stata una che ha fatto le cose di testa sua. A volte, però, anche da grande, mi sono trovata a dare le cose per scontato. Ho dato per scontato la presenza dei miei genitori; ciò che mi rendeva realmente felice, tanto da non notarlo più; ho dato per scontato che le persone per me, ci sarebbero state sempre..

Da bambina davo per scontato le mie capacità, credevo che gli altri fossero più bravi di me in qualsiasi cosa facessero e finivo con lo sminuirmi del tutto, anche se poi mi rimboccavo le maniche, ma come al solito, più mi impegnavo, più gli altri riuscivano meglio di me, con minor sforzo e tempo.

I figli (degli altri)

Sia per lavoro che per amicizia, ho contatti con gente di tutte le età, da miei coetanei a più adulti, donne che quasi potrebbero essere mia madre.

In questi anni di ricerca, dove mai e poi mai ho negato il fatto di cercare un figlio, mi sono spesso trovata a dire sorridendo "smettetela con queste parole, altrimenti il mio utero si rifiuterà di crescere un figlio". Forse sono stata troppo poco incisiva, perchè effettivamente, il mio utero è ancora vuoto, ma tutti continuano a parlarmi. E a raccontarmi il dramma di essere genitori e di avere dei figli.

Lentamente.. scivola


In questi giorni, sarà l'atmosfera, ma mi sento particolarmente rilassata.

Mi sembra come se, tutto si muova più lentamente e anche i mei pensiari, sono più tranquilli e fluidi.
Non è che proprio non ci penso, anzi, in questi giorni dovrei aver ovulato, quindi un pò di conti me li sono fatti, ma cerco di essere più sorridente, sbracciata (eh, ma non ho ancora fatto il cambio stagione) e di vivere la vita più lentamente.
Forse anche l'allungarsi delle giornate, mi danno l'impressione di avere più tempo, e quindi, non corro a destra e sinistra come una matta. Non sempre almeno.

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