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Questi mesi

Che cosa strana e difficile dovervi raccontare cosa è successo fino ad ora! I primi mesi infatti sono stati piuttosto frastornati, immaginate la felicità ma repressa, la paura di dire “che bello è vero” e la voglia invece di poter stare rilassata e godermi le belle emozioni e sensazioni che provavo. Io e Mr P. non abbiamo comunicato la notizia subito, volevamo stavolta essere sicuri il più possibile per non stare male noi e i nostri genitori. Mia madre ha continuato la sua insistenza nel volermi vedere più attiva così, dopo aver fatto la seconda ecografia (dopo della quale, abbiamo chiuso la cartella clinica con il Centro), siamo andati diretti a casa dei miei con i referti e, in modo piuttosto impacciato, abbiamo dato la notizia. Inutile dirvi, che l’ansia mia e di tutti si è placata, così mamma veniva a farmi visita, mi chiamava per sapere se stavo bene, ma senza stress. E’ stato bello condividere con loro il nostro segreto.

Con i suoceri è stato diverso, quando li vedevo per pranzo ho detto che stavo facendo una “dieta” per le allergie, quindi per quello non potevo prendere il caffè o mangiare alcune cose. Abbiamo aspettato un’ulteriore ecografia con tanto di ascolto del cuoricino, per dirglielo e ho realizzato un piccolo video con le eco, scrivendo “scusate il ritardo”. Ovviamente a tutte e due le famiglie, abbiamo chiesto il massimo riserbo – anche con i rispettivi fratelli -, perché avremmo trovato noi il modo per dirlo agli altri.

Purtroppo la paura che questa gravidanza si interrompesse da un momento all'altro è stata sempre presente. Mio marito mi ha costretta a riposarmi più che potevo (tanto non è che facessi chissà quale vita: sistemare casa, al massimo spesa giornaliera, una passeggiata al parco vicino casa) e si occupa ancora oggi lui di alcune faccende in casa; le mie giornate sono trascorse tra il letto, il divano, letture, serie tv e filmetti, cose per lo più leggere che mi facevano sentire bene – ogni tanto qualche sguardo a Google (o all’App scaricata) per capire i sintomi, se erano tutti al posto giusto.

Già i sintomi… quando deve arrivare il ciclo, stiamo sempre a googlare per capire cosa può succedere al nostro corpo i primi giorni e normalmente scrivono che i sintomi sono: tensione e gonfiore del seno e fastidio ai capezzoli; fastidio ad alcuni tipi di odori; maggiore sensibilità ed irritabilità; fame; stanchezza; nausea; dolori alla schiena. All’inizio ero comunque bombardata di medicine, la cosa che facevo era tastarmi continuamente il seno (tipo maniaca) e cercare di rimanere con i piedi per terra.

Non immaginate quanto ho desiderato la nausea e alla fine, è stato un tormento per tutti i primi 3 mesi. Per fortuna non ho mai dato di stomaco, ma c’erano pomeriggi che non riuscivo ad alzarmi dal letto perché mi sentivo come in barca, tra la testa che girava e lo stomaco sotto sopra. Vero, lo stomaco è stato un campanello, perché all’inizio non riuscivo a digerire neanche la tisana la mattina e mi sentivo subito gonfia. Altro che fame, pochissima, ma per placare le nausee invece si, un biscotto un cracker o un pezzo di pizza (se ero in giro) e allora questa sensazione di marea che saliva fino quasi alla bocca, si calmava.

La digestione serale è cominciata ad essere complicata e le sveglie notturne per nausea pure sono aumentate; fino alla fine della 12 settimana mi hanno fatto compagnia e dentro di me, mi calmavano questi sintomi, perché sapevo che tutto andava bene – anche ora ogni tanto mi torna la nausea, ma non fastidiosa come prima.

Ah ecco, le lacrime. Ho pianto tanto, sempre. Anche per cose che già sapevo, anche guardando un film visto mille volte con cui non avevo mai versato una lacrima; guardando i cuccioli in un documentario, leggendo le pagine finali di un libro, guardando le pubblicità in vista di Natale… un disastro e mi sono giustificata con “amore, sono gli ormoni” – stessa scusa anche per i cambi di umore e l’irritabilità.

Ah bhè, che non ce la metti una bella colica renale? Eh sì, perché non ti è più successa in 15 anni, ma ci sei passata quindi ricordi bene quei dolori. Pare che anche questo possa succedere, nelle prime settimane di gravidanza, quindi, presente!!

