Cerca nel blog

Visualizzazioni

Coccinella

Quando ero ancora a Milano, una sera abbiamo deciso di mangiare in terrazza, approfittando della luce del crepuscolo e del calore della giornata. Un mini tavolo con tutto sopra e grandi sorrisi intorno. Abbiamo riso un sacco, pensado a mia cugina sotto i 30 anni, che non conosce o non ha vissuto alcune delle nostre canzoni, serie tv, pubblicità.
E tra una risata e una forchettata, mi sono accorta di avere sul mio lato del tavolo, una coccinella, che zampettava intorno al tovagliolo.

Ora non ci credo; vale tutto; non credo più a nulla; sono scaramentica.. però ho sorriso, perchè magari, può aver rappresentato qualcosa di buono per me, per noi!

Nulla per scontato

"Non dare mai nulla per scontato, perché niente è dovuto nella vita", questo è quello che mi hanno ripetuto e insegnato i miei genitori; ho sempre dato ascolto a quello che dicevano, non sono mai stata una che ha fatto le cose di testa sua. A volte, però, anche da grande, mi sono trovata a dare le cose per scontato. Ho dato per scontato la presenza dei miei genitori; ciò che mi rendeva realmente felice, tanto da non notarlo più; ho dato per scontato che le persone per me, ci sarebbero state sempre..

Da bambina davo per scontato le mie capacità, credevo che gli altri fossero più bravi di me in qualsiasi cosa facessero e finivo con lo sminuirmi del tutto, anche se poi mi rimboccavo le maniche, ma come al solito, più mi impegnavo, più gli altri riuscivano meglio di me, con minor sforzo e tempo.

Elogio alla lentezza

In questi giorni di post transfer, mi hanno letteralmente messo agli "arresti domiciliari". Sono stata 36 ore a Milano, bloccata dal peso di chi mi ama, per farmi stare tranquilla e rilassata; sono giorni che passo dal divano al letto, dalla posizione prona con doppio cuscino e telecomando in mano, a quella di lato, con il libro da sfogliare.

Ho voluto chiamare questi giorni, quelli di elogio alla lentezza. Mr. P. si trova a casa, quindi rispetto alla precedente esperienza, sono poco tempo sola, c'è sempre lui che mi sgrida dall'altra stanza, anche solo immaginando che mi stia alzando contraendo gli addominali, o stia spostando la tenda, facendo qualche sforzo..

La ceramica si ripara. E noi?

In Giappone, quando un oggetto in ceramica si rompe, lo si ripara con l'oro, perché un vaso rotto può divenire ancora più bello di quanto già non lo fosse in origine.

Rompendosi, la ceramica prende nuova vita attraverso le linee di frattura, rendendo l'oggetto ancora più pregiato. L'arte di abbracciare il danno, di non vergognarsi delle ferite, è la delicata lezione simbolica suggerita dall'arte giapponese del kintsugi.

Per come siamo culturalmente abituati in occidente, si fa fatica ad accettare, a diventare consapevoli e a fare la pace con le "proprie crepe", sia quelle del corpo, che quelle dell'anima.

Di sole e di sale

Ho scelto un titolo particolare, perche in questi giorni, il sole e il sale sono stati sempre in mezzo in queste giornate fuori casa.
L'aria odora di cotoletta e se la mattina c'è un pó di nebbia, poi si dirada e si vede il cielo azzurro. Dal balcone della nostra casetta, si vede sia la guglia con la Madonnina, che le punte dei grattacieli in zona Garibaldi.
Il tram sferraglia, il gelato si scoglie in fretta, i quadri della Pinacoteca ci hanno lasciati a bocca aperta, le vetrine ci mostrano i capi per questa estate..

Domenica da leoni

Le punture fanno male e lasciano lividi.
Le lacrime bruciano, con il loro sapore di aspro e pungente.
Il cuore batte forte, ma ogni tanto perde un battito.
Lo stomaco è chiuso. Poi ha fame e sale un pó di nausea.
Il cervello macina e non si riposa mai. Sembra un meccanismo sempre in moto. Non ha modo di fermarsi.
Gli occhi guizzano, si assottigliano come fessure per pararsi dal sole, o per bloccare le lacrime.

