Questi giorni scorrono lenti. Tutti stiamo passando questo periodo a casa.
Le visite guidate sono annullate. Il lavoro in ufficio è fermo e così, siamo tutti tra le
quattro mura a scrutare la posta, cercando di capire se c'è qualche questione
da risolvere.
Anche stavolta, IN ATTESA.
Un'attesa lenta, fatta di gesti che
abbiamo perso. Quando stiamo male, non abbiamo le forze neanche per alzarci dal
letto e preparare una minestrina; quando siamo in post transfer la vita quotidiana procede mooolto lentamente, ma in questa occasione, ci svegliamo belli
riposati, tonici, con voglia di fare e ahimè, un bel cielo azzurro fuori la
finestra.
Cielo che possiamo guardare solo affacciandoci o uscendo quei 10/15
minuti, tanto basta per prendere un paio di cose dal fruttivendolo sotto casa.
E ci alziamo in compagnia. Molti di
noi, hanno il proprio partner nella sua stessa situazione: mio marito aveva delle
ferie arretrate e ne approfitta per riposarsi un po'. In mia compagnia.
Ci svegliamo con calma, con
pochissimi suoni che provengono da fuori, il piumone è caldo e i piedi si
intrecciano. Facciamo colazione con la musica alta e sorrisi. Ci concediamo un po'
di sano confort food (pancake, nutella e cioccolato in tutte le sue varianti) e
poi iniziamo a capire come impegnare la giornata.
Il primo giorno l’abbiamo dedicato
a quelle che vengono chiamate “le pulizie di Pasqua”, perché abbiamo tolto
tutte le tende – approfittando di poter stendere sul terrazzo – e ci siamo dati
ben da fare. Ognuno in una stanza, con olio di gomito, cantando e prendendoci
in giro, sempre come solo noi sappiamo fare.
Ci stiamo riappropriando dei nostri
spazi (solitamente vissuti come mero passaggio tra lavoro-cena-sonno), scopriamo
cose nei cassetti che avevamo scordato, abbiamo buttato cose inutili,
appartenute ad una nostra vita passata..
Ci amiamo sicuramente di più,
attraverso sguardi, gesti, parole (fisicamente no, ho avuto una fantastica
cistite emorragica e sono stata piuttosto malino), facciamo le cose insieme,
quelle che a volte per necessità o abitudine tendiamo a fare ognuno per sé.
Vivere in serenità questo periodo è
possibile. A volte bisticciamo scherzosamente su quale programma guardare, su quale
gioco sfidarci alla console o semplicemente, per chi andrà prima in bagno a lavarsi
la mattina. Ma ci piace così. Ci piace sentire entrambe le nostre voci che
risuonano da una stanza all’altra, che ridono sullo stesso divano e che si sovrappongono
a pranzo davanti al telegiornale.
E soprattutto, viviamo tranquilli
la nostra vita a due. Da poco abbiamo dato l’ok per il prossimo step, ma non se
ne parla, non abbiamo mai fatto neanche una parola sulla PMA o su ipotetici
figli, perché forse, ci serviva proprio questo periodo di allenamento, perché davvero
la nostra vita potrebbe essere solo io e lui.
E’ quasi sorprendete scoprire la
quotidianità non vacanziera e non da malati; parliamo al telefono con le nostre
famiglie, facciamo video chiamate con le nipotine (anche con la piccolina) che
non possiamo vedere, scrivo e penso molto. Cerco di trovare il modo per
utilizzare la mia fantasia e creatività.
E chissà, che non ne venga fuori
qualcosa di buono.
Pensieri a parte – non ho
volutamente parlato delle ansie o di tutto quello che c’è dietro – voi come
state impegnando IN POSITIVO questo periodo?
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