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Divinità e vita contemporanea

Avete mai fatto caso, che nella mitologia indiana le divinità femminile, hanno molte braccia?? Questo perchè le donne sono in grado di fare più cose contemporaneamente, mantenendo il naturale ritmo della vita.
Qui in Occidente, la dea Kali (la selvaggia) è senza dubbio la più famosa, anche se soltanto per le tante braccia, che esprime una forza devastatrice e un'aggressività dirompente; oppure c'è Lakshmi (la “sposa perfetta”), simbolo di purezza e spiritualità, la “dea madre”, dotata di quattro braccia e le sue mani sono ornate di gioielli: dolcezza, protezione e maternità sono le sue caratteristiche, e nella tradizione la donna sposata dovrebbe ispirarsi a lei.
Avete mai sentito parlare di Sarasvati? Questa divinità si è affermata soprattutto come incarnazione mistica delle belle arti. Nelle raffigurazioni tradizionali, tiene tra due delle sue quattro braccia uno strumento musica, con un antico sitar. Sarasvati rappresenta anche la parola, l'eloquenza, la sete di sapere, la conoscenza intellettuale.. Non scordiamoci di Durga, la guerriera: rappresenta la forza creatrice che può sì distruggere, ma anche riportare l'ordine dopo il caos; la sua forza protegge dai demoni che combatte furiosamente, elimina con impeto gli ostacoli.
Perchè questa introduzione? Perchè mi voglio sentire una DEA, una divinità dalle mille braccia pronta ad affrontare gli "intoppi" della vita. Pronta a prendere a mani aperte, tutte le incombenze che la vita mi darà..
Soprattutto perchè, proprio per mia indole, sono una che non sa stare con le mani in mano, ma deve per forza correre a destra e sinistra: una ragazza in palestra mi chiama Schizzo, perchè dice che sono sempre pronta a schizzare da una parte all'altra. Ovviamente, essendo donna, sono anche multitasking, e questo si vede soprattutto nei momenti di stress. Questa nostra la capacità di fare più cose contemporaneamente deriva dell'evoluzione: noi donne abbiamo dovuto sviluppare queste abilità fin dal principio (badare al villaggio e ai figli). Mentre gli uomini con la caccia, si occupavano di un "compito lineare", badare al villaggio richiedeva coordinamento e organizzazione. Pensiamo per esempio: curare i figli, fare attenzione agli attacchi o alle bestie, lavorare la terra, creare abiti dalle pelli, pulire e cucinare; mettendo tutte queste cose nell'era contemporanea, simpaticamente potremmo dire che: la donna era project manager, puericultrice, domatrice, imprenditrice agricola, stilista e designer, colf e sous chef ..
Volenti o nolenti, questo è il nostro destino, il mio destino. Che poi chi sta più tranquilla e riesce a vivere tutto con tempi lunghi e dilatati è una cosa, ma chi come me è sempre sulle spine, lo vive davvero con molta agitazione.
E non ho ancora un figlio. Mi immagino poi, tra pannolini e pappe; il pediatra e la lavatrice; l'asilo e la piscina; il catechismo e il calcetto; le feste e i compiti.. o mamma, mi viene in mal di testa solo a pensarci (AhHAhHahhHAhHAAHaahh!!). Ma come avranno fatto allora le nostre nonne e mamme, che magari di figli ne avevano 3, 4 o addirittura 7?

In questi giorni sono un pò pensierosa (oggi abbastanza nervosa - il ciclo non arriva, proprio ora che lo vorrei - e il test è negativo!!) e mi ritrovo a fare mille cose, per non avere sempre lì l'idea, il chiodo fisso: cucino, riassetto, pulisco, faccio lavatrici, metto in ordine cassetti e svuoto pensili.. mi merito o no la targhetta appuntata sul taschino, con scritto "Dea delle mie brame?"

Alt però, solo una piccola considerazione: spesso le donne multitasking danno una valutazione negativa a questa frenesia che le obbliga a non fermarsi mai, né per godersi ogni singolo momento, né per fermarsi a pensare. Ecco, quando dico che a volte, non riesco a vivere il presente: semplicemente perchè è il mio modo di essere multitasking.


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