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Quel "fioretto"

Ieri sera, in vista della cena sul divano per poter godere al meglio della partita, insieme ad una cena veloce, comoda e buona (si vabbè, nulla da nouvelle cuisine), ho preparato anche i cornettini con la pasta sfoglia, ripieni di cioccolata. Ho pensato che potessero addolcire la sconfitta, in caso di perdita della squadra di Mr. P.

Stamattina per fare colazione, mi sono mangiata un cornettino inzuppato direttamente nel latte. Mentre masticavo ho avuto una illuminazione: ma qualche giorno fa, non mi ero detta di fare un fioretto e non mangiare cioccolato?

In questi 2 anni di ricerca, più volte ho fatto un fioretto, tra cui quello di non mangiare cioccolato per un mese (non ricordo se era il periodo di Pasqua o di Natale, quindi ancora più difficile!!), nella speranza che questa devozione potesse aiutarmi a raggiungere il nostro desiderio.

Ma come non esistono pillole magiche, nemmeno fioretti e preghiere sono "magie". La preghiera, anche se può essere di richiesta, è soprattutto una conversazione con Dio. Vi ho già parlato del mio rapporto con la fede, e non voglio scoraggiarmi.
A volte viviamo periodi neri, dove vediamo tutti gli altri felici e gaudenti e vediamo noi stessi nel buio del dolore. Purtroppo accade. Ma questi momenti non sono inutili, ne sono sicura. Anzi, quello che sto imparando, è che dobbiamo continuare ad avere coraggio ed affrontarli.

Ognuno di noi vorrebbe avere una formula magica che fa passare ogni cosa.. ma purtroppo la sofferenza è parte anche della nostra vita, anche se spesso non ne comprendiamo il motivo e pensiamo che sia ingiusta.
Il fioretto non deve essere un gesto forzato, meccanico ma istintivo, liberatorio e gratificante per sè stessi e per chi eventualmente lo riceve (se si trattasse di un regalo o di un'attenzione da dare..).

Un fioretto è un piccolo sacrificio, un impegno, un proponimento..
che si offre alla Madonna o al Signore Gesù
per far piacere a Loro..  proprio come quando si dona un fiore
(da cui il nome "fioretto"). 

I miei genitori ci hanno insegnato a rinucniare, a non volere sempre tutto. Loro sono i nostri più grandi esempi. Mio padre da quando era bambino, durante il mese di maggio, non mangia mai le fragole, che sono il suo frutto preferito (e migliore in questo mese dell'anno); mamma da qualche tempo, ha rinunciato alla ricotta (che adora), mentre qualche anno fa, non indossava mai gioielli d'oro, sempre per fare un fioretto.

Ma quindi, ora che faccio?? Anche l'altro giorno ho mangiato il gelato.. e non ci ho pensato. Mi sento in parte in colpa, in parte mi dico che non può essere così grave, non perchè non ci credi (anzi), ma perchè prorpio come dicevo prima, è stato meccanicamente il contrario a non pensarci. Mi spiace e cercherò di stare più attenta, ma sempre con un piccolo pensiero che continuerà a balenarmi in testa: "ne varrà davvero la pena?". E voi, avete mai fatto un fioretto?

2 commenti:

  1. ci credi che non son mai riuscita a portar a fine un fioretto uff non ho abbastanza forza di volonta

    https://eleaspirantemamma.wordpress.com/

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  2. Non credo molto ai fioretti, ma ovviamente rispetto chi li ritiene atti rafforzativi della propria spiritualità.
    Un tempo era più normale sentirne, anche tra i non praticanti, proprio perché la vita abituava a rinunce molto spesso. Ora come ora sembra che le ultime generazioni possano avere tutto, ma non è così.

    Sono certa che aver dimenticato il tuo fioretto non sia correlato al negativo, anche se riconosco che il pensiero ci sta. Capita anche a me, quando non mi sento all'altezza del ruolo di genitore e mi dico "e se fosse stato per questo che i figli non arrivavano?"

    I cedimenti fanno parte della nostra natura di esseri umani, sia quelli morali, fisici e soprattutto spirituali.

    RispondiElimina

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