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Sbaglio o errore?

POST NEUTRO.
Quando faccio le sedute di riflessologia, la mia terapista cerca sempre di precisare alcuni termini/situazioni, perchè non vuole farmi fraintendere quello di cui parliamo.

In questi giorni ci siamo sentite, per messaggi e chiamate, e più volte abbiamo affrontato la questione tra la differenza che passa tra sbaglio ed errore.

Infatti, si dice "commettere un errore" e "incappare in uno sbaglio": anche se non sembra, i presupposti sono praticamente all'opposto. Ci capita di commettere un errore quando deliberatamente ci allontaniamo - cioè erriamo, da cui viene il termine errore - dalla verità, soprattutto da ciò che ci può far raggiungere i nostri obiettivi. Incorriamo in uno sbaglio invece quando, mentre andiamo nella giusta direzione verso il "traguardo", prendiamo un abbaglio o siamo sbadati.
E’ importante per migliorare la nostra esistenza prestare attenzione, se ci troviamo in una stuazione di errore o di sbaglio. Facciamo un paio di esempi?? Se, per raggiungere la Luna, andiamo verso l'acqua in cui si riflette - con consapevolezza  o no -, stiamo errando, cioè ci stiamo allontanando dal nostro vero obiettivo. Se invece, sempre con lo scopo di raggiungere la Luna, viaggiamo sopra un'astronave dalla rotta deviata dal punto in cui si trova la nostra meta, stiamo sbagliando, perchè i presupposti della nostra azione sono validi: basterà correggere i calcoli aggiustando la rotta e proseguire sicuri sul nostro cammino.. forse ci vorranno molti tentativi, ma siamo sulla strada giusta e con perseveranza, arriveremo proprio li dove volevamo andare..

L'errore viene considerato come un fenomeno negativo, da punire per stroncarlo. A volte però, l'effeto "negativo" può essere causato da una interferenza; può essere visto anche come fonte per cogliere, correggendo solo quello che ci fa "deviare"dal nostro percorso.
Perchè vogliamo andare a guardare il riflesso, piuttosto che provare ad affronatare il viaggio? Questo è quello che mi ha detto la terapista: respira e butta fuori la paura. Se non l'affronti, non saprai mai se sei in grado di arrivare dove vuoi. E TU CI VUOI ARRIVARE.


C'è la classica frase "sbagliando si impara", ma quanti noi l'hanno usata solo come capro espiatorio, per non ammettere invece, di aver volutamente commesso un errore? Perchè, dagli errori si può e si deve imparare. Anche se il cervello ha bisogno di tempo per apprendere la lezione. Essere disposti a sbagliare e ad ammettere i propri errori è il fondamento di ogni crescita personale! Ed io voglio crescere. Voglio sentirmi bene, essere una donna serena e non avere rimorsi.
- Ho sbagliato? Ho provato a rimediare?
- Ho commesso un errore? Ho capito il motivo del mio errore? Perchè chi è in grado di ammettere i propri errori, è in grado di "rimettersi in carreggiata" e ricominciare per raggiungere i propri obiettivi.
Ammettere un errore entra nella sfera della nostra autostima, al punto che ci ritroviamo a giustificarlo o ad attribuirlo a qualcun altro pur di non mettere in discussione noi stessi. A volte ci capita di tendere a ripetere un comportamento che una volta si è dimostrato vantaggioso senza renderci conto che le circostanze sono cambiate, solo dopo vediamo che quel comportamento non è più utile ma anzi, può essere fonte di problemi.
Ma sapete che vuol dire fare errori? Vuol dire permette di esplorare nuove opportunità, quindi prendiamo l'errore (e la paura) a braccetto e facciamone un compagno di viaggio prezioso.

Volete che rispolveri in voi errori famosi?
Cristoforo Colombo errando la rotta, era convinto di arrivare nelle Indie. Leonardo Da Vinci, ha conseguito obiettivi e realizzato capolavori anche se ha collezionato molti errori. Thomas Edison ha effettuato migliaia di esperimenti fallimentari prima di inventare la lampadina..

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