Ci sono cascata. Di nuovo. È difficile, non sempre siamo pronte ad affrontare giornate no, soprattutto perché nessuno poi ti racconta, i lati "oscuri" della maternità.
Sono fortunata perché ho mia mamma che a necessità mi aiuta, ma ci sono anche più giorni in cui veramente devo contare soltanto su me stessa. Spesso anche tanti giorni di seguito, in cui lo stress si accumula.
Mio marito torna a casa che la cena è quasi pronta, la casa è in ordine e il bambino ha passato tutto il giorno in compagnia (la mia); è stanco del lavoro, ma questo - credo - non lo esenta del tutto dalla gestione della bestiolina bipede. Ma secondo me, lui crede di si.
O meglio, crede che basti il minimo sindacale. Arriva, qualche moina, lo tiene in braccio fino a che la pasta non è nei piatti (rigorosamente guardando il cellulare) e, quando inizia a strillare perché ha fame, gli cambia il pannolino e gli infila il pigiama. Mamma in attesa di "aprire la latteria", fa i piatti.Papà non riesce ad addormentarlo, quindi se si risveglia dopo la poppata, mamma deve correre a prepararsi per andare a letto e si infila con il pargolo tra le coperte per farlo dormire... E si ricomincia con le 2/3/4 sveglie durante la nottata: metti il ciuccio, togli il ciuccio, mangia, coccola...
La mattina io sveglia e attiva come un bradipo, ricomincio a fare animazione, e metto sul fuoco a cuocere il brodo per pranzo (che verrà per lo più sputato o sbavato sul bavaglino e poi, diventa il mio antipasto pre pranzo); se il tempo lo permette, si esce un 40 min e poi di corsa a casa, prima che la belva inizi a piangere perché ha fame. Dopo aver sporcato la cucina, se mi è permesso pranzo e proviamo a riposare - io per lo più fungo da materasso per il bello addormentato, mi formicola tutto ma non posso muovermi sennò si risveglia piangendo.
Dopo la pausa rilassante per lui, si fa merenda, poi se è il caso usciamo una mezz'ora e nuovamente giochi e coccole, fino all'ora di preparare la cena. Tutto questo condito con vari cambi pannolino, minuti interminabili del bambolotto in braccio, pianti senza motivo, urla indemoniate, sgambettate sul letto e sbarellamenti vari.
Un circo praticamente, che ogni mamma che si trovi a casa con il figlio, deve fare ogni santo giorno.
Poi però, appunto, arrivata la giornata no. E basta un niente per fare cadere la goccia fuori dal vaso: e così la me zuccherosa, si trasforma in una iena. L'ho fatto. Ci sono cascata. Lui piangeva nuovamente, io mi tappavo le orecchie dicendo "basta basta basta" alzando sempre di più il volume della voce, fino ad urlargli BASTA. Mi è bastata la sue espressione basita ed impaurita per capire che avevo esagerato ed entrambi, siamo scoppiati a piangere.
L'ho abbracciato stretto, gli ho detto quanto lo amo e mi sono sentita uno schifo. Cerco di essere sempre moderata, di tenere il punto e i nervi saldi, ma non ce l'ho fatta. In un secondo ha sfiatato la mia valvola di sfogo. E me ne sono pentita.
Non posso arrivare così, non posso fare finta che vada tutto bene, quando invece so benissimo che ho bisogno di un mini reset.
Tre giorni di pioggia in cui non siamo mai usciti di casa mi hanno dato il colpo di grazia. Io che non ho neanche avuto la depressione post parto, mi trovo ora a combattere con la mia stanchezza e i miei dubbi.
È normale? Anche a voi è successo?
Mi sono sentita morire ed anche se non posso prometterlo, so che potrà succedere ancora, perché sono umana, anche se a volte mi maschero da Wonder Woman!
Dopo vent'anni i ricordi si sono sbiaditi ma, come già detto in altro commento, la mancanza cronica di sonno resta indelebile. Mio figlio era abbastanza buono, ma ebbe due fasi in cui si svegliava (o restava sveglio?) alle 3 di notte. Una sera, avrà avuto 3 mesi forse, piangeva e non riuscivo a calmarlo, e il mio ex me lo strappò dalle braccia trattandomi da incapace, ci picchiammo pure. Eravamo molto aiutati, soprattutto da mia suocera, ma credo immaturi. Lo mandai via quando il pupo aveva un anno e mezzo (avrebbe potuto succedere un anno prima, solo che le famiglie si intromisero), non avevo mai la forza di giocare con lui, la sera mangiavo gli avanzi delle sue pappe e non avevo voglia di cucinare per me, dimagrii parecchio. Una volta lo sculacciai perché si dimenava durante il cambio pannolino, un'altra lo abbandonai dentro il box perché non metteva a posto i giochini, e ancora me ne vergogno. Di testa non stavo affatto bene.
RispondiEliminaTornando a te, di certo non sei sola: leggo un'altra blogger ultrastanca di passare lo stesso iter col terzo figlio. Non saprei cosa suggerirti, forse di lasciare soli più spesso padre e figlio ed imporre che quando lui non lavora tu riposi. E sarebbe meraviglioso se qualcuno ti portasse dei pasti pronti.
Ieri sera sono andata a cena con le amiche. Ho staccato tanto.
EliminaMi dispiace per la tua situazione.
Purtroppo sento che questa nostra generazione è abbastanza presa da orari e cose da fare. I nostri genitori non tornavano a casa così tardi e avevano più tempo da dedicarci.
Impareremo a gestirci, per il momento è ovvio che la mamma è il punto fermo della famiglia, anche perché lavoro saltuariamente e quindi, ho la gestione completa di casa, figlio etc...
quando ti dici che hai esagerato e ti sei sentita uno schifo, vai a leggere qualche paragrafo piu su e rileggi quello che fai tutto il giorno tutti i giorni. Abbiamo avuto tutti la fantasia che diventare madri fosse solo vivere su una nuvoletta di felicita e allegria ma non e' cosi! sei stanca, hai ragione ad essere stanca, un bimbo ti prende tutto, letteralmene ti toglie la tua "umanita" nel senso che tu non esisti piu. Tuo marito non capisce, come tutti i mariti, hanno tempi piu lunghi per legarsi ai figli e lo faranno in modo diverso, in questa fase tu allatti e sara una scusa, sara la verita ma quel ruolo e' solo tuo e il tuo bimbo ha bisogno solo di quello, di latte! tuo figlio non ricordera che gli hai gridato contro una volta, ricordera solo l'amore enorme che solo una mamma sa dare quindi datti pace che va bene cosi. Credo che ci sia anche un problema di base che sia il confronto con gli altri... i social ci fanno vedere mamme che dopo una settimana si fanno maschere per i capelli, si truccano, si lavano e piegano regolarment i capelli... non e' la realta, non sentirti da meno. Ti abbraccio forte da mamma a mamma, stai facendo un ottimo lavoro!
RispondiEliminaLaura
Grazie Laura per le tue parole!
EliminaStancamente felice, ecco come mi sento! Ho voluto per anni tutto questo ed ora, a volte mi scordo quanto ho pensato per arrivare fino a qui!