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Sentirsi "troppo" figlia

Quando un/a figlio/a raggiunge l'età adulta, anche la relazione con o genitori dovrebbe maturare. Col tempo, il figlio che una volta dipendeva dal genitore diventa un adulto indipendente - almeno in teoria. In alcuni casi, il rapporto tra loro adulto diventa stagnante. Ognuno resta incastrato nel suo "vecchio" ruolo, e i limiti che un tempo erano sani diventano confusi.

"Tutti i figli dall'inizio dipendono molto dalle madri, perciò non è facile per nessuno sciogliere quel tipo di legame". E' una cosa difficile, ma dovrebbe essere normale per la madre in particolare, imparare a supportare il figlo mentre diventa adulto e indipendente, e il figlio dovrebbe abbandonare quella dipendenza e imparare a farsi strada nel mondo da solo.

Ci sono alcuni genitori che non riconoscono il confine tra loro stessi e i figli. Un rapporto sano offre sicurezza ma anche libertà: il bambino viene lasciato libero affinchè inizi a muoversi da solo; l'adolescente viene consigliato ma anche ascoltato e rispettato. A volte però, il rapporto non è così semplice: ci sono madri - in particolare - che sono completamente e continuamente concentrate sui figli: vivono attraverso le loro vite e i loro successi, che chiedono e incoraggiano. Può succedere che queste madri vengano definite "controllanti" perchè sono solite "gestire" i loro figli, si rifiutano di riconoscere la validità delle loro parole o scelte e finiscono per infondere loro un senso di insicurezza e di impotenza. Chiramente il fine è "per il bene di mio figlio".

I miei genitori non mi hanno mi fatto sentire inaduguata, ma a volte, devo dire che cerco di essere migliore, o fare le cose fatte bene o di arrivare ad un risultato, per loro. Mi hanno messa (ci hanno messo, anche mio fratello) un pò sotto una campana di vetro per non farci soffrire, ma a volte non si rendono conto che siamo adulti, che se c'è una notizia spiacevole o se si vuole parlare senza mezzi termini, si può fare, perchè appunto, siamo adulti.
Basta tenerci nella bambagia perchè "potremmo rimanerci male", la vita è fatta di cose belle e brutte e credo che siamo abbastanza grandi e con le spalle abbastanza forti, per poter ascoltare o reagire ad alcuni eventi.
A volte ho mentito ai miei genitori, in questo percorso alcune cose sapete bene che le abbiamo omesse all'inizio per poi parlarne in un secondo momento, e anche se non dovrei sentire l'esigenza di mentire, a volte mi trovo a farlo perchè temo la loro disapprovazione o il loro eccessivo coinvolgimento. E non ci riesco a dire "se non gli piace/ non vogliono.., amen".
Anche se sono adulta e responsabile delle mie decisioni e delle loro conseguenze, a volte ho necessità si parlare con i miei, soprattutto per indicarmi cos'è giusto e cosa è sbagliato. Lo so, siamo ancora calati nei vecchi ruoli genitore / figlio.

Ne ho parlato a lungo anche con la terapista e anche se non è sbagliato parlare con mia mamma delle proprie scelte di vita o quando penso che potrei tradire le sue aspettative, ecco, quando lo vivo come un obbligo, questa è la parte più difficile, in particolare quando penso "ferirò i suoi sentimenti se non lo faccio".
E' come se dall'altra parte, mi sentissi rispondere "sono agitata per quello che hai fatto.. sono triste quando..". Questo meccanismo ovviamente è iniziato quando ero bambina, e da adulta mi trovo a fare "i conti" con questo circolo vizioso in cui cerco di rendere felici o cercare di tranquillizzare i miei genitori.

Mi è capitato in passato di dire "anche meno, mamma", quando lei voleva sapere e chiedeva dettagli sulla PMA. Perchè avere un rapporto aperto e onesto è meraviglioso, ma non è necessario sapere proprio tutto. La relazione amichevole con mia madre, in cui parlo di qualunque cosa va bene, ma a volte (appunto parlando di PMA, o di rapporto tra me e Mr. P., alcune cose fisiche personali), magari sarebbe il caso che anche lei capisse, che sarebbe il caso di tenerle entro limiti.
E sia ben chiaro, non vuol dire escludere lei o mio padre da alcuni dettagli, ma semplicemente fare in modo che alcune situazioni, siano vissute a 360° da me e mio marito, come coppia e famiglia, come adulti in grado (si spera) di diventare genitori un giorno.

E voi che rapporto avete con i vostri genitori / vostra madre?

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