Giornate di pioggia

E' stato un weekend (un bel ponte, quello dei Santi e dei Morti, a dire il vero) denso di pioggia, pieno di rovesci sia del cielo che dentro di me (o fuori per meglio dire).
Sono stati giorni anche intensi, vissuti con degli amici venuti a fare un giro a Roma; a camminare e a mangiare le cose tipiche della nostra città; passati tra i libri in previsione dell'esame, tra lavatrici e momenti di respirazione-meditazione.

Sono stati giorni, in cui con Mr. P., siamo riusciti a ritagliarci anche un pò di coccole, magari abbracciati sotto lo stesso ombrello o stretti sotto le coperte, con poca voglia di alzarci per andare a lavoro. Ma sono stati giorni anche in cui ho avuto modo di pensare, di pormi domande sempre in merito alla nostra situazione.
Così, come era stato questa estate in un post un pò triste, anche in questi giorni ho provato a guardarmi da fuori. Mi sono seduta a gambe incrociate a respirare, una musica stile "relax" in sottofondo e le lacrime che scendevano. Perchè si, invece di essere più positiva e prepararmi a ricevere i nostri pinguini, sto iniziando a pensare (in modo sbagliato a quanto pare però..) che forse davvero potremmo non avere mai un figlio. E mentre Fedez canta allegramente e senza filtri l'amore per suo figlio (con mie altre somme lacrime, visto che è la canzone preferita da Mr. P., che non fa altro che sentirla o cantarla a ripetizione in questi giorni), io mi riempio la testa di dubbi e pensieri negativi.

Sono stanca, esausta di questo anno vissuto intensamente, con picchi di umore al top e picchi al contrario, al super flop. Un anno che non avrei mai pensato di dover vivere, che ancora non mi ha dato quella serenità che cercavo (ora mi aspetta, in ordine di "apparizione", l'esame e l'ultimo transfer); non mi ha dato la stabilità di cui a 36 anni uno ha bisogno. Sono ancora figlia anche se nel cuore, sono madre (e lo sono di un angelo).
Così piango. Saranno gli ormoni del ciclo in arrivo? Ma piango per una pubblicità, per una canzone, durante l'ascolto di una intervista. E maschero queste lacrime - mischio più che altro - con quelle che sgorgano dal mio cuore.
L'inverno arriva, come già è arrivata al pioggia. E presto farà davvero freddo, forse anche nel mio cuore.
Non voglio solo pensare negativo, ma veramente sono stanca di sorridere e rispondere a tutti come vorrebbero che rispondessi. Vorrei dire che "si, lo voglio un figlio ma ha deciso di non arrivare". Voglio gridare che "ce la stiamo mettendo tutta, stiamo cercando di cambiare per accogliere questa vita, che però non vuole venire a trovarci". Sono stanca di pensare alle cose negative, perchè prima o poi busserà anche da noi questa Dea bendata che visita gli altri. E si, mi sto lamentando, perchè devo sempre fare la forte. Ma piango e vorrei avere una mazza per spaccare tutto e tirare fuori la mia rabbia.
Non sono io, non siamo noi; questi amici ci hanno detto che anche loro sono quasi 2 anni che provano (senza soffermarsi ad analizzare giorni, tempi, luoghi..) e anche negli occhi di lei ho visto un pò di quella tristezza che vedo a volte nei miei.
Quante parole si potrebbero scrivere sul desiderio, sull'attesa, sulla delusione di volere un bambino senza riuscire a concepirlo! Sono entrata nel tunnel della PMA piena di belle speranze, mi dicevano: "sei giovane, risponderai benissimo.. etc..". Ma il tempo passa e non ci sono risultati - forse troppo poco tempo?. Questo tempo, per qualcuno è niente, per me è un'enormità. Non riesco più a pensare positivo, ho poca fiducia e vorrei a pensare ad una vita senza figli ma non ci riesco.. E fuori ha ripreso a piovere..