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I giorni del #coronavirus

Questi giorni scorrono lenti. Tutti stiamo passando questo periodo a casa.
Le visite guidate sono annullate. Il lavoro in ufficio è fermo e così, siamo tutti tra le quattro mura a scrutare la posta, cercando di capire se c'è qualche questione da risolvere.
Anche stavolta, IN ATTESA.
Un'attesa lenta, fatta di gesti che abbiamo perso. Quando stiamo male, non abbiamo le forze neanche per alzarci dal letto e preparare una minestrina; quando siamo in post transfer la vita quotidiana procede mooolto lentamente, ma in questa occasione, ci svegliamo belli riposati, tonici, con voglia di fare e ahimè, un bel cielo azzurro fuori la finestra.
Cielo che possiamo guardare solo affacciandoci o uscendo quei 10/15 minuti, tanto basta per prendere un paio di cose dal fruttivendolo sotto casa.
E ci alziamo in compagnia. Molti di noi, hanno il proprio partner nella sua stessa situazione: mio marito aveva delle ferie arretrate e ne approfitta per riposarsi un po'. In mia compagnia.

Ci svegliamo con calma, con pochissimi suoni che provengono da fuori, il piumone è caldo e i piedi si intrecciano. Facciamo colazione con la musica alta e sorrisi. Ci concediamo un po' di sano confort food (pancake, nutella e cioccolato in tutte le sue varianti) e poi iniziamo a capire come impegnare la giornata.
Il primo giorno l’abbiamo dedicato a quelle che vengono chiamate “le pulizie di Pasqua”, perché abbiamo tolto tutte le tende – approfittando di poter stendere sul terrazzo – e ci siamo dati ben da fare. Ognuno in una stanza, con olio di gomito, cantando e prendendoci in giro, sempre come solo noi sappiamo fare.
Ci stiamo riappropriando dei nostri spazi (solitamente vissuti come mero passaggio tra lavoro-cena-sonno), scopriamo cose nei cassetti che avevamo scordato, abbiamo buttato cose inutili, appartenute ad una nostra vita passata..
Ci amiamo sicuramente di più, attraverso sguardi, gesti, parole (fisicamente no, ho avuto una fantastica cistite emorragica e sono stata piuttosto malino), facciamo le cose insieme, quelle che a volte per necessità o abitudine tendiamo a fare ognuno per sé.

Vivere in serenità questo periodo è possibile. A volte bisticciamo scherzosamente su quale programma guardare, su quale gioco sfidarci alla console o semplicemente, per chi andrà prima in bagno a lavarsi la mattina. Ma ci piace così. Ci piace sentire entrambe le nostre voci che risuonano da una stanza all’altra, che ridono sullo stesso divano e che si sovrappongono a pranzo davanti al telegiornale.

E soprattutto, viviamo tranquilli la nostra vita a due. Da poco abbiamo dato l’ok per il prossimo step, ma non se ne parla, non abbiamo mai fatto neanche una parola sulla PMA o su ipotetici figli, perché forse, ci serviva proprio questo periodo di allenamento, perché davvero la nostra vita potrebbe essere solo io e lui.

E’ quasi sorprendete scoprire la quotidianità non vacanziera e non da malati; parliamo al telefono con le nostre famiglie, facciamo video chiamate con le nipotine (anche con la piccolina) che non possiamo vedere, scrivo e penso molto. Cerco di trovare il modo per utilizzare la mia fantasia e creatività.
E chissà, che non ne venga fuori qualcosa di buono.

Pensieri a parte – non ho volutamente parlato delle ansie o di tutto quello che c’è dietro – voi come state impegnando IN POSITIVO questo periodo?

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