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Pensieri da ovo

Ci stiamo pensando da quella brutta telefonata (è passato più di un mese) e più vado avanti, e più mi vengono mille domande da porci.
Ci stringiamo, ci guardiamo negli occhi, cerchiamo di leggere i pensieri una dell'altro..
In questo periodo, ci siamo solo rafforzati all'idea di una fecondazione eterologa, cosa che fino a qualche anno fa, non sapevano quasi cosa fosse. Siamo diventati bravi parlando di cose che riguardano la PMA e per quanto mi faccia sorridere la cosa (un sorriso beffardo), avrei preferito non conoscere il significato di molte cose.

Come stiamo? Quando ci guardiamo in faccia con mio marito, lui ha gli occhi un pò velati di stanchezza e sconforto (anche a lavoro se ne sono accorti che ha qualche pensiero in più). Infatti, parlando della donazione di gameti (ovuli nel nostro caso) come "ultima opportunità" per avere una gravidanza, le ansie sono accentuate, la paura di non riuscire è tanta e le domande si ripetono: se non riuscissimo mai ad avere nostro figli / a diventare genitori? Se non ci riuscissimo neanche così? Tra i tanti SE e MA, questa situazione emotiva ci spinge come coppia, a sentirci quasi in colpa per non aver provato prima ad allargare la famiglia - parliamo di tempo relativo anche alla nostra età, oltre al tempo che abbiamo "perso".

Ci stiamo documentando, leggendo articoli più o meno medici e cercando di capire chi c'è già passato, come ci si pone davanti a questa scelta. Perchè appunto, non è solo "cerchiamo di fare un bambino", ma ci continua a martellare l'idea di questo figlio che viene in parte non al 100% da noi (da me), che magari un domani si farà delle domande, o che magari noi non accetteremo completamente e daremo colpa al suo DNA diverso per le sue maracelle o scatti d'ira; se si ammalerà penseremo che sia colpa della donatrice etc..
Vediamo però, che la donazione di ovociti è anonima, ma vengono raccolte informazioni circa caratteri genotipici/immunologici (ad esempio il gruppo sanguigno) e fenotipici (ad esempio colore di occhi, pelle e capelli, anche altezza e peso devono essere similari alla ricevente) per ottimizzare la scelta della donatrice più adatta, cioè il più somigliante possibile alla ricevente.

E il mio corpo, lo accetterà? Dopo tutto quello che ha passato in questi anni - stimolazioni, aborti, spotting, isteroscopia, stress.. saprà prendersi cura di quell'embrione per farlo diventare il nostro bambino? Sembrerà una sciocchezza, ma chiaramente dobbiamo pensare anche a questo. Perchè si è consigliato un supporto psicologico (probabilmente andrò a fare una chiacchierata con una dottoressa, consigliata al Centro), ma avrò bisogno anche di stare bene fisicamente, magari davvero obbligandomi ad andare in palestra o facendo un pò di yoga o perchè no, qualche seduta di agopuntura..

A chi assomiglierà? Ecco, questa è una cosa che un pò mi fa riflettere, io che "sei uguale a tua madre" e allora ci penso e mi dico "ma è davvero importante? Somiglierà al papà e sarà bellissimo". Ma poi, può capitare che il bambino possa avere qualche tratto fisico diverso che non gli consenta di identificarsi con la sua famiglia?
Ci riflettiamo su, così che questo bambino sarà nutrito dalla mia pancia e dal mio corpo, nascerà da me e sarà allattato da me; crescendo, formerà il suo carattere osservandoci, copiando i nostri comportamenti ed insegnamenti. Il bambino (qualunque) impara nell'ambiente in cui si muove, secondo i valori inculcati dai genitori, dalla scuola.. Saremo noi a "plasmarlo" e a condurlo alla vita.

L'epigenetica, studia il fatto che il nostro vissuto e le nostre esperienze nell'ambiente che ci circonda segnano il nostro materiale genetico: dal momento in cui l'ovulo viene impiantato nell'utero della madre inizia una comunicazione, che è in grado di modificare in parte il genoma del figlio. Ripeto, rispetto a quello che sto leggendo: durante la gravidanza, l'embrione crea un legame fisico e psicoemotivo con la madre.

E poi, non sapendo ancora se questo figlio arriverà, iniziamo a fasciarci la testa con anticipo: dovremmo raccontargli com'è nato? Saremo in grado di gestire un eventuale rifiuto da parte sua, sulla nostra scelta nel metterlo al mondo? Passeremo per degli egoisti perchè l'abbiamo cercato e voluto "a tutti i costi"? Sarà un figlio amato, non dico più degli altri, ma così tanto atteso che non potrà mai pensare male di noi come genitori..

