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Punto. Destino

".. ogni minimo evento, apparentemente senza importanza, contribuisce a condurci al punto in cui eravamo destinati ad arrivare..".
Stamattina leggendo le ultime due pagine del libro, mi sono soffermata a rileggerle più volte. Ho solo trascritto una frase, ma molte parole mi erano familiari, come se potessero essere state scritte - anche - per me.

Oggi siamo qui per un motivo. Io nel mio letto-brandina in camera di mia cugina, ho iniziato a pensare che lui non è qui, che sono sola e che mi andrebbe di stringerlo, anche di sentirlo russare un pó..
Che sono qui perché abbiamo scelto di seguire questa strada, di prendere di petto la vita e non di "aspettare ancora e non.pensarci".

Forzatamente

Non vi racconterò nulla.

Ci sono cose che non si possono spiegare, emozioni che è meglio tenere per se.
Chi già ci è passato, sa di cosa parlo.
Perché ad un certo punto, sparisce anche l'ansia e la paura, se hai accanto il compagno che ti sei scelta per la vita.
Tutto quello che prima spaventava, ora diventa solo curiosità. Di vedere capire e sapere.

Ciuf ciuf

Il treno dei desideri ci sta portando verso la meta.
Il traguardo è a pochi passi (meglio dire giorni) e siamo stranamente tranquilli. Almeno, facciamo finta, gli uni davanti gli occhi degli altri, di essere tranquilli r rilassati.

Cioè, io sono chiacchierina e a volte Mr. P., vorrebbe tapparmi la bocca, ma meglio così che noiosamente agitata.

Ieri giornata a 2000, non ci poteca essere momento peggiore per fare tutto quello che ho fatto ma, forse era il destino che mi ha messo così tanti impegni, da non pensare al resto.
Eh si, proprio quando ti dicono "dei stare più tranquilla", che scoppia tutto insieme.

Lunedì e angeli custodi

Ora sto un pò meglio, mi sento un pò più tranquilla anche se, c'è sempre quel tarlo lì, in fondo al cervello che piano piano rosicchia e non mi fa essere tranquilla al 100%.
Stamattina sono andata a fare le analisi e il monitoraggio. Ennesimo buco (ma prima era più delicato il tipo, ora mi fa sempre male e devo stringere gli occhi per non sentire dolore) e tanti "ciao, arrivederci, alla prossima.. ma magari vengo per altre analisi, quelle del primo trimestre, su, siamo ottimisti"..
E poi di corsa da lei, che anche se non era la mia dottoressa, mi ha accolto con un gran sorriso e un'altra fantastica collana colorata.
Bene, la sua faccia all'inizio era un pò tirata (mamma mia, allora è andato tutto storto, penso io), ma stava solo cercando la visuale migliore per fare i conti: alla fine, tra destra e sinistra 14 follico buoni. 14 buoni significa che ce ne sono anche più piccoli, ma non vanno bene per il pick-up.

Sarà stata la stimolazione, il mio pensare positivo o, gli angeli custodi?

La pezza

C'è un modo di dire in romanesco che più o meno è "mi sta salendo la pezza", che detto tra di noi, significa che ho un'ansia incredibile.

Scrivo ora, perchè dopo la puntura numero 12, avevo le mani che mi tremavano, ci ho messo un pò a tirare giù lo stantuffo e mi sono fatta anche male togliendo l'ago, perchè mi sono incantata su qualcosa e non sono stata delicata. Lui ha cercato di farmi sorridere, ma ha fatto l'effetto contrario. Vabbè, ma parliamo che mi sono scese pure due lacrime, che neanche la prima volta?!!

Bugie

Non sono mai stata brava a dire le bugie, anche da piccola, se facevo qualche marachella, mi scoprivano subito, perchè non riuscivo davvero mai a rimanere seria e tranquilla. E' sempre stato più forte di me.
Ora però.. da un pò di tempo veramente, mi trovo a dover inventare qualche "storiella" per non dover dire a tutti che si, me ne vado. Ma vai dove? Quanto, con chi e perchè? PERCHE'?

Va bene che scrivo un blog, ok che racconto un pò quello che mi gira intorno (a volte a modi saga di Casa Vianello), ma non sono tenuta araccontare tutto a tutti. Ok, qual'è il problema, direte voi, non sei tenuta. No, non lo sono, ma se uno ha certe abitudini o impegni, appena cambia "rotta" sorgono i dubbi.

