Ho passato molto più tempo del solito sul social, in questo
fine di 2020. Ho voluto interagire di più con le persone, ho voluto farmi
sentire e dire “ci sono, anche se ora sono incinta, non mi scordo quello che ho
passato e sono qui, pronta a dare un sorriso o una spalla per chi vorrà
raccontarmi le sue gioie o dolori”.
Ma ho anche sentito da queste stesse persone, la loro fragilità e spesso la stessa domanda: “come ti sei sbarazzata della paura?”.
Ho sorriso dentro di me, perché se quello che gli altri pensano sia tranquillità, non è la sola verità.
Io non ho mai smesso di avere paura. In questi ultimi anni è
stata costantemente al mio fianco: durante gli esami del sangue, durante i
momenti di delusione, quando ho iniziato o finito le stimolazioni, se dovevo
rapportarmi con altre persone… la paura mi ha avvolta e stava cercando di
impadronirsi del tutto di me, rendendomi più fragile di quello che già non
fossi, fino a quando grazie ad una persona, non h avuto coraggio di prenderla
per mano, guardarla negli occhi e dirle “ciao paura, ci sarai sempre lo so, ma
ho bisogno che tu mi aiuti ad affrontare la vita, non che mi soggioghi del
tutto”. E così è stato. Così è oggi.
Ho guardato la paura dietro delle lenti rosa che mettevo nei
momenti in cui dovevo essere più forte, perché mi ricordava che lei c’era ma,
dovevo tirare fuori le unghie e tutta la mia determinazione e i sorrisi per
andare avanti.
In questi anni io e Mr P. spesso siamo stati impauriti e ci siamo stretti forte, nel nostro amore e nella nostra determinazione, sempre con tanta paura di fallire e di non essere all’altezza. Ma poi, ci siamo rilassati, le cose vanno come devono andare (e non è che “se ti rilassi rimani incinta”) e allora abbiamo trovato un modo per affrontare gli ostacoli e tenere a bada la paura…
Abbiamo solo cambiato punto di vista, cercando di non focalizzarci sull’aspetto negativo, così abbiamo viaggiato; giocato con i nostri nipotini e visto amici; ci siamo concessi serate spumeggianti con bollicine e corse in motorino, sapendo che quando saremo tornati a casa, ci sarebbero stati comunque dubbi e paure ad attenderci, mille domande tra cui “ci riusciremo mai? Quando toccherà a noi?”.
E poi, affrontiamo con la mascherina il nuovo transfer, con
tutte le implicazioni e bugie del caso, le paure di essere “scoperti” e non
poter vivere in tranquillità questi giorni; ma poi arrivano le perdite e mi
fanno perdere anni di vita e quindi, con paura ma con determinazione, ho
pregato e sono andata avanti; insieme ci siamo chiusi nel nostro riccio di
amore, con quell’ansia del conteggio dei giorni che mi aspettavano prima delle
beta. E la paura che il sogno si potesse infrangere con le beta che non
crescono bene o affrontare la prima ecografia con il cuore a mille, la paura di
non vedere nulla e poi, quella successiva, il timore di non sentire il cuoricino
battere…
Ogni giorno è una sfida. Ogni giorno mi alzo con la paura
che qualcosa vada storto ed io non me ne accorga. Tra una eco/ visita e l’altra
mi passano per la mente mille e mille pensieri negativi, ascolto il mio corpo
in ogni vibrazione e mi chiedo se è tutto normale, se sta andando tutto bene o
è solo la paura che si vuole prendere gioco di me.
La strada ancora è lunga, sono a metà del percorso e più andrò avanti, più ci saranno pensieri: ogni tanto mi soffermo a pensare a come sarà il parto, come sarà averlo tra le braccia e come andrà la nostra vita insieme… sono impaurita è normale, ma dall’altra parte, mi dico che sono umana, è normale provare emozioni positive ed avere ansie e paure, altrimenti, saremmo stati semplicemente dei robot.
Care ragazze che mi chiedete che fine ha fatto la mia paura, sto cercando di trasformarla in mia alleata e a continuare ad andare avanti con i sorrisi, con tanta energia positiva e perché no, con quelle lenti rosa che fanno sembrare tutto più bello e più facile. Trovate il vostro modo di affrontare la paura e vedrete, che la vita sarà più facile anche se dovrete superare degli ostacoli.
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