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A parole sparse

Ho sempre pensato che siamo diversi. Non migliori, ma diversi dalle altre coppie.
Almeno, diversi da quelle che conosciamo.
È capitato negli anni di dirci "ma secondo te, Tizia e Caio, fanno le stesse cose che facciamo noi? Hanno la stessa stupida intimità che abbiamo noi? Si prendono in giro bonariamente come facciamo noi?".

La maggior parte delle volte ci siamo detti NO.
NO perché abbiamo sempre la battuta pronta, e loro no. NO perchè noi ci capiamo con uno sguardo, e loro sembra di no. NO perchè a volte, non ci diciamo niente e ci siamo detti un sacco di cose.

Ma in questi giorni da coronavirus, stiamo dimostrando di avere un'intesa e una fantasia speciale. Non siamo gli unici, ma nel giro delle nostre amicizie, SI, siamo quelli più matti, più sconclusionati e senza vergogna.
Io non ho mai negato di essere una dolcissima rombiballe, ma mio marito dal canto suo, certamente non è da meno. In questi giorni, tra le nostre risate, pensieri e sbuffate, ci abbiamo messo dentro anche qualche discussione, come al solito terminata in 5 minuti e con un bicchiere di vino ed un abbraccio (noi che possiamo farlo vivendo nella stessa casa).

Siamo sulla stessa barca in mezzo la tempesta, tra il lavoro che ci sta dando una bella mazzata - io non so quando avrò la possibilità di ricominicare, a lui hanno tagliato le ore per dare possibilità a tutti di lavorare, da quando riprenderà tra pochi giorni - la mancanza di amici e parenti dal vivo, la nostra routine fuori dall'isolamento..

In questi quasi 2 mesi di convivenza forzata, tra una serie tv, una torta al forno, programmi TV improbabili e lezioni di ginnastica online, più volte ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti che SI, noi siamo la nostra famiglia, siamo la scelta giusta per viverci reciprocamente. Ci addormentiamo abbracciati e ci svegliamo con i piedi allacciati sotto le coperte; facciamo colazione insieme ascoltando la radio; il rito del caffè dopo pranzo sempre con un dolcetto; e tante piccoli momenti di una routine fittizia che ci ha coccolato e ci ha fatto pensare ad una vita a due, ma sperare di riempire i momenti vuoti con pianti, pannolini e disegni.

E fa male sentire chi ti dice "non potete capire che fatica stare con i bambini a casa, beati che non ne avete..", perchè darei un braccio per avere quel caos, piuttosto che un ronzio che continua a suonarmi come un "perchè" in testa.
Oppure ricevere un commento da quella persona, che ovviamente non ci pensa che dice "ora con questa quarantena, ce la fate a fare un figlio!". E vorresti dire che SI, ci hai provato - con 5 gg di ritardo del ciclo - come stai facendo da 5 anni. Ma non è il tempo che ti frega, c'è di mezzo qualcos'altro.. e vorresti che non fosse così.

Ma noi ci siamo. Noi siamo qualcosa di speciale che non perderemo finito questo momento difficile, ma che ci ha reso più forti (come le difficoltà che abbiamo affrontato in questi anni), pronti per la nuova sfida che ci aspetta: essere quella Famiglia con la F maiuscola che ormai da anni sognamo..

3 commenti:

  1. Siete già una famiglia con la F maiuscola

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    1. Si, lo siamo. Ma sono anni che cerchiamo questa dimensione. La Famiglia con la F maiuscola è il sogno da bambina!

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