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Socialità

Questa estate, il nostro cucciolo ha fatto passi da gigante: sempre più vocabolario, si comporta da bimbo grande, ha

imparato a giocare con gli altri bimbi.

Nonostante a noi adulti sembri così semplice e immediata come cosa, interagire faccia a faccia con un altro bimbo (cioè senza litigarsi i giochi, senza stare vicini ma facendo le cose da soli) richiede tempo. Ed io sono contenta, perché sembra che finalmente sia arrivato il tempo/momento giusto.

Attorno ai due anni i bambini iniziano ad essere attratti dai coetanei e dai bambini più grandi, infatti iniziano brevi interazioni con gli altri: i piccoli si guardano, si prendono i giochi l’uno dalle mani dell’altro; il loro rapportarsi agli altri bambini non prevede un progetto di gioco comune, ma si tratta di scambi brevi e fugaci. È verso i tre anni che i bambini iniziano a giocare insieme agli altri, soprattutto in quello che si chiama "gioco parallelo".

Abbiamo scelto di mandare lo scorso anno il nostro bimbo al nido, perché frequentare i coetanei è importante fin da piccoli - e non avendo amichetti vicini, ci è sembrata una buona soluzione anche per questo!

E così, dopo mille corse in riva al mare insieme a Sofia, cercando di costruire un gran castello di sabbia; dopo troppi calci alla palla insieme a Leonardo ed altre monellerie varie, ecco che torna il momento della scuola: quale miglior occasione per crescere ancora, avere un confronto con coetanei (e non solo), sentirsi parte di un gruppo etc?

Nuove emozioni, nuovi amichetti ma tanta voglia di tornare a giocare nello spazio che lo ha coccolato e accolto lo scorso anno.

Vedremo piccoli passi/cambiamenti, che poi diventeranno il nuovo modo di essere, di pensare e di agire del nostro bambino.

E noi, pronto a sostenerlo, a tendergli la mano per non fargli perdere l'equilibrio... ad insegnargli le cose più semplici ed importanti della vita.

A piccoli passi, un giorno per volta, cresce e noi con lui!

La tua favola


E tu lo sai come si fanno i bambini? I bambini nascono grazie agli ovetti della mamma e ai semini del papà.
Questa è la storia di un ovetto speciale, che ha fatto un viaggio molto lungo, molto lungo anche nel cuore della sua mamma e del suo papà.
C'erano una volta due ragazzi che erano davvero tanto innamorati; questi ragazzi stanno insieme, decidono di sposarsi e poi decidono di allargare la famiglia ed avere un bambino.
Ci provavano e ci provavano, ma per quanto ci provassero, questo bambino proprio non voleva rimanere; quando la mamma rimaneva incinta, il bambino poi se ne andava in cielo.
Così dopo che avevano provato per tanto tempo e avevano utilizzato anche la scienza, la mamma ed il papà sono tornati dal dottor A.

Pensando alla paura


Ultimamente, mi sono accorta che sono diventata "più paurosa" o meglio, su certi argomenti, mi sento più "spaventata".

Sarà che avere un piccolo a carico, è un impegno a 360 gradi, specialmente dal punto di vista emotivo. Questa estate abbiamo avuto due lutti importanti in famiglia, quindi forse per questo, inizio a pensare "e se a mio marito succedesse qualcosa?" oppure "se a me succedesse qualcosa?"

Magrezza


Ultimamente sto soffrendo molto sul tema corpo/peso. È un continuo "Come sei magra. Ma mangi?! Ma sei anoressica? Sei sicura di stare bene?" e anche se sorrido, è una cosa che andando avanti nel tempo, mi infastidisce molto.
È come quando dicono "ma come sei ingrassata!!". Ecco, pensiamo che anche al contrario può essere considerato un insulto. Solo che tutti vorrebbero essere magri, quindi per la maggior parte delle persone, fare questo tipo di commento, è quasi un complimento.
Sono sempre stata magra. Sono nata piccola, non sono tanto alta e di peso, non ho mai superato una certa soglia. Neanche in gravidanza sono riuscita ad avere quella forma pienotta che sognavo, ma a parte la panciona, ho arrotondato giusto un po' le guance!

