Cerca nel blog

Visualizzazioni

Il numero 4

 

Io ci credo al destino e credo anche nelle coincidenze; anche se stavolta qualcosa ho fatto finta di non vederla, ma insomma, mica deve coincidere proprio tutto tutto tutto tutto tutto tutto tutto vero?

Facciamo un passo indietro di più di un mese.

Ci siamo preparati al transfer psicologicamente, fisicamente, con le eco e le medicine, con l'alimentazione, con l'organizzazione giornaliera... E quindi non è un caso se il transfer sarà proprio il giorno quando, tre anni fa, ho scoperto le beta positive del nostro piccolo... però si sa, la vita ci mette alla prova e ci fa gli scherzetti. E allora... Il giorno prima vado al lavoro, mi porta mio marito in anticipo, ci prendiamo un po' di tempo insieme, ma io piena di ormoni mi faccio anche un piantarello e cerco di anestetizzare questo momento che aspetto da tempo. Dopo circa 20 min che lui mi ha lasciata, ricevo una sua chiamata "ho avuto un incidente con il motorino, sto bene ma sto aspettando l'ambulanza". Panico. Quella lacrime che stavo trattenendo diventano un fiume in piena. Sono tutto il giorno a lavoro tenendo i contatti con mio cognato e mio padre, che ricevevano aggiornamenti via SMS.

La disperazione nel pensare al giorno dopo, al nostro momento magico (mio marito niente di super grave) a quello che avremmo voluto/dovuto passare... Spalla rotta (da fare accertamenti), cuore rattoppato, niente sonno e tante occhiaie, la mattina seguente ci dirigiamo con il taxi in clinica.

L'iter lo stesso che ricordavo, con l'attesa in solitaria, in quella stanza illuminata dal neon, che mi mette sonno.

Arriva il momento magico, il catetere è dentro, l'ecografo spinge sulla pancia e quella dolce stellina è dentro di me. Una battuta, una carezza un "signora stavolta sarà diverso, ha già un bambino...".

E così, ci stringiamo (non come vorremmo, il tutore blocca i movimenti) e iniziano i lunghissimi 12gg post transfer.

Ovviamente nulla è andato nel verso giusto, io non ho mai un momento per riposarmi, il lavoro con Baby1 è raddoppiato, in casa tutto è sulle mie spalle... Arrivano anche delle perdite - come nello scorso transfer il giorno 6, quindi altra coincidenza e ipotetiche da impianto, ma ricominciamo le punture di Prontogest e sospendiamo Eparina, faccio i salti mortali per non essere affogata, chiedo a mia mamma aiuto senza insospettirla, calcolo come reagire, ma piango e mi butto giù, parlo alla mia pancia e a quella dolce foto della mia piccola blasto.

Arriva il giorno delle beta, non c'è il mio solito Doc a fare il prelievo, ma una ragazza che mi guarda dolce. Le dico come sempre "mi faccia uscire un buon numero" e da lì, parte l'attesa del referto.

In casa, è sabato, mio marito e il piccolo che giocano. BLING, arriva la mail e la lascio aprire a mio marito: il referto dichiara 114,7.

Le beta sono positive, sono incinta! Ma non riesco ad essere del tutto felice, perché mi aspettavo un numero differente, più alto (con Baby1 erano a 900!!). Avverto il Doc e e mi dice di ripeterle lunedì e giovedì. Passa il weekend con ansie e nuovamente piccole perdite.

Lunedì mi fa il prelievo la stessa dottoressa e incrociamo le dita. Ricordo solo che piangevo, non di gioia. Le beta bassissime, solo 120, quindi una volta asciugate le lacrime, ho iniziato a mettermi l'anima in pace. Qualche ora più tardi mi chiama il Doc, dicendo che un singolo valore non è importante, continuano ad essere positive ed a crescere, quindi continuare tutta la terapia (incluse le punture di Prontogest) e di ripetere il prelievo da lì a 2 giorni.

Ho pregato tanto, ma sperato poco. Mi dovevo tutelare. Fisicamente distrutta (mi sono usciti 2 herpes in 10 giorni), emotivamente calpestata, ho rifatto il prelievo - sperando in un numero più basso - con risultato 195.

Niente, qualcosa si è smosso, ma non è stato così forte da voler restare. Sospendo tutto e dopo un paio di giorni arriva anche il flusso.

A 5 giorni, per prassi torno al laboratorio e il risultato è devastante: 727. Le beta continuano a salire nonostante tutto, ma questo non è per nulla buono: appena scrivo al Doc, mi risponde telefonicamente dopo pochi minuti e mi palesa il suo dubbio: che sia una gravidanza extrauterina? Il mio pianto devasta anche il mio papà che era davanti a me (ovviamente avevamo detto ai nostri genitori che la gravidanza non era andata avanti); inizio a pensare a tutti i sintomi, a tutti gli step fino ad ora; chiamo anche il mio medico che ha lo stesso dubbio e mi dice "se hai dolori ed emorragia forte, vai in PS, altrimenti aspetta domani l'eco con il ginecologo".

Passo ore ad organizzare mentalmente le cose, nel caso in cui dovessi andare in ospedale; vado in bagno ogni 3x2 a controllare quanto è il flusso; mi sento in colpa, mi sento nuovamente sbagliata e in difetto, in un corpo che mi tradisce 2 volte: nell'avere una gravidanza biochimica e nel non riuscire a "smaltire" questo aborto nel modo meno doloroso possibile.

Piangiamo tanto con mio marito, abbracciati in un momento di sconforto quando fino ad ora, abbiamo fatto finta di essere forti e di non scalfirci. Piangiamo nella solitudine di una stanza con la luce spenta, da soli, senza dover per forza sorridere davanti a Baby1.

Il giorno dopo, mani intrecciate e cuore a mille, ci rechiamo in clinica per rifare le beta ed eco di controllo. Prima le analisi e poi, il Doc mi vede: la gravidanza era in utero, ma non c'è traccia dell'embrione, mentre si vede bene una camerina vuota, è quella che probabilmente fa salire le beta; mentre stiamo cercando di capire come agire, ci chiamano dal laboratorio e il Doc scandisce "ah bene, le beta sono 357". Si sono dimezzate in un giorno e dopo che mi sono scese due lacrime, mi si apre un sorriso: almeno una cosa finalmente sembra andare nel verso giusto.

Sono passate due settimane da allora, ho dosato nuovamente le beta e sono drasticamente scese, tanto che non c'è bisogno di rifarle, ormai è tutto concluso. Non è finito invece il pensiero alla nostra blasto, quella piccola CHIP (così l'avevamo chiamata, visto che la sua foto ci ricordava una patatina fritta in busta) che ha tentato di rimanere con me, con noi.

Invece ora, è la quarta stella nel cielo dei miei bambini mai nati!

Nessun commento:

Posta un commento

Etichette

aborto (23) adozione (2) alimentazione (9) amicizia (28) amore (212) analisi (57) ansia (57) attesa (156) bambini (98) cibo (8) cinema (8) coppia (163) coraggio (117) daybyday (150) dieta (5) donna (99) emozioni (184) eterologa (32) famiglia (138) fecondazione (138) fertilità (74) figlio (132) film (9) fratello (3) genitore (94) giorno (36) gravidanza (28) io (86) letture (9) maternità (174) matrimonio (71) musica (6) ormoni (60) ovodonazione (25) paura (37) pensieri (120) pianto (35) PMA (192) puntura (35) ricordo (17) sentimenti (169) social (13) sport (5) stimolazione (64) televisione (10) vita (267)