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Programmare?

Trascorriamo la maggior parte della nostra vita a programmare. O a pensare di farlo. Programmiamo la settimana, la giornata, la serata, il weekend, la vacanza.
A volte, ci sembra di essere così impegnati a programmare che finiamo per vivere costantemente in un futuro che non esiste ancora, perdendo di vista il momento presente (e lo so che sorridete, ognuno pensa a se stesso.. e anche ai miei post passati, eh!).
Però, ho letto un libro, dove alcuni passaggi mi sono sembrati interessanti: oggi è il primo giorno del resto della nostra vita! OGGI - TODAY (e mi è passata per la mente l'idea di farmi un tatuaggio.. ma tra il dire e il fare.. sarò capace?). 

Continuo a fare zig zag tra i blog, tra i siti di psicologia, e ho trovato una frase interessante: "la vita è quello che ci succede mentre siamo occupati a fare altri piani"; questa frase di John Lennon spero che sia veritiera nel mio caso.
E allora, è possibile painificarla la propria vita? Ora vi dirò delle cose, che sanno di "controsenso": ci si può provare, fino a un certo punto si può. Ma come facciamo a sapere se un imprevisto può o meno aiutarci oppure rendere più difficoltoso il nostro percorso? Non possiamo, almeno non subito.
Porsi degli obiettivi non vuol dire pianificare la propria vita. Quello che conta è vedere in questi imprevisti non sempre degli ostacoli, ma delle opportunità, come vi ho già raccontato in questo post. Anche nelle situazioni più difficili, più grandi di noi, abbiamo sempre la possibilità di una scelta.

Programmare vuol dire agire con consapevolezza, farci carico di come "muoviamo" cose e persone intorno a noi. Possiamo farlo col pensiero, con le parole e con le azioni.
Fino ad ora, ho programmato il fatto di volere un figlio: ho dovuto organizzare le stimolazioni, le trasferte, i momenti di riposo. E ora STOP, non vogliamo prendere in considerazione un ulteriore transfer almeno fino all'autunno. Però, cercheremo un figlio amandoci e divertendoci, magari comprando qualche completino sexy o grazie ad un bicchiere di troppo. Ma non lo programmeremo. Faremo l'amore quando avremo voglia e questo ci basta.

Però voglio impegnarmi mentalmente a programmare un progetto di studio per settembre.
Quindi.. cosa scegliere tra programmare e lasciar fluire? Come orientarsi tra la spinta a pianificare e controllare e quella che ci porta invece a far accadere da sé le cose, a seguire il flusso della vita?
Quello che ho fatto fino ad ora con la ricerca della gravidanza, è stato "rispettare il piano e i tempi", piuttosto che "godersi il viaggio", le emozioni.. A volte, quello che sembra il punto di forza, può diventare una debolezza. Allora, forse, il segreto potrebbe essere programmare ma lasciare allo stesso tempo uno spazio aperto alle novità ed agli imprevisti, ai cambiamenti..
Vorrei essere in grado di lasciar fluire la "magia" della vita.. e di programmare solo per avere la coscenza di "obbligarmi" a fare delle cose, solo PER ME STESSA.

E poi, parliamoci chiaro (questo è un pò il mantra di chi è in cerca della cicogna e non ci riesce): Nessuna pianificazione, per quanto attenta, potrà mai sostituire una bella botta di culo (Legge di Dunn).

3 commenti:

  1. direi che l ultima frase è verissima tutta questione di culo
    https://eleaspirantemamma.wordpress.com/

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  2. Ehi eccomi, ho letto le ultime, difficili, vicende. ...intanto ti abbraccio forte, perché ho vissuto anch'io una perdita, e so. E poi sono d'accordo sulla botta di culo. ...è così. ...però fare programmi ci aiuta a sentirci utili mentre aspettiamo che arrivi quella famosa botta. ...perché arriverà, bisogna crederci.

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    Risposte
    1. Grazie @Ellie, è bello essere spronate e "protette" da chi ci è già passata!!

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