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La mia metà della mela

Oggi voglio fare un piccolo post su mio marito, perchè ieri era un pò giù e mi si è sciolto il cuore.
Questa non vuole essere una lettera d'amore, ma piuttosto un modo bello per pensare ora a lui, che lo vorrei qui vicino a me, visto che mi sento un pò giù e vorrei che mi stringesse forte.
E, visto che la prima volta che ha letto il blog ha detto "ma sembro uno un pò scemo da quello che scrivi", voglio fargli capire, che invece è un marito super per me, la mia metà!

Ci siamo conosciuti al liceo e siamo diventati subito amici (anche perchè, per la questione amorosa, lui aveva tutti altri gusti..), così non facendo parte dei suoi canoni, mi sono accontentata di essergli amica, se questo voleva dire respirare la sua stessa aria.

Ci siamo persi negli anni (ogni tanto ci incontravamo nel quartiere, ma nulla di più di un "ciao come va"), fino a quando, uno quasi si scorda di conoscere quella persona.
Io sono cambiata, ho cambiato amici, ho vissuto all'estero e ho iniziato a scoprire un mondo che non conoscevo. Ci rincontriamo, quando io sono la nuova me, una ragazza più sicura di se stessa e smaliziata, sempre con il sorriso. Lui nota questo cambiamento, non sono più la ragazzina del liceo con gli occhiali rossi e la tuta dell'Adidas, sono una ragazza diversa.Gli piace che ora parli spagnolo e mi "adesca" con la scusa che "anche io sto facendo un corso di spagnolo. Scambiamoci il numero, magari facciamo un pò di conversazione davanti ad una birra".E li finisce.Ma una sera, mi parte uno squillo e iniziamo a messaggiare. Mi dice che è in finestra, è in pausa perchè stava provando a disegnare ma aveva poca ispirazione. Chiacchiere via cellulare e poi un appuntamento.
Scegliamo di andare a vedere una mostra, di Andy Warhol. E poi un pezzo di pizza. E poi una birra. E poi chiacchieriamo fino alle 3 del mattino e lui mi confessa che è il suo compleanno, che ha preferito passarlo con me, piuttosto che con altri.

Tante cose ci sono state nel mezzo, tra quella notte ed oggi, cose belle e cose brutte. Una parentesi di vita lontani (ma i nostri cuori a quanto pare, sempre connessi), e tanti altri episodi più o meno piacevoli.. culminati con il nostro bellissimo matrimonio.
Ieri guardavamo la nostra foto preferita sul mobile in sala: una foto in bianco e nero, il mio vestito e il velo mossi dal vento, noi che ci baciamo come in un passo di danza. Ci siamo guardati e ci siamo detti "dobbiamo tornare ad essere felici come in quel momento, qualsiasi cosa succeda".

Ieri era triste. Era scarico, se vogliamo dirlo. Le cose al lavoro non sono come dovrebbero, torna a casa nervoso e con mille pensieri. La questione dell'attesa logora anche lui, soprattutto perchè si sente inerme, ma allo stesso tempo, ancora ci crede. Ci prova, ma non vuole affezionarsi all'idea, perchè sa che a me poi, farebbe troppo male.
Mi è stato vicino senza mai dire una parola fuori posto, in questi giorni tra il pick-up ed il transfer; mi ha sempre baciato gli occhi, le mani, la pancia, come si fa con i bambini, con baci delicati e pieni di amore. E' andato e venuto in treno tra Roma e Milano, varie volte in pochi giorni, per me, per la nostra famiglia. Mai uno sbuffare o una parole che potesse farmi pesare la situazione..
Mi ha fatto anche discorsi seri, e a volte vorrei potergli battere i pugni sul petto e dirgli "no, non puoi dire così..". Ieri sera, nel buio della stanza, mi ha stretta e sussurrato: "se non dovesse andare, chi sta sopra di noi avrà sicuramente un altro piano per noi, ma dobbiamo comunque ricordarci che la vita continua e non è la fine del mondo". Ho socchiuso gli occhi, ricacciando dentro le lacrime. Ho pensato che no, non volevo che lui dicesse quelle parole, doveva solo sfoderare nuovamente il suo sorriso e dirmi che andrà tutto bene..

Non si è mai tirato indietro nei miei mille casini; mai battuto ciglio davanti all'infinta lista di analisi ("dimmi solo dove e quando, e le faccio", mi ha sempre detto); mi ha sostenuta mentre facevo le punture, mi guardava con occhi sognanti perchè mi vedeva "forte"; mi ha fatto battere ancora più forte il cuore, quando sono tornata dopo il transfer, perchè aveva degli occhi bellissimi, luccicanti, brillanti e pieni di amore e speranza.

E' un uomo buono, gentile, sempre disponibile. Ma sa quello che vuole e quali sono le cose migliori per noi. Assolutamente mai egoista, anzi il contrario, mette sempre gli altri davanti a se stesso. E anche stavolta così ha fatto: ha messo me e le mie paturnie davanti ai suoi pensieri, che vi posso giurare, in questo periodo sono davvero tanti..

4 commenti:

  1. La pma divide o unisce, è una prova che vale più di tante altre che altre coppie vivono durante tutta la loro unione. Si soffre insieme, si piange insieme e si gioisce insieme, cosa che vi auguro con tutto il cuore.
    Ogni volta che leggo una storia come la tua, la mia e quella di molte altre coppie penso sempre "e che cavolo, ora basta, abbiamo sofferto un bel po', ora ce lo siamo meritati" e poi penso la stessa cosa che dice tuo marito... Ci sarà un disegno per ciascuno di noi, certe cose prendono strade più lunghe, ma poi piano piano arrivano comunque a destinazione.

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    1. <3 grazie Selia! Non ho altre parole con cui risponderti!

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  2. Mi sono imbattuta nel tuo blog per caso, io sono appena diventata mamma per la prima volta quasi a 40 anni, mi vergogno quasi a scriverlo ma ci tenevo a dirti che ti auguro di cuore tutto il bene del mondo!
    Ricordati però che sebbene la vita a volte ti sembri ingiusta, sei una donna forte e anche fortunata, hai accanto a te l’uomo che tutti vorrebbero e non è una cosa da poco!!
    Con affetto Anna

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    1. Grazie Anna. Lo so quanto sono fortunata, ogni giorno me ne accorgo sempre di più!! Spero che oltre ad essere un marito ad hoc, possa essere anche un bravo padre. Perchè noi ci crediamo e speriamo di realizzare presto il nostro sogno!
      E auguri per la tua nuova vita, con uno scricciolino!!

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