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Sarò capace?

Stamattina in treno, ore 8:15, gente addormentata e qualcuno assorto nella lettura del libro o del cellulare, gli sguardi di tutti diventano di terrore, catturati dalla urla di una bimbetta di due anni.
Era li in mezzo al vagone, piagnucolante, con il cappellino che le cadeva sugli occhi. Uno di quei pianti isterici che solo i bambini sanno fare, senza lacrime ma con le guance rosse.
La mamma, all'inizio ha fatto finta di nulla, lasciandola piangere, dopo di che, ha iniziato a urlare più di lei (in teoria per farla calmare), dicendole "non ti sopporto più. Ebbbbastaaaaaa". Il padre, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, ha iniziato a dire (sempre con qualche ottava in più nella voce) "ora che andiamo in ospedale ti lascio li con i dottori. E peggio per te".
Ovviamente i commenti dei genitori hanno fatto solo in modo, che lei piangesse più di prima.
Molta gente stizzita ha cambiato scompartimento; alcune soignore un pò di più grandi di età, scuotevano la testa (come a dire "questi genitori di oggi.."); io sono rimasta li, un pò infastidita ma anche pensierosa.

Ero seduta e mi chiedevo: "se capitasse a me, come gestirei la situazione?". Insomma, ogni tanto mi vengono mille dubbi, non so se sarò una buona madre, quindi mi chiedo se questo percorso sia giusto per noi.
Mi capita in questi giorni, di fare attenzione ai comportamenti dei bambini che incontro per strada, e mi chiedo io al posto di quei genitori, come mi comporterei.

Supermercato. Alla cassa. E' il mio turno e la commessa fa scorrere sul lettore ottico i miei prodotti. Insieme a lei, il figlio della cliente dietro di me - tipo 8 anni-, fa la stessa cosa, quindi batte in prodotto e costringe la cassiera a cancellarlo dal mio scontrino. La prima volta sorrido al bimbo, la seconda guardo storta la madre, la terza ho uno sguardo complice con la commessa. Che oltretutto, dice al piccolo "quando è il vostro turno, ti permetto di aiutarmi". Ma lui se ne frega e la madre pure.
Quando eravamo piccoli, in casa nostra il rispetto e l'educazione erano al primo posto (tante volte i miei hanno ricevuto lodi di vario tipo, sia per me che per mio fratello); non si facevano determinate cose; in casa degli altri sempre bravi e buoni.. e parlo di cose normali, che però oggi sembrano perse.
Basti pensare a fatti di cronaca, dove i genitori si permettono di percuotere maestri o professori, per aver dato un brutto voto ai figli! MAI MAI MAI questo succedeva quando noi eravamo piccoli. Genitori ed insegnanti erano un unico "team", pronti a farci rigare, insegnandoci le cose e facendoci capire gli errori.
Perchè mi sto dilungando così tanto? Perchè la maggior parte delle volte, quando un bambino si comporta male (o bene), ovviamente, è per quello che gli è stato insegnato a casa.
Mia nipote è una bambina vivace. Ma educata. Gioca, salta, le piace la palla (quando è con noi è sola, senza fratelli nè cugini), ma sempre rispettando il luogo che ha in torno e noi adulti. Non ho mai sentito alzare la voce ai miei cognati. Ogni tanto fa i capricci, ma i genitori rimangono ferrei sulla loro decisione.

Quindi spero davvero un giorno, di essere pronta e all'altezza della situazione; non vorrei farmi soggiogare dalla stanchezza o dal mondo circostante, solo per far placare un pianto o un capriccio. Spero di essere il genitore che io ho avuto; spero di riuscire ad infondere amore e rispetto.
E tutto quello che non saprò fare, so che potrò impararlo insieme a Mr. P.

2 commenti:

  1. quoto il tuo post in pieno. La penso esattamente come te e mi faccio le stesse domande, sperando di essere anche io il genitore che ho avuto.

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    1. Credo che sia la cosa più bella che potremmo regalare ai nostri genitori, la speranza di essere come loro!! Tu lo scoprirai presto (nonostante dubbi e paure), io spero di raggiungerti tra poco tempo..

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