Riepilogando

Sono giornate un pò caotiche, che corro da una parte all'altra, che mi scastro tra i mille impegni e voglia di godere di questo sole che sta facendo capolino in città.
Finalmente sembra che la primavera stia iniziando a spuntare davvero. Ma sono così presa, che a volte non me ne rendo neanche conto. Presa da me stessa, dalle cose che devo o dovrei fare. Ci sono periodi così.

Io che mi divido tra una puntura e un monitoraggio, tra cene take away e serate a fare la casalinga. Insomma, sono due giorni che mi sembra che il tempo passato sia stato moooolto di più, perchè effettivamente ce ne sarebbe da raccontare.
Intanto anticipo che, potrei fare di secondo lavoro la gallina. Si, la gallinella dalle uova d'oro (o almeno lo spero che siano d'oro!!).

Porte e portoni

In questi giorni sono in vena di citazioni, quindi anche oggi vi delizio con "si chiude una porta e si aprirà un portone". Infatti la vita è piena di opportunità, bisogna solo saperle cogliere. A volte sentiamo che, quando qualcosa sta per finire o proprio finisce, il mondo ci crolla addosso. Ma non è sempre detta l'ultima parola: ci sono altri modi di vedere la situazione, perchè forse abbiamo una nuova possibilità, una possibilità di cominciare un'altra "avventura".

Il fatto di pensare ad avere nuove opportunità, ve lo avevo già raccontato, così anche Mr. P., non si è perso d'animo (certo, è stato un pò spronato)!
Così, ha preso la sua decidione (che è una decisione per NOI, non solo per lui come singolo, perchè mi ha detto che "tutto quello che fa, lo fa per la sua famiglia, pensando al nostro futuro").
Insomma, questa ventata di novità penso che faccia bene soprattutto a lui, ma ci può spingere entrambi a pensare più positivo.

Stamattina analisi

Si dice che "la mattina ha l'oro in bocca", io stamattina avevo voglia di rigirarmi nel letto e avevo la bocca asciutta.
Però è vero, cioè è vero se il proverbio intende dire che "è consigliabile sfruttare le ore del mattino perchè porteranno migliori risultati". Così, al terzo suono della sveglia, mi sono alzata e ho infilato la tuta: nonostante la pioggi avevo deciso di scendere al centro analisi con tuta e scarpe da ginnastica, solo dopo mi sarei cambiata per andare a lavoro.

Sto seguendo lo stesso iter del percorso precedente, quindi ovviamente iniziato la stimolazione al 3* giorno del ciclo, e stamattina, al 5*, sono andata a fare le analisi del sangue e il monitoraggio, più o meno come vi avevo già raccontato in passato.

E se non mi piacessi?

Non lo so perchè sto scrivendo questo post, ma è un paio di giorni ho un pò di pensieri che mi frullano in testa su questa cosa e la voglio condividere mettendola nero su bianco.

Non mi piaccio più, cioè, non mi piaccio più come prima.
Mi sono guardata allo specchio stamattina, ho alzato la maglia e ho visto il livido della prima puntura di ieri. Ho visto questa pancetta che non è mai stata mia, vedo quella punta di cellulite sulle cosce e non me la sento addosso.
Mi guardo il viso, ci sono dei brufolini, io che non li ho mai avuti neanche da adolescente; mi vedo le occhiaie scure e gli occhi gonfi di sonno e di pensieri, e quei fili di capelli bianchi, che fanno capolino tra la chioma castana.

Madre, senza figli

Si avvicina la celebrazione per la festa della mamma. Ennesima festa, in cui io non sarò mamma. Ancora non sarò madre, ma ciò avverrà.

Realmente, si diventa madri in molti modi. Certo, quando hai un figlio tra le braccia, è un'altra cosa, molto spesso si parla di fortuna. Il punto è che ci sono donne che sono madri, madri e basta. Anche senza avere figli. Perché si può essere madri persino con la propria madre, o il padre, quando ha bisogno di sostegno. Si può essere madri di mille battaglie. Ci sono madri che hanno perso i loro figli, eppure li ritrovano in ogni angolo della loro vita. E madri che ancora li stanno cercando, madri con travagli lunghissimi. Madri che camminano nel buio mentre vorrebbero solo dare alla luce.
Brutalmente: e non è necessario sfornare bambini per essere madri.

