Questi ultimi mesi sono stati un continuo alti e bassi, delle montagne russe di emozioni che ancora oggi mi porto dietro.
Sapere che una creatura stava crescendo dentro di me, mi ha un po' scombussolato perché per quanto avessimo voluto questo secondo figlio, dover gestire il quotidiano con un altro bambino, non è stato così semplice come affrontare la prima volta il post transfer e i primi mesi, che sono più delicati.
Ho fatto quello che avrei fatto se non fossi stata incinta: il lavoro, la gestione familiare, portare in piscina il bambino (io ho rinunciato ad andare ad acquagym giustificando la mia assenza con una infiammazione intima, che non riuscivo a debellare); ho affrontato l'anno nuovo pregando ad ogni ecografia che le cose andassero nel verso giusto, e per fortuna, la Dottoressa C., ci ha sempre messo a nostro agio e non abbiamo mai rimpianto nessuno dei nostri ginecologi precedenti. Mio marito per fortuna è sempre stato presente in tutte le visite di routine, sia alla morfologica, sia quando abbiamo fatto un esame più approfondito in un altro ospedale e soprattutto, abbiamo atteso insieme l'arrivo del referto con il DNA fetale dove abbiamo visto che tutto era negativo, per fortuna, e abbiamo scoperto chi sarebbe stato arrivato nella nostra famiglia.
Il piccolo di casa ha iniziato a chiedere del perché di questa pancia più grande: ha iniziato ad avere per alcuni versi più attenzioni verso di me e verso la pancia ma soprattutto, molta curiosità (quello che ancora oggi chiede è come è arrivato questo baby nella mia pancia ed io, racconto che il dottore ha preso gli ovetti dove ha messo il semino del papà e poi gli ovetti sono stati messi dentro la pancia della mamma, quindi questo ovetto prima era piccolo piccolo, più piccolo di una lenticchia e adesso sta crescendo per diventare parte della nostra famiglia); allo stesso tempo molti dei suoi sbalzi di umore, alcuni dei suoi momenti più difficili contornati da pianti o da sbattere i piedi per terra, sembra siano dovuti proprio alla presenza di questa pancia che è una novità e quindi probabilmente, sta elaborando quello che sta succedendo e, tutto questo fa parte di un percorso normale in un bambino di 4 anni.
A volte è più difficile voler tenere le redini di tutto, gestire o provare a gestire le cose nel migliore dei modi perché è più facile accontentarlo e assecondarlo, piuttosto che farci la guerra, che ovviamente alla fine fa male solo a me.
Alti e bassi anche dal punto di vista della coppia con una situazione lavorativa di mio marito non facile, turni di lavoro e turni che spesso vengono cambiati per esigenze lavorative last minute, senza prendere in considerazione le esigenze familiari: in questi mesi queste "difficoltà lavorative" sono state motivo di scontro tra noi due. Mi sono chiesta più volte se fosse giusto aver provato ed essere riusciti ad avere questa seconda gravidanza, quando a volte diventa anche un po' difficile la gestione di un solo bambino in casa.
La mia pancia si muove, calcetti e capriole fanno parte del nostro quotidiano, con il fratellone che mi bacia, vuole sentire i movimenti, poggia l'orecchio e tasta con le sue piccole dita. Sussurra "ti voglio bene" e cerca di trovare comunque dei momenti di coccole solo per noi.
Tanti altri aspetti positivi, perché tanta gente che si aspettava di vedermi di nuovo con la pancia: felicità, stupore, anche un po' di sgomento del tipo "ma come hai fatto alla tua età" (eh, indovina...). Vedere però la curiosità positiva della gente mi ha anche fatto bene; l'unico che è rimasto senza parole è stato il mio datore di lavoro: gliel'ho detto quando ormai ero quasi al quinto mese, quando tutto andava bene gli ho detto "vedi fino ad oggi non ho avuto problemi, quindi non ti preoccupare lavorerò il più possibile, perché so quanto per voi è importante la mia presenza e quanto anche a me fa bene continuare a fare questo lavoro"; i colleghi sono stati anche loro stupidi ma perché sono riuscita a nascondere i primi accenni grazie ad un inverno con giacche larghe e la mia presenza costante senza avere problemi (soprattutto di salute) o dare mai problemi.
Forse ecco, il diabete gestazionale non me lo meritavo. Quando la dottoressa mi ha parlato della diabetologa, ho ricominciato a sentirmi sbagliata, io che finalmente dopo anni avevo fatto pace con il mio corpo - un corpo infertile che mi ha delusa, ferita, umiliata. Ma per fortuna, basta avere pochi accorgimenti per stare bene.
Oggi come sto? Sono un po' stanca, le cose si accumulano, i pensieri corrono veloci ma so che presto potrò essere ancora più felice e soprattutto, ci potrà essere una bellissima e nuova serenità per tutta la nostra famiglia.
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