L'anno scorso in questo periodo, scrivevo un post su come la quarantena ci stesse inglobando nei primi giorni, giorni fatti di pulizie, colazioni golose, abbracci e tempo da passare con mio marito. Oggi invece, non mi cambia poi molto rispetto a qualche giorno fa, perchè continuo a stare a casa tranquilla, mio marito va a lavoro come tutti gli altri giorni e se mi affaccio, non mi pare che tra traffico e via vai di gente, sia cambiato poi molto. Anzi, sono scesa a fare la spesa ed eravamo in 2 in tutto il supermercato (qui potete dare una letta al post dello scorso anno).
A parte la felpa da adolescente, io sono sono diversa, perchè gli occhi mi brillano, non sono tristi anzi, forse un pò stanchi perchè dormo male la notte, ma sono sereni e felici, perchè finalmente ho ricevuto il regalo più grande. E mi spiace non poter raggiungere i miei o farmi una passeggiata lunga, ma va bene anche così. Ecco, forse se fossi in compagnia di mio marito sarebbe meglio, ma almeno quando torna, mi racconta cosa succede al lavoro, come va con i colleghi e scenette su cui poter ridere.
Un anno dopo è tutto simile a quello scorso. C'è chi ovviamente sta peggio di noi, ma io voglio guardare comunque il bicchiere mezzo pieno. Mi godo ancora il tempo che manca prima di conoscere il nostro piccoletto (bhè, tanto piccolo non è dalle stime del peso e lunghezza), continuiamo imperterriti a sistemare le cose in casa, io faccio lavatrici e pulisco per terra, sposto cose e sistemo la dispensa, ma non sono ancora riuscita a preparare la borsa per l'ospedale. Sono come bloccata, come se farla rendesse la cosa relae (e che non è reale così? Ehi, che cosa vuoi per capire che si, sei incinta e tra poco, avrai tra le braccia il vostro bambino?), ma mi toccherà davvero, sennò in ospedale mi dovrò portare il pigiama di Minnie piuttosto che la classica camicia da notte. Schersi a parte, un pezzetto alla volta ci provo, anche perchè dovrò fare qualche ordine online, non so se riesco ad andare in tutti quei posti che volevo, a cercare le cose che mi piacevano. Ma se non mi muovo tanto, è anche perchè davvero non ce la faccio, inizio a stancarmi davvero con poco, poi lui mi spinge sulle costole, sul fegato, sulla vescica... e non ho più l'autonomia di una volta.
Ma poi, oltre al pensiero da "zona rossa", qual è la cosa che mi dispiace più di tutte? Che anche quest'anno sarà un compleanno in sordina, da passare senza festeggiare, proprio io che adoro fare il conto alla rovescia e celebrarlo; così, 2 su 2, pure quest'anno che è l'ultimo compleanno con il 3, che mi sarebbe piaciuto sfoggiare un bel vestito con la pancia, fare le foto, sfoggiare mille sorriri. L'anno scorso, andò così...
E niente, oggi BUON COMPLEANNO a me, che mi sono comprata una tartelletta di frutta, tanto per fare una foto carina e ricordarmi di questa giornata; che riceverò tante chiamate e messaggi e tutti mi chiederanno "come procede? Quanto manca? Avete scelto il nome?" e mi sentirò piena di amore per tutti coloro che avranno comunque un pensiero per me. E come l'anno scorso, ho fatto la lista delle cose belle e brutte di questo anno, ma ad un certo punto, quelle belle mi sono sembrate tante e poi mio marito mi ha stretto forte (e non mi ero accorta che si fosse svegliato) e mi ha cantato tante volte la canzoncina degli auguri.
E il picolo terremoto non voleva essere da meno, si è rotolato nella pancia fino a quando non mi sono alzata a fare colazione e solo così, si è sentito cullato, mentre mangiavo un paio di biscotti.
La giornata è lunga, chissà ancora che "sorprese" mi aspetteranno!
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