Rosso di sera

Si, eccomi arrivata a questo momento.. si riapre la strada per questo nostro percorso. Ricominicamo a percorrerla insieme, visto che ieri, mi è arrivato il ciclo. Non tutti possono capire le mie emozioni nel vedere quel colore, quel rosso tanto odiato.

Perchè si, da una parte si infrange la nostra speranza di poter procreare naturalmente (speravo che magari qualche ormone ancora in circolo, potesse darci una mano questo mese..), ma dall'altro lato, ricominciamo con la stimolazione, un momento in cui la speranza di coronare il nostro desiderio di essere mamma si rafforza e si rinnova.. Tutte emozioni di diverse sfaccettature.

Quindi, riprenderò a farmi le iniezioni in maniera autonoma per seguire la terapia. Vi ricordate come stavo, prima di affrontare il tutto la prima volta? Vi avevo raccontato qui le mie paure!

Mia nonna

In questo periodo di stand-by, come sapete mi sono data un pò da fare, per non restare con le mani in mano e per non pensare. Oggi è solo giovedì, e sono morta. Non vedo l'ora di poter godere con calma del weekend.

In questo periodo di stanchezza, anche psicologicamente sono un pò ballerina, sorrido ma poi divento pensierosa, bhè, non a caso vado con il tempo, che questi giorni ci fa uscire con gli occhiali da sole, ma nel pomeriggio ci fa imbracciare l'ombrello.
Umoralmente spesso mi sento le lacrime che salgono agli occhi, mentre in altri momenti, mi sembro schifosamente insensibile.
Con questa fantastica considerazione di me stessa, ieri sono andata a trovare la mia nonnina.

Sale, l'attesa

Comunque l'avevo detto che ieri non era proprio una gran giornata.
Sono andata in giro con tutto il temporale, avevo asciutti solo gli slip (e non completamente asciutti..), praticamente nonostante fossi equipaggiata, mi sono ritrovata bagnata la schiena, tutti i jeans fino ad altezza tasche, le braccia fino ad oltre il gomito. Vabbè.
Così, bella gocciante come appena uscita da una doccia rilassante, sono andata a far visita alla mia ginecologa. Eh si, ci sono andata di mia spontanea volontà, perchè non la vedevo dall'ultimo monitoraggio, ovvero quasi 2 mesi fa.

Qualcuno probabilmente si ricorderà che avevo raccontato in un altro post, che effetto mi fanno le sale d'attesa, e anche ieri, è stata la stessa cosa. C'ero solo io e si sentiva il suone dei fogli delle segretarie, nell'altra stanza.

Pessimismo

Pessimismo cosmico.
Sarà che mi sono svegliata alle 4 per una zanzara che continuava a ronzarmi sulla testa, poi quando mi sono riaddormentata, mi sono risvegliata urlando, perchè ho avuto un incubo (svegliando anche Mr. P., che si è preoccupato)..
Sarà che uscendo di casa, mi sembrava novembre vista la nebbia, piuttosto che maggio.
Sarà che mi deve arrivare il ciclo (me lo sento, eh), quindi sto proprio un fiore di umore.
Oggi quindi è una di quelle giornate NO. Dove sono sfiduciata, in cui penso "forse non avrò mai un figlio"..

Cicogna in ritardo, ma..

In questi giorni, anzi, in queste notti, mi capita spesso di sognare e di ricordarmi quando mi sveglio, la maggior parte delle sensazioni di quel sogno.
Stanotte, mi sono svegliata per andare in bagno, così ho bloccato il sogno che stavo facendo, ma al risveglio, mi ricordavo quasi tutto.
E' un pò strano, perchè c'era persone che non frequentiamo normalmente, e che quindi, non citiamo neanche tanto spesso.

