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Dove mi sono nascosta?

Non sono partita per le vacanze (le faremo?? Mha, chissà..), non sto nascondendo segreti che al confronto quello di Fatima sono bazzeccole (quindi non sono incinta e faccio la vaga).. semplicemente sto vivendo la mia vita al meglio che posso, soprattutto perchè dopo una giornata intera tra pc e griglie Excel, tra pc e tour a 40 gradi con le suole delle scarpe che si attaccano all'asfalto, sto solo VIVENDO - e vi pare poco?

Non riesco più a stare dietro ai giorni buoni o no, ho avuto anche una infiammazione che proprio bene bene non mi ha fatto stare, non ricordo quando dovrebbe arrivarmi il ciclo, non penso neanche più alla nuova dolce e bionda ginecologa e all'isteroscopia, perchè NON HO TEMPO per farlo.

Beati voi

In questi mesi, lo sapete bene quante volte mi sono imbattuta con il poco tatto e delicatezza degli altri. E tanti di noi, sanno quando sfoderare il miglior sorriso possibile e l'aria da Premio Oscar quando bisogna raccontare una bugia davanti ad una domanda scomoda.

Ecco, in questi giorni di caldi solari, con la voglia di uscire e di stare fuori, quando concerti, fiere e quant'altro sono all'ordine del giorno, torna anche la sagra delle banalità. Mi è capito nei giorni scorsi, di sentirmi dire "beati voi che non avete figli".
Classico promemoria per chi continua ad avere poca empatia con chi non ha figli: il tema è delicato e ci possono essere mille ragioni che hanno portato me, i vostri amici, i tuoi vicini di casa etc.. a non avere figli.

Mi sento rotta

Menti a tutti ed infine.. menti anche a te stessa.
Continui a dirti che "si, sto bene", invece lo sai che dentro, potresti sollevare le montagne con la forza della tua inquietudine.
A volte mi sento come se qualcosa dentro di me si fosse spezzato, o meglio che regolarmente sembra sistemarsi ma poi si spezza di nuovo.

Ve l'ho detto che ho un nuovo lavoro? Ho un altro lavoro e così, faccio la trottola cercando di conciliare tutte le cose, ma ovviamente, quando arrivo ogni sera a casa, riesco a malapena a trovare le parole per avere una conversazione decente con mio marito.
Ebbene si, mi sento rotta. Tipo un giocattolo, od una scatola. Un contenitore pieno di graffi, segni e lividi. Il tempo passata ed io sto li a trascinarmi.

Fino a che punto?

In questi giorni, parlando con le mie amiche di PMA, tra delusioni e continue domande sul "come, dove perchè e perchè non funziona", una di loro mi ha chiesto: ma fino a che punto è giusto spingerci?
In questo marasma di delusione galoppante, ognuna di noi, ogni donna prima e coppia poi, di coloro che arrivano alla PMA, deve mettere in conto il "traguardo", che non è detto che sia con cappellini, cotillon e bimbo in braccio, ma ad un certo punto, è umano dover dire STOP.

Accettare l'infertilità abbiamo visto che all'inizio in particolare, può gettare nella disperazione più nera e la ricerca di un figlio può diventare un'ossessione.
Forse non tutti riescono a scavallare il discorso della "vergogna", perchè molti fanno fatica a parlarne; ovviamente ricordiamoci che il fulcro è sempre la coppia (sia la parte emotivo-relazionale che quella sessuale).

Reminiscenze

Perchè le cose arrivano tutte insieme, nel bene e nel male, e così sei costretta a pensare a tutto, a farti il carico - emotivo - di queste sensazioni e non puoi (e non vuoi) tirarti indietro, perchè fa sempre tutto parte del tuo passato, di quella parte di vita che ti sta aiutando a diventare la donna che sei, che ti da la spinta per non mollare, per continuare a sperare nel sogno.

L'anno scorso in questi giorni, ero ancora in cova, ero al mio secondo transfer, della seconda stimolazione. Ma avevo ricominciato ad andare fuori, a vivere quasi normalmente e in tranquillità.

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