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Un regalo per sempre (Melissa Hill)

Mi piace leggere un pò di tutto, così quando ho visto questo libro di Melissa Hill, non me lo sono lasciato sfuggire. Di questa autrice irlandese, acclamata come "la regina delle trame dagli esiti imprevisti", avevo già letto "Un regalo da Tiffany", "Innamorarsi a New York" e "Il braccialetto della felicità", così "Un regalo per sempre" mi sembrava giusto per allietare questo periodo, dove non sono completamente serena, ma ho un pò di pensieri.

Lo sapete che non recensisco tutti i libri che leggo, ma solo quelli che si adattano al tema maternità, figli, coppia.. che mi fanno sentire coinvolta con la mia situazione personale.

Qui si racconta una storia di donne, conoscenti o sconosciute che diventeranno amiche con un filo rosso in comune: la gravidanza. L'ambientazione è tra Dublino (città in cui ho vissuto per qualche mese, quindi mi sono persa nei suoi scorci ricordando quando io ero li) e il paese Lakeview, a pochi passi dalla città.
Jess e suo marito sono innamorati pazzi, ma che succede quando le amiche iniziano a tenerla a distanza perchè "senza figli"? Quando lei riesce a riavvicinarsi, le sue amiche continuano a parlare solo di neonati, ciucci e passeggini, e le loro vite piene di allegria e disordine esercitano su di lei un fascino irresistibile. La maternità la tormenta e diventerà un'ossessione.
Nina ha smascherato il suo fidanzato, che non è quello che credeva, ed ha scoperto di essere incinta.. così si rifugia dal padre per stare un pò tranquilla.
Ruth dopo essere scappata dal paese ed aver avuto successo ad Hollywood, passa una notte di follia con un affascinante collega attore, e..
Le strade delle tre donne si incrociano a Lakeview, e insieme affronteranno alcuni ostacoli e diversi colpi di scena. Il paesino è il luogo ideale dove scambiarsi confidenze, condividere aspirazioni e paure, scoprirsi amiche e solidali. E trovare dentro di sé le risorse per fare la cosa giusta. Ma c'è anche un segreto: chi ha abbandonato un neonato davanti alla porta della caffetteria di Ella?

E' una storia a 360°, un racconto di donne, di amicizia e di solidarietà; si intrecciano le vicende delle tre protagoniste apparentemente diverse ma che si troveranno a condividere lo stesso destino, le stesse gioie e tristezze e che troveranno, l'una nell'altra, quella forza per andare avanti ed affrontare gli ostacoli che la vita presenterà loro.
Tutti i personaggi, vengono presentati con i loro dilemmi ed i loro sentimenti più profondi. Quello che esce fuori, è la forza e il coraggio che le donne riescono a tirare fuori anche quando tutto sembra andare a rotoli. La storia è un inno alla vita e una spinta a rialzarsi sempre e comunque.
Quindi un libro sull'amicizia, l'amore e la maternità.
Sui misteri delle relazioni e dell'animo umano.
E sui misteri del passato, nascosti per anni e scoperti per caso.

Ci sono stati molti momenti in cui mi sono immedesimata, commossa e mi ha dato da riflettere.
Una frase però, l'avrò detta anche io mille volte e vederla nero su bianco (pensata e scritta da un'altra persona, proprio come avrei detto/fatto io), mi ha fatto strano:
"il destino era però ingiusto: una donna single che non voleva avere figli era rimasta incinta, mentre lei, che aveva un marito premuroso ed era nelle condizioni ideali per crescere un bambino, non riusciva a concepire".

Lo consiglio perchè è scorrevole e ci fa capire che comunque, il mondo familiare di chi ha figli non sempre è rose e fiori; chi ha avuto sempre fortuna può cadere in errore e che le cose belle, se si aspettano con positività, arrivano sempre!

1 commento:

  1. Quella frase l'ha pensata ogni donna che ha cercato un figlio e non ci è riuscita purtroppo.
    Non per togliere "originalità" alla tua riflessione, anzi, per solidarietà purtroppo.

    Ricordo quando la gravidanza non arrivava ed eravamo alle prese con le prime nozioni di pma, passavano in modo ossessivo 16 anni e incinta, in tutte le salse, dalla versione USA a quella italiana. Ed io che pensavo "ecco a 16 anni loro che dovrebbero fare e vivere altro incinte, io a 30 no"

    Che dire, se non che ciascuna ha il proprio vissut, la propria vita da raccontare, con una storia il più a lieto fine possibile!

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