Nonostante tutto, stando molto a casa, con molto tempo per pensare, ho sempre avuto l'ansia del "ci sei ancora? Va tutto bene lì dentro?". Ho passato dei giorni di depressione infinita per la convinzione che non ci fosse nulla, altri di euforia, alcuni apatici, sempre sfoggiando un bel sorriso e senza far pesare le mie paranoie sui già tanti pensieri di mio marito. A metterci un po' di pensieri, c'è stata anche la decisione del ginecologo. Essendo in cura al Centro da un anno, ho perso i contatti sia con la mia ginecologa storica, sia con quella con cui avevo fatto l’ultimo tentativo al Policlinico; quando abbiamo fatto l’ultima visita al Centro (e che tristezza non potermi gettare tra le braccia del Dottor V., dicendogli grazie infinite per averci dato il nostro miracolo), ho chiesto al Dottore qualche info e contatto; sia lui che il mio medico di base, hanno detto che sarebbe stato meglio individuare un medico che lavori in ospedale, in modo da potermi seguire durante la gravidanza, ma in grado di darmi sostegno al momento del parto. Ho anche pensato di tornare dalla mia super ginecologa, quella materna e con le collane colorate, ma ho ancora in mente l’immagine di lei, che dopo avermi detto che avevo avuto un altro aborto, mi chiedeva se volevamo iniziare le pratiche per l’adozione. Mi torna in mente il passato, il dolore provato, così mi metto un po' su Google e un po' chiedo informazioni ad una ragazza che conosco – dopo aver scelto l’ospedale che vorremmo fosse il nostro - e finalmente abbiamo un vincitore: il plus è che ha lo studio vicino casa e lo posso raggiungere a piedi in meno di 10 minuti.

Dopo più di 20 giorni dall’ultima eco (le prime due in cui si vedeva solo un puntino, con mio marito, sono state davvero super emozionanti e anche piene di paure all’inizio, con lui che tutto il giorno ha continuato a dirmi “questa è l’emozione più grande della mia vita”) mi reco sola – grazie Covid – dal Dottor Gio, capelli grigi, non giovanissimo ma con uno sguardo fiero ed una voce da doppiatore hollywoodiano. Gli racconto la nostra storia ma poi inizio a scalpitare: arriva il momento dell’ecografia. Il nostro miracolo si palesa subito con la sua testolina, le mani e i piedini che si muovono e il cuore pulsante. Il Dottore mi permette di fare un video, per farglielo vedere al futuro papà, una volta che arriverà a casa. Il Doc ha tutto sotto controllo… mi piace… mi dà le ultime indicazioni, un foglio su cui sono scritte le analisi che dovrò fare entro le prossime 3 settimane e dice che ci vedremo dopo un mese, ma prima, sarà meglio prendere appuntamento per la translucenza nucale e dobbiamo decidere se fare il Bitest o altre tipologie di test genetici.

Il tempo passa, finalmente sembra che sia più serena, ho degli appuntamenti da segnare in agenda e piano iniziamo a contare le settimane che ci separano dal punto più difficile: la fine del primo trimestre. Infatti la dodicesima settimana è vicina, la mia gravidanza è reale, esiste un esserino dentro di me: stento ancora a crederci ma c'è!

Non sempre ho avuto giornate buone, ma si sa che per chi ha avuto un percorso doloroso, vivere la sua gravidanza arcobaleno non è semplice come per tutte le altre persone/coppie; se mi guardo indietro vedo una me spaventata e mi dispiace, perché avrei voluto essere più serena.
Oggi sono una donna in attesa (sempre attesa, eh), con la pancia che inizia a spuntare dalle maglie e maglioni; il seno sempre più rotondo ed ogni giorno sempre più vicino per caratteristiche fisiche, a quello di una donna incinta; e piano piano, stiamo annunciando a tutti il nostro miracolo.

Siamo fortunati io e mio marito ad averci sempre, a credere in noi, ad essere complici e a volte, a discutere per delle sciocchezze. Ma in questi mesi, abbiamo fatto veramente i salti mortali per stare bene e per far vedere agli altri che eravamo sereni e non dare troppo nell’occhio: abbiamo partecipato a compleanni, incontrato per caso gente che non vedevamo da anni, abbiamo partecipato al matrimonio di mio fratello e cognata (bhé, solo gli invitati stretti, come da regole del periodo) e sempre tenendo nascosto il nostro segreto: ogni cosa a suo tempo, ogni celebrazione ha bisogno di essere festeggiata nel modo giusto. E quando è toccata a noi, non ci siamo fatti mancare qualche lacrima.

Ps: ci sono stati anche segnali strani in questi mesi: ho fatto dei sogni particolari e puntualmente la mattina andavo a vedere il loro significato; ho avuto notti insonni e mi sono fermata a contemplare la mia vita; abbiamo trovato per terra un ciuccio per la prima volta, e l’abbiamo interpretato come un buon segno; mi hanno chiamata amici e parenti per consigliarmi concorsi o siti internet per fare domande lavorative, o contatti diretti per alcuni lavori, che però stavolta non ho neanche guardato, ho avuto qualcosa di più importante a cui pensare!

Ps2: non mi scordo chi sono, da dove vengo e quanta strada ho fatto. Sono una donna infertile che ora culla dentro di sé il proprio miracolo (io e di mio marito, certo), ma la strada è lunga sono pronta ad affrontarla, sorridendo ma sempre con attenzione, come abbiamo fatto questi anni io e Mr. P.

1 commento:

  1. Ciao, manco dal blog da un bel pò siccome sono impegnata a correre dietro al mio patato... e leggo questa bellissima notizia! Sono felicissima per te, i nostri briciolini saranno quasi coetanei ;-)

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