Missione "scolapasta"

"Il mio nome è Bond, James Bond.."
"Ogni livido è una lezione, e ogni lezione ci rende migliori" (cit. Arya Stark)
"Non mi fido di chi non ha un lato oscuro" (cit. Stark)
"L'unica cosa che la gente ama più di un eroe è il vedere l'eroe fallire, cadere, morire combattendo" (cit. SpiderMan)

No vabbè, non sono un supereroe ma mi faceva ridere mettere qualche citazione, perchè per come mi sento oggi, dovrei dire "Sono l'agente in missione speciale, missione scolapasta"!

Perchè questa premessa? Perchè il DAY 5 è finito con altri 3 nuovi buchi (mattina analisi, prima di cena "penna" e un'oretta dopo, l'altra iniezione.

Te lo leggo negli occhi

".. Tra di noi forse
nascerà un amore vero,
te lo leggo negli occhi
tu lo leggi nei miei.."

(Franco Battiato)

Inizio così oggi, perchè ho ricevuto un bellissimo messaggio da Mr. P., che parlava della luce dei miei occhi (eh no, me lo tengo per me!!), quella che da un paio d'ore illumina il mio sguardo. E poi perchè Battiato è un pezzo della nostra storia, del nostro amore. E ho iniziato ad apprezzarlo proprio grazie a lui, a mio marito.

Palline da ping pong

Anche il DAY 3 è andato, con la puntura fatta senza tutorial, e con Mr. P. che ha voluto assistere. Mi ha detto che prima di inserire l'ago, mi ha visto muovere le labbra, come se stessi recitando un mantra, in realtà, mi stavo autoconvincendo a spingere forte.
Ieri giornata di pioggia, quindi non mi è dispiaciuto non aver lavorato, sarei tornata a casa bagnata come un pulcino e in questo periodo, non ci possiamo ammalare. No, proprio no.

Inizio a pensare cosa succede lì in basso, perchè ieri mi sono idratata non come mi ero detta, quindi in super allerta su ogni doloretto o pizzico, ho inziato a focalizzare le mie ovaie. E me le sono immaginate così, piene di palline da ping pong che si spingono perchè vogliono un pochino di spazio, ma non si devono ammaccare.
Lunedì, dopo solo 1 puntura, al 4 pm, avevo già 8 follicoli (1 da 6,3 mm per lato, e 3 minori di 5mm, per lato); bisogna vedere quanti e quali poi cresceranno.

Dire, fare, drenare..

Così, anche un'altra festa del papà è passata senza che tu sia papà. Senza che ti abbia fatto trovare un bigliettino con "sei il mio campione.. il mio esempio.. il mio amore..", ma con tanta speranza nel cuore.
Ad maiora avrebbe detto la mia maestra delle elementari, perchè la nostra situzione può solo migliorare; anche ora che sei un pò giù perchè non sei felice della questione lavorativa; anche quando mi vedi stanca e con gli occhi spenti; può migliorare e aumentare il nostro amore e affiatamento; può migliorare anche il modo di farmi la puntura, infatti quella di ieri sera, è andata meglio del giorno precedente; può migliorare la mia cellulite (no, ma magari non peggiorare). Ad maiora!

Ieri quando mi hai detto che mi venivi a prendere dopo il lavoro caro Mr. P., ero molto contenta, ma visto che facevi tardi, un pò piccata ti ho chiamato ricordandoti che "io tra 20 minuti devo essere a casa", per quell'appuntamento, che tu ovviamente avevi scordato.

Fa male. Non tanto

Sono arrivata di corsa a casa, salendo le scale due a due.
Ho fatto appena in tempo a togliermi la giacca.
Sono corsa in bagno, d'istinto.
Mi sono ritrovata a piangere con singhiozzi, le mani appoggiate sul lavandino e le gambe molli. Mi sono guardata allo specchio, mi sono sentita così piccola e indifesa, così brutta con le guance rigate dal mascara. Mi sono sentita la persona che non sono, quella che non volevo diventare.
Non parlo di invidia. Parlo che no, non ce la possono fare e io non reagisco mai bene. Quale delle due sarà la peggiore?

Ieri era il pomeriggio con le amiche, dove ci saremo raccontate un pò di cose che ultimamente abbiamo perso. Bhè, non pensavo che proprio ieri, cioè, che lei potesse scegliere proprio quel giorno, per annunciare la seconda gravidanza. Così. Inaspettata. Un pungno in faccia ed io dentro che mi ripetevo "ti prego sorridi, dai è una bella notizia..".

E' quasi finito, ma..

Domenica, quasi ora