Social e vita reale

Il mondo dei social network (e ci metto dentro anche quello dei blog), è diventato una grande zuppa dove tutti scrivono e mettono immagini di qualsiasi genere.
Tutti, me compresa.

E' un mondo fatto di "lucine e ribalta", dove se su instagram non pubblichi la cosa più figa e trendy, sei tagliato fuori dal mondo.
Se su Facebook non scrivi ogni giorno dove ti trovi, che fai, dove stai andando, sei un perdente.
Se sul tuo blog, non ti metti in mostra in qualche modo, non avrai mai un seguito di lettori che possono far volare in alto le tue visualizzazioni.
Questa tecnologia va bene se usata per esercitare il libero arbitrio, la nostra capacità di critica, ma nella maniera più corretta, se possibile.
Ed io, NON SEMPRE L'HO FATTO, cioè, non sempre l'ho fatto nel modo giusto (ma senza cattiveria, sia ben chiaro!).

Ho sempre raccontato in modo più o meno anonimo le nostre avventure in questo blog, cercando di non dare troppi dettagli personali. Mettendo puntati i nomi (a volte con iniziali non veritiere: le mie amiche A-lice, B-ianca, C-ecilia, D-aria, E-lisabetta, F-iamma, G-iada, I-lenia, L-aura, M-ichela etc..) non sono sempre loro. Non devono per forza essere persone fisiche in carne ed ossa, ma solo delle entità che rappresentano una persona che fa parte della mia vita.

Vi ho raccontato di ogni lacrima, di ogni fiala di sangue, di ogni goccia che è uscita dalle mie stimolazioni. A volte anche esasperando o esagerando, per recuperare qualche lettore in più. Questo non vuole dire che TUTTO è stato falso e forzato, perchè la MIA storia è vera, io sono vera (hai presente quando ti appare una casellina con scritto "dimmi se sei un robot"), mio marito, i nostri viaggi, la nostra PMA, i pick-up, transfer, perdite.. E' TUTTO VERO. Ma come l'insalata, a volte c'è bisogno di mettere più sale o più aceto, per farla più golosa.

Ho sbagliato a tirare dentro anche questioni personali non solo mie, e se l'ho fatto, non è stato per mettere i panni di queste persone in bella mostra. Non ho voluto discriminare, parlare male o ferire persone. Ero già io quella ferita o stranita mentre scrivevo, gli ormoni, le paure e le mani hanno scritto da sole, senza passare prima per il cervello.
Sui social siamo tutti più belli, perché cerchiamo di pubblicare lo scatto migliore, senza imperfezioni nè patine. Siamo ossessionati dal vedere che sta facendo questo o quello, o di far sapere cosa facciamo noi. E questo NON va bene.

Io ho una vita fuori dallo schermo (del pc, dello smartphone..), una vita vera, bella e da vivere ogni giorno. A volte sorridendo, a volte con degli ostacoli. Con una famiglia e con amici. Con amici che non voglio ferire, che non voglio che pensino che sia una cattiva persona perchè scrivo di loro. Perchè se lo faccio, non è per buttare benzina sul fuoco, per mettere solo in piazza i problemi e problematiche altrui, ma per cercare di condividere e dividere il dolore. Una parte di quel dolore e di quelle esperienze, ormai sono anche le mie, fanno parte della mia vita e del mio vissuto. Non avrei dovuto farlo, ma, l'ho fatto senza cattiveria e me ne dispiaccio il doppio..

La vita social a volte ci sfugge di mano, ma credo che la cosa più importante sia rendersene conto. Cercare di recuperare la lucidità e la dignità.. e se poi ci scappa una parola in più o ne scriviamo una in meno.. siamo umani, concedeteci il "beneficio del dubbio"!