Baby in viaggio

Io sono pessima a fare le valigie, è un continuo 

"non si sa mai, potrebbe servire". Con l'arrivo di un bambino, le esigenze e necessità di viaggio cambiano. E allora, sto imparando che "less Is more", ovvero, meglio poco che tanto - al massimo mi concedo un po' di shopping!! Ahaha!

Sono sempre stata super brava a scrivere liste, ma poi ho comunque sempre fatto un macello e anche con il piccolo, inizio molto tempo prima a scrivere il necessario (metto un foglio attaccato all'armadio), per non perdermi nulla. Mettiamoci l'anima in pace, se la valigia (o automobile) non sarà stracarica, poco ci manca.

Dolci sonni


Mi piace guardare i miei ometti mentre dormono. Credo che sia uno dei momenti che preferisco. Ne passano tanto di tempo insieme, mentre giocano, mentre si coccolano, mentre si lavano i denti, mentre il papà lo cambia ma, vederli dormire insieme anche se non interagiscono, mi sembra una cosa meravigliosa.
Nella penombra della stanza, quando il piccolo si ruba una porzione del lettone, li vedo lì nella stessa posizione, può essere entrambi a pancia in su o entrambi appoggiati da un lato, lo stesso lato.

I nonni

In questi giorni, più volte ho dovuto mettermi d'accordo con i nonni, per organizzarmi e

lasciare il piccolo durante il lavoro o altri impegni. Non sempre lo faccio a cuor leggero, perché so che possono essere impegnati o addirittura rinunciare a qualcosa per "colpa mia".

Ma diciamocelo: i nonni sono una grande risorsa, hanno fatto la loro parte come genitori e adesso hanno del tempo a disposizione per seguire i nipoti!!

Abbiamo la fortuna di poter contare sui nonni: i miei genitori sono un po' più disponibili perché sono un po' più giovani e riescono anche ad incastrare altri impegni, mentre i suoceri, sono dei nonni attenti e simpatici, ma non ci aiutano molto nella gestione (sono un po' più anziani ed hanno obiettivamente alcune difficoltà).

Buon compleANTA


Aspetto il giorno del mio compleanno, sempre con trepidazione. Mi piace festeggiare. Mi piace la dolce ansia che precede quel giorno. Quest'anno a maggior ragione, il primo compleanno da mamma, ma soprattutto la volta ai temuti ANTA. Infatti compiere 40 anni ci fa riflettere su certe cose e ci induce alle domande: “ho la vita che voglio?”, “sono felice?”, “ho realizzato i miei sogni?”. Si dice sia un’età per riflettere, per cambiare (se serve), per capire chi siamo e chi vogliamo essere.

Prenditi cura, mamma

Questo post è stato scritto con il permesso di @la_riabilitazione_al_femminile

Mi sono decisa. Mi sono presa del tempo per me e ho avuto il primo approccio con la fisioterapista del pavimento pelvico, a 9 mesi dal parto: ho avuto alcuni segnali che mi hanno spinta a farmi delle domande, per capire cosa mi stesse succedendo (un po' di incontinenza, dolore durante i rapporti, la pancia ammorbidita con i retti si sono leggermente staccati). Ecco cosa succede al corpo della donna dopo parto! Tutti sono lì pronti a vedere il batuffolino, tutti e chiedere "cara come stai? Dormi? Mangi?" Ma sulla parte fisica, ben pochi fanno domande.

Ero emozionata perché dopo tanto tempo, era una cosa andavo a fare per me, una cosa che comunque porterà beneficio sia a livello personale che a livello di coppia.

Ti parlerò

Un giorno, caro figlio mio, ti parlerò di cosa è successo in questi anni.

Rivedrai le nostre fotografie e ti chiederai perché indossavamo le mascherine.

Perché quando eri dentro la pancia non abbiamo visto tanti amici, o perché quando sei nato non abbiamo fatto tante feste.

Ci saranno i racconti del lockdown, di quando io e papà eravamo soli in casa, passavamo le giornate a guardare la TV, a cucinare e girate video divertenti da condividere con gli amici; in quello stesso periodo sapevamo che da qualche parte, qualcuno stava "lavorando per noi" e prima o poi, avremmo avuto la notizia che i nostri gameti sarebbero arrivati.

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