Vabbè, comunque è stata una sensazione strana, perchè mi sono fatta qualche domanda al risveglio: ma tante di quelle coppie sposate da molti più anni di noi (qualcuna anche più grande di noi), ora sono in attesa: sarà per la natura o grazie alla PMA?

I figli (degli altri)

Sia per lavoro che per amicizia, ho contatti con gente di tutte le età, da miei coetanei a più adulti, donne che quasi potrebbero essere mia madre.

In questi anni di ricerca, dove mai e poi mai ho negato il fatto di cercare un figlio, mi sono spesso trovata a dire sorridendo "smettetela con queste parole, altrimenti il mio utero si rifiuterà di crescere un figlio". Forse sono stata troppo poco incisiva, perchè effettivamente, il mio utero è ancora vuoto, ma tutti continuano a parlarmi. E a raccontarmi il dramma di essere genitori e di avere dei figli.

La speranza

Non perdere mai la speranza. I migliori inizi capitano dopo i peggiori finali.

La vita è un continuo altalenarsi di eventi, a volte esaltanti e a volte deludenti o spiacevoli, in mezzo un susseguirsi di giorni tutti uguali e apparentemente senza senso. Quando perdiamo la consapevolezza del senso della vita, della bellezza e dell’importanza di godere di ogni attimo come se fosse l'ultimo, ci assale lo sconforto.

Tutto sembra crollarti addosso, pensi di non poter più andare avanti, ti dimentichi di come può essere bella la vita, vedi solo te stesso e la tua delusione. Lo so io, lo sanno tanti di noi. Un nodo ti stringe la gola, inizia così quel momento fatto di processi mentali invasivi e logorati da tanti pensamenti. Questo il momento dove si perde la "speranza", nel quale si pensa di non saper più reagire, dove il caos dei pensieri ci sommerge, rischiando di soffocarci.

Quel "fioretto"

Ieri sera, in vista della cena sul divano per poter godere al meglio della partita, insieme ad una cena veloce, comoda e buona (si vabbè, nulla da nouvelle cuisine), ho preparato anche i cornettini con la pasta sfoglia, ripieni di cioccolata. Ho pensato che potessero addolcire la sconfitta, in caso di perdita della squadra di Mr. P.

Stamattina per fare colazione, mi sono mangiata un cornettino inzuppato direttamente nel latte. Mentre masticavo ho avuto una illuminazione: ma qualche giorno fa, non mi ero detta di fare un fioretto e non mangiare cioccolato?

La camicia del futuro

E' arrivata l'ora, cioè, è successo anche quest'anno. Fino ad un paio di giorni fa, avevo ancora la vestaglia di pile accanto al letto, ma più per pigrizia di metterla via che per necessità.
 
Quindi, armata di buono spirito (e tempo grigio che meditava tempesta ieri pomeriggio), mi sono rimboccata le maniche e cambio di stagione fatto. Il problema, però, è che il tempo è lunatico come me in questi giorni (sarà la sindrome premestruale??) e mettere via i maglioni e giacchetti è ancora un tantino azzardato. Perciò mezzo armadio ancora con roba a maniche lunghe e l'altro mezzo, con gli shorts e le canottiere.
 
Ovviamente ho optato per la sezione "abbigliamento di mezza stagione", cioè maglie di cotone a maniche a tre/quarti e pantaloni lunghi ma di cotone.
E proprio mettendo a posto queste maglie, ne ho trovata una che mi ha fatto sorridere.
 

Etichette

aborto (23) adozione (2) alimentazione (9) amicizia (28) amore (212) analisi (57) ansia (57) attesa (156) bambini (98) cibo (8) cinema (8) coppia (163) coraggio (117) daybyday (150) dieta (5) donna (99) emozioni (184) eterologa (32) famiglia (138) fecondazione (138) fertilità (74) figlio (132) film (9) fratello (3) genitore (94) giorno (36) gravidanza (28) io (86) letture (9) maternità (174) matrimonio (71) musica (6) ormoni (60) ovodonazione (25) paura (37) pensieri (120) pianto (35) PMA (192) puntura (35) ricordo (17) sentimenti (169) social (13) sport (5) stimolazione (64) televisione (10) vita (267)