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Chiamale emozi-ormoni

Perchè vuoi o non vuoi, tra le punture, le paturnie e i pensieri vari, diamo la colpa agli ormoni se non stiamo bene mentalmente.
Un pò ci si mettono i doloretti e allora, giù a bere galloni di acqua e sali minerali; poi fa male la schiena, allora si cambia posizione. E questo non lo posso mangiare, quello non lo voglio dire.. e i mie ormoni fanno festa.

E' solo un susseguirsi di giorni, tra sveglie al cellulare per prendere questa, quella medicina o fare la puntura. Poi si va a fare la spesa (ogni giorno un pezzetto, perchè mi scordo le cose) soprattutto non voglio dare fastidio a mio marito quando sarò in clausura post-transfer.
Ma sorrido. E continuiamo a ballare in camera da letto, magari un lento e ci stringiamo, oppure saltiamo come ai concerti quando eravamo adolescenti (a proposito, ci stanno quei 2 biglietti per il concerto a luglio e spero proprio, di non poterci andare..).

Mangiamo e ridiamo di gusto; ci facciamo gli scherzi e cerchiamo di tenere alto l'umore. Di entrambi. Perchè tutto questo ambaradan è vero che grava più sulle nostre spalle, ma anche i nostri compagni (seppur cerchino di essere più rilassati) hanno un peso importante nella vicenda. Con la natura o con la scienza, un figlio si fa sempre in due (vabbè, noi proviamo a farlo in 3, 4.. 6, 7.. ho perso il conto di tutti i medici che stanno dentro alla questione).

L'anno scorso, scrivevo di come le cose andassero velocemente ma allo stesso tempo, avrei voluto svegliarmi dopo il pick-up. Erano giorni di agitazione (ma va!) ma oggi dico che no, è stata bella la giornata del pick-up, perchè mi ha reso ancora più forte, ancora più donna, mi ha fatto sentire ancora più convinta che quello che stiamo facendo sia molto più che un atto d'amore. Ho pianto mentre mi mettevano la mascherina in sala operatoria, perchè avevo pensieri positivi e ho pregato perchè questa positività rimanga con me, con noi.
Ho dormito come un ghiro anche tornata in camera, ma poi ci siamo date da fare tra chiacchiere e pettegolezzi con la mia compagna di avventura.
E se dicevo che fare il viaggio fuori mi rendeva più tranquilla, ora mi chiedo: ma chi me l'ha fatto fare?!! Ci sono stati giorni di stress e di alzatacce, corse tra ospedale, ufficio-ufficio, ospedale; mi sono venuti certi lividi che neache fossi caduta da una rupe.. ma tutte le emozioni, il fiato perso e gli sguardi di questi giorni, non li cambierei per nulla al mondo.

Tutte queste situazioni mi hanno portato ad una crescita che mi ha permesso di accettare gli eventi passati (bhè si, ora non ho più rabbia nei confronti dei miei aborti): infatti dopo questi avvenimenti dolorosi, ho avuto la possibilità di pensare a come ricostruire la vita. Ovviamente, durante questo processo di ricostruzione, ho ri-scoperto la mia forza e aspetti che avevo dimenticato di avere.

Ma vediamo. Che succederà poi al transfer? Vi avevo già raccontato l'evoluzione degli ovociti l'anno scorso (proprio in questi giorni poi..).
La maggior parte dei centri procede al transfer degli embrioni quando sono allo stadio di 4-8 cellule, dunque al secondo o al terzo giorno dopo il pick-up. In un concepimento naturale, gli embrioni a questo stadio sarebbero ancora nelle tube, non nell’utero. La procedura consente di trasferire solo gli embrioni che si sono dimostrati in grado di sopravvivere fino a uno stadio relativamente avanzato di sviluppo, evitando di trasferire quelli che cessano di svilupparsi nei primi giorni dopo la fecondazione.

E noi qui, viviamo la nostra vita in attesa. Aspettando che se piove, insieme alle lacrime la pioggia si porti via i brutti pensieri. Alla fine, ditemi quello che vi pare, ma l'agitazione e l'ansia un pò ci sono. Per fortuna, abbiamo anche tantissime emozioni che ci danno la forza per pensare positivo!

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