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Si. No. Forse

Quindi siamo nuovamente nel tunnel del post transfer, in quel limbo dove vorremmo sapere, o forse no, magari forse, che cosa succede dentro di noi.
Abbiamo detto nei tentativi passati, com'è difficile cercare di non pensare, di stare al meglio senza avere sempre l'orecchio teso e pronto a carpire ogni minimissimo segnale.
Ad aprile, le cose stavano così, mentre a giugno, ero un subbuglio di sensazioni che mi facevano impazzire!

Ma poi, a parte ribadire che "bisogna fare le cose che si ha voglia di fare, nel modo che ognuna di noi sente essere il migliore", che cosa dicono i medici?
Questa volta il trasfer è stato eseguito da una Dottoressa (mai vista nè sentita) che però è stata davvero carina. Mi ha messo a mio agio, ha aspettato che le chiedessi di vedere il monitor, per guardare il momento del rilascio in utero; mi ha fatto sorridere e chiacchierare per allentare la tensione. Alla fine mi fa "signora, non faccia che sta a letto per due settimane: 2 o 3 giorni di riposo ci stanno, poi esca con le amiche per un caffè, un cinema, un teatro.. insomma, tranquilla ma vita normale (ovviamente visto il lavoro che faccio, mi ha detto meglio non andare subito camminando per 20 km per Roma..). E la gestione della casa, fare i letti e i piatti, mettere la lavatrice o montare la lavastoviglie, lo lasci fare a suo marito, che male non gli fa!".

Quindi, ogni medico alla fine, cerca di darti suoi consigli, anche sulla "dieta", a parte stare attenta ai cibi della Toxoplasmosi, non mi ha detto nulla.
Quindi, ecco la lista dei SI, NO e FORSE per chi sta sulla mia stessa barca!

  • Svolgere una vita normale: è la regola numero uno. Così come una donna che cerca la gravidanza in modo naturale non cambia la sua vita, neanche quella che si è sottoposta a PMA dovrebbe farlo (qualche accortezza si, certo).  L'importante è evitare gli sforzi eccessivi e l'attività fisica troppo intensa.
  • Viaggiare si o no: ovvero il falso mito sulle precauzioni post transfer, e lo dice una che con i treni ci sta andando a braccetto. Ovviamente alcune donne preferiscono evitare di viaggiare nel post transfer, ma questa è una scelta dettata dalla sensibilità e non supportata da alcuno studio scientifico.
  • Mantenere la mente occupata: cioè sopravvivere ai  12/13/14 giorni prima di fare le analisi delle Beta: non si può fare niente altro per ottenere la gravidanza. Perciò, conviene distrarsi e reggere l'incertezza. 
  • Farsi la doccia: è consigliato non eccedere con l’acqua molto calda ed evitare gli sbalzi di temperatura troppo repentini, ma a parte questo non c'è alcuna controindicazione nel fare una bella doccia rilassante. Come precauzione sono sconsigliati i bagni in immersione,  per evitare irritazioni.
  • Cercare appoggio: sia del compagno/marito.. e delle amicizie; è bene appoggiarsi a qualcuno soprattutto per parlare delle paure e dei dubbi.. 
  • Mangiare bene: seguire un'alimentazione sana e variata, stando attente a bere molto e a mangiare frutta e verdura (questo anche per contrastare una possibile stipsi dovuta al progesterone). 
  • Fare passeggiate: non comporta nessun problema; anzi, è una buona soluzione per distrarsi, liberare la mente e respirare aria pura. 
  • Alleviare lo stress: con il metodo che ognuna di noi reputa il migliore: partecipare a lezioni di yoga, ascoltare musica, leggre un buo libro, guardare una serie tv, farsi un'infusione rilassante. Qualsiasi cosa va bene, purchè aiuti a farci stare bene e meglio.
  •  Sesso si o no: la risposta è no. L'astinenza è una delle precauzioni post transfer che è importante osservare per aumentare le possibilità di successo, almeno fino al test di gravidanza; è bene quindi evitare contrazioni dell'utero.
Si. No. Forse. Lo so, che anche voi vorreste essere una molecola del mio corpo per sapere che cosa succede li dentro (sotto), ma no, non vi darò questa soddisfazione. Come me, rimarrete con il dubbio, fino al giorno Y o forse.. per altro tempo ancora (me lo auguro)!

1 commento:

  1. Anche a me diedero gli stessi consigli, ma feci la "malata" a casa, perché psicologicamente distrutta dall'attesa. Con il senno di poi avrei dovuto prenderla diversamente, dal momento che arrivai al giorno delle beta praticamente con il cervello cotto e sull'orlo di una crisi, perché sì, fare la malata a casa non solo non è necessario ai fini del buon esito del transfer, ma lascia anche tanto tanto tempo libero alla mente. Tempo che invece sarebbe meglio non avere, con le dovute precauzioni ovvio, tenere la mente impegnata è la prima cosa e poi sarà quel che madre natura vorrà, di più purtroppo non si può fare!

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