Premesso, che ho iniziato a capire che le cose devono seguire il loro corso, quindi, dopo essermela presa per la sua improvvisa ed ingiustificata assenza (ve ne parlai in un post tempo fa), dopo aver parlato male di lei perchè ero arrabbiata, finalmente, ho iniziato a farmi scivolare addosso le cose. Mi scrive? Bene, le rispondo tranquilla e vaga. Mi chiama? Accetto la chiamata e parliamo del più e del meno.
Poi ovviamente è arrivato il piccolo e i suoi/nostri messaggi si sono intensificati: la sera del 13 maggio, mentre ero in travaglio (e lei non lo sapeva), mi ha mandato un sms con scritto "stanotte ho sognato che partorivi tre gemelle, tre bambine..." e poi ci siamo scritte la mattina dopo per l'annuncio della nascita. Da quel momento, è stato un fiume di messaggi, per sapere come stavo io, come stava lui, quando tornavamo a casa, se dormiva etc..
Poi, è arrivato il momento del voler conoscere il piccoletto, allora siamo riuscite ad incastrarci per venire su da noi un pomeriggio (un pomeriggio con pioggia fulmini e saette e lui, super nervoso); i soliti convenevoli, poi i racconti del parto, dei primi giorni a casa, io le ho domandato del lavoro, della casa nuova etc...
Ma in mezzo alle urla del principino (santa mia madre che provava a tenerlo impegnato), ecco che mi da un pacchetto con un regalino e mentre lo scarto, dice: "spero sia utile, anzi, fammelo sapere che tra qualche mese servirà anche a me" e mentre lo dice, alza la maglia un pò larga esibendo una pancettina.
Io muta. Cioè, non sapevo che dire. Sono rimasta basita, perchè davvero non immaginavo (non ne avevamo mai parlato), un pò scombussolata dal poco sonno, dagli ormoni, dal pianto della stanza accanto... Insomma, la sua insistenza nel vederci era proprio per questo, per dirmi che è in arrivo una cuginetta (e si, a quel punto dentro di me si sono rotte le catene che tenevano il mio cuore) e lei voleva dirmelo faccia a faccia e non per telefono.
Alla fine sono riuscita a balbettare qualcosa, anche un "oddio sono senza parole" con tanto di risatina isterica e dopo pochissimi minuti lei se ne è andata, perchè io dovevo tranquillizzare l'urlatore affamato. E mi sono sentita piccola piccola, perchè lì sul momento non sono riuscita ad essere felice per questa bella notizia, pechè non me lo immaginavo e lo stupore ha bloccato tutte le emozioni.
Ma no, sono molto felice, lo sono stata dopo pochi minuti, quando ho realizzato la cosa. Tanto che, ho calcolato il tempo per farla arrivare a casa e poi, l'ho chiamata per farmi raccontare i dettagli. Lei ha apprezzato questa telefonata ed anche io sono stata contenta, mi è sembrato di tornare noi 2, come un tempo a raccontarci pettegolezzi al telefono. Quasi come se questi due anni di comunicazione semi interrotta non ci fossero mai stati. E' stato bello ritrovarla e ritrovare lo slancio per essere nuovamente noi stesse: dopo anni, stiamo vivendo entrambe la stessa situazione e sicuramente ci capiremo di più.
Ho scritto questo post per dire che non è che "quando hai un bambino in braccio" tutti gli annunci di gravidanza siano assolutamente felici e pieni di gioia. Io ci ho messo un pò a realizzare e come quando non ero mamma, sono stata felicissima della scoperta. Ho passato anni di invidia, a chiedermi "perchè loro si e noi no" ed ora so qual è la risposta: prima non era il nostro momento, non eravamo pronti e lui non era pronto ad arrivare.
E con l'amica E., mi sto comportando davvero da amica, le mando le foto del piccoletto, le chiedo come sta, ho a mente le date delle sue visite e le ho detto, che qualsiasi consiglio o dubbio mi può chiamare e chiedere senza problemi. E mi auguro che queste novità siano per noi, un bellissimo nuovo inizio.
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