In questo clima di stanchezza generale, ci si mette sempre l'incinta di turno a dare qualche consiglio o fare qualche commento fuori luogo, come se chi avesse davanti fosse un pungiball e non una persona con le sue problematiche. Ora che faccio, sorrido e dico "poverina"? A volte mi viene voglia di dire all'amicaincintaalprimocolpo (potremmo trovare una sigla, anche se potrebbe essere amicaincintasenzaproblemi) che se le racconto i miei, di problemi, magari qualche domanda in più inizia a farsela.
Leggendo in giro, viene fuori un quadro tipo "le donne incinta hanno il diritto di lamentarsi senza essere giudicate", specificando che "purtroppo l'attesa viene denominata dolce ma forse in molti non sanno cosa significa..". E si continua con sproloqui di vario genere. Non voglio sembrare io una cattiva persona (ve lo ricordate quando lo scrivevo in questo post?), ma se "io" devo avere sempre tatto, perchè tu non puoi prestare attenzione e delicatezza nei miei confronti?
Trovo un pò fuori luogo le "mamme" esaltate, o forse credo siano noiose le persone mono-argomento. Ovviamente NON tutte. Per sempio, anche una neo-mamma che dice, tra le altre frasi, "tu non puoi capire" la trovo molto indelicata, perché spesso la frase viene detta senza rifletterci (questo riferito a me e alle mie esperienze). E' stato un anno pieno e difficile per noi (per me soprattutto), in alcuni momenti ho cercato il conforto delle mie amiche, ma non sempre l'ho ottenuto.. vi ho raccontato come le amicizie lontane si siano rivelate più "sincere" di quelle della porta accanto (maternità o meno a parte).
Tra un "che dolore alla sciatica.. mi sta venendo il sederone.. non ho dormito.. non vedo l'ora che esca.. non mangio questo o bevo quello da mesi.." e compagnia cantante, per fortuna sul mio cammino, ho incontrato anche persone più moderate su questo tema. Ora vi racconto: quando facevo yoga, era mi ero particolarmente affezionata a V., anche lei ed il marito in cerca di un frugoletto, e con vari tentativi di PMA alle spalle. Nei mesi passati abbiamo continuato a sentirci via messaggi (e ci siamo incontrati in una delle sedute di analisi, come accennato qui) e a chiederci a che punto del percorso fossimo. Dopo aver scoperto che finalmente era incinta, proprio l'altro giorno le ho riscritto e ho ammirato la sua semplicità nel condividere con me il suo stato: "pancia grande ma mi sento bene; le stanchezze e il peso ci sono ma uno non ci pensa, almeno così faccio io, perchè dopo tanti anni di dura lotta non mi pesa niente, anzi, ogni esperienza per me è una gran gioia..". Sicuramente avrà avuto la nausea, i dolori ai lombari, ansie e risvegli continui di notte ma, ha avuto l'accortezza di esprimere in modo delicato e assolutamente consapevole, questo suo momento. Grazie!
Facendo un passo indietro, forse però tutto questo monotema, potrebbe essere ricondotto ad una questione sociale: il problema potrebbe non risiedere solo nella maternità, ma nel crescente ridursi degli interessi. Molte persone a volte, parlano quasi esclusivamente del proprio ambito di interese. Siamo una società basata sull'IO (la tecnologia ci sta portando a questo..); è una dichiarazione esagerata forse, ma sarebbe bene riprendere a coltivare ognuno di più le proprie personalità e la varietà degli interessi..
Che tu sia incinta o una neo-mamma, ricorda che continui a vivere insieme ad altri esseri umani, oltre i figli. Questo, ovviamente, senza togliere l'emozione, le ansie e paure, la bellezza o la tristezza che la gravidanza/maternità siano un evento sconvolgente della propria vita.
Oddio spero di non esser stata anch'io! 😮
RispondiEliminaBattute (spero) a parte, ritengo che la vera chiave di lettura stia nella seconda parte del tuo post, ovvero quando dici che ciascuno è sempre più focalizzato sulla propria individualità e sui propri bisogni. Non si ascoltano più ne'le parole dell'altro ne' meno che mai i segnali che ci lancia. Basti pensare all'interesse che la maggior parte delle persone dimostra alla risposta ad un "come stai". Che tu stia bene o male è irrilevante, la maggior parte delle persone coglierà l'occasione per tediarti con le proprie problematiche.
Quanto alla legittimità del lamento gravidico non sono d'accordo. Incinta non significa malata, sia che sto figlio sia piovuto dal cielo sia che tu te lo sia "sudato". Lamentarsi per ogni cosa è fastidioso, fuori luogo ed indelicato soprattutto se lo fai con chi sai sta soffrendo per questo.
La panza c'è è ovvio, ingombra, cosa pensavano di avere un essere dentro e saltare la staccionata in stile olio cuore?!? La sciatica?!? Pure, può far parte del gioco, ma spesso la cosa è puramente posturale, riguarda la madre e non la posizione assunta dal bimbo.
Insomma questo per dire che chi è incinta e si lamenta per ogni cosa è una persona che probabilmente si lamenta a prescindere anche senza panza.
È difficile tapparsi le orecchie lo so, certe cose arrivano come uno schiaffo su una ferita che non si chiude mai, ma chiudersi a prescindere alla comunicazione non aiuta, credo, aiuterebbe forse trovare il modo giusto, magari con una battuta per dire a quella persona che si sta lamentando con l'interlocutore sbagliato.
Oddio bellissima l'immagine dell'olio cuore!!
EliminaQuesto non è un post critico, voleva essere solo uno spaccato di una realtà che esiste. E no, non sei tu. Sono le migliaia di voci che ci sono nel mondo. Per questo parlavo anche di mamme e non solo di donne incinte. E ho premesso che anche io mi lamento, specie in questo periodo.
A volte anche per non creare situazioni imbarazzanti, preferiamo rimanere zitte e ascoltiamo.. perchè cmq si può essere un pò monotono, ma è anche il modo per sperare di avere presto tutti questi doloretti e situazioni.
Ps: ho dolore ai lombari e alla sciatica da x anni. E non sono incinta..