Nella vita, quante volte vediamo qualcosa che non ci convince, e commentiamo con “io no, non farei mai così”.
Quando si cerca un figlio o quando si è incinta, a maggior ragione, si “analizzano” i comportamenti degli altri genitori, anche solo le storie raccontate, e dentro di noi immaginiamo una manina che fa avanti e indietro come per dire “no no, non sarò mai così/ non lo farò mai”.
Ecco, questo post lo chiamerò IO NO. Infatti si dice “È facile dire, no, io non lo farò mai, non lo accetterò mai, fino a che non capita proprio a te!”.
Io che non avrei voluto… che mai avrei fatto… che non potevo proprio pensare di…
I miei “io no”, sono partiti dal parto: io non voglio essere tagliata né la ventosa. Ecco, meno male che lo hanno fatto, sennò stavo ancora a spingere e chissà come e quando sarebbe nato.
Poi è stata una debacle di situazioni che “io sarò un genitore diverso, proverò ad esserlo”, ma ecco che necessità virtù (come dicevano i vecchi saggi), perché quando hai bisogno di qualcosa, non ti viene in mente che “proprio non era nella mia lista delle cose da fare”. Un bambino ti sfianca, ti fa perdere la cognizione del tempo (specie di notte), ti lascia con sonno, sbrodolature di latte o di mocciolo addosso, i pannolini da sistemare e i panni da piegare. Quindi, se vogliamo quantomeno avere una vita decente, bisogna venire a compromessi con sé stessi.
Uno dei principali timori dei genitori nei confronti dei bimbi, è quello di viziarli troppo. Forse a volte, come mamma e papà abbiamo quasi paura di fare “male” al piccolo dicendogli un semplice NO.
Ma allora, quando il bimbo è ancora un neonato, come comportarsi? Noi stiamo utilizzando la tecnica del “viviamo sereni, poi si vedrà”.
- Ognuno nel suo letto. AHHAHA. Stanotte ha dormito nel lettone, dal mio lato. Da pochi giorni dopo il ritorno a casa, la mattina presto l’ho sempre messo nel lettone in mezzo, per goderci quei momenti di pace prima dell’inizio della giornata. Stanotte invece, aveva il naso chiuso e non voleva proprio stare solo nel lettino…
- In braccio solo a necessità, sennò vuole sono le braccia. AHAHHHAAH. E quando urla e si sentono fino all’altro isolato? Eh, si prende in braccio, perché dopo un po' ti esplodono i timpani. E si pensa al quieto vivere con i vicini.
- Il ciuccio fa venire i denti e il palato storto, non glielo daremo. AHAHAHAH. Il problema è che se si mette il dito in bocca, meglio allora il ciuccio, che poi puoi toglierlo, ma il pollice, mica glielo puoi staccare.
- Si dorme con dei rituali, che si deve abituare. HAHHAH. Si addormenta il 90% delle volte, la sera, mentre fa la poppata. Che devo fare? Lo cullo e poi fila a letto, ma sono sicura che si addormenta tranquillo.
- La tv solo quando sarà più grande, che fa male. AHHAAHA. Ci sono cascata, ma mi servivano 5 minuti di quiete. E Maria Montessori muta.
Potrei andare avanti tutto il giorno. Del resto i genitori devo essere anche dei bravi strateghi e spetta ad ognuno di noi, trovare la soluzione migliore. Trovare dentro di noi, il giusto accordo per far funzionare tutto – come se fosse una melodia.
Tanto lo so, continuerò a guardare gli altri pensando “io farò diversamente”, magari convinta di essere una madre migliore. Sarò comunque la madre migliore che posso essere per mio figlio, cadendo comunque nei soliti “cliché”.
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