Molte di queste domande non troveranno risposta nè oggi nè tra un anno, sempre che il nostro sogno si realizzi, ma solo negli anni e con amore, pazienza, sbagliando, costruendo, sapremo se ci sono piaciute le "ipotetiche risposte".

5 commenti:

  1. E' da l'altro post che volevo scriverti qualcosa, ma non mi usciva nulla. Non riesco davvero ad immaginarmi come sia arrivare ad una dignosi che colpisce cosi duramente il proprio essere. Chiaramene non ha senso parlare di infertilita' per "colpa" della donna o dell'uomo, lo trovo in ogni caso sciocco, ma irrazionalmente credo che ci sia quella vocina.
    Per cui mi dispiace molto... ovviamente bisogna guardare il lato positivo e il fatto gia di avere una diagnosi libera da molte incertezze.
    Prima di rimanere incinta non ho mai veramente capito il principio dell'eterologa, considerando la grande quantita' di bimbi nel mondo che sono soli e che avrebbero diritto ad una vita bella con due buoni genitori. Adesso concordo che questa attesa e' un momento importante e molto bello... ma allo stesso tempo e' molto stressante e impegnativo fisicamente e moralmente.
    io mi chiederei, quanto e' importante che assomigli ad uno o all'altro? I figli non sono mai nostri, neanche quando li partoriamo. Escono e hanno la loro vita, il loro carattere e faranno le loro scelte, quindi perche non dare una possibilita' a qualcuno che gia e' stato cosi sfortunato nella vita?
    Perdonami, capisco che non posso davvero cpaire...
    Pero riguardo ai dubbi su cosa condividere, io credo nel valore della verita' e credo che un figlio non debba mai essere trattato come inferiore ai genitori, come tale ha diritto di sapere come e perche e' venuto al mondo, cosi si puo creare un vero legame di fiducia... diventa una scelta e non una prigione.
    Ti auguro come sempre solo il meglio!

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  2. A ottobre mi sono fatta trascinare da mia sorella a un pranzo con amici suoi (lei viene dall'estero, quindi come macchina per girare c'è solo la mia), tra i quali una coppia che ha avuto due gemelli con l'ovodonazione (ignoro quali problemi avessero, lei comunque non era più giovinetta). Ho notato una certa somiglianza, casuale o meno, tra la femmina e la mamma. E credo che stiano crescendo come una ordinaria figliolanza.
    Non correre troppo con la fantasia e preparati con calma a quest'altro passo: secondo me, se dovessi ritrovarti il risultato tra le braccia, spazzerebbe via ogni remora. Forza e coraggio!

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  3. Siete proprio brave persone.
    Tutte queste domande, dimostrano quanto volete bene a questo bambino che per adesso alloggia nel vostro cuore.
    Ho sempre sostenuto che i figli sono di chi li cresce...e credo che ogni adolescente arrivi ad odiare i genitori per un motivo o un altro...poi gli passa crescendo!
    Il dubbio più grande è forse se raccontargli come sono nati.
    Il fatto è che come per le adozioni, scoprire che i genitori ti hanno omesso la verità per anni, porta a crisi profonde, a perdita della fiducia verso i genitori.
    Per le adozioni oramai si è convenuto che la cosa migliore è essere sinceri con i bambini da subito. Loro capiscono, per loro è tutto così semplice.
    L'eterologa è un tema nuovo, ovviamente ti converrà confrontarti con specialisti del settore, ma ecco, se c'è possibilità che il bambino lo scopra durante la vita, allora secondo me, meglio essere sinceri da subito.
    Ovviamente si troveranno le parole adatte per un bambino, ma nascondere le cose mina la fiducia, mina i rapporti e rischia di rovinare tutto.
    I bimbi intorno ai 4/5 anni, adorano sentirsi raccontare la storia della loro venuta al mondo
    Un abbraccio cara

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  4. Vi ringrazio tutte! Vorrei avere un abbraccio gigante e metterci dentro tutte le persone che ci stanno dimostrando affetto ed empatia.
    "Day by day", così vogliamo viverla, un pò come ci siamo sempre detti di affrontare la vita insieme.
    Vi aggiorno e vi tengo nel cuore. Grazie per l'energia e la positività che ci inviate!

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  5. “Sarà un figlio amato, non dico più degli altri, ma così tanto atteso che non potrà mai pensare male di noi come genitori..”
    Tu in fondo lo sai già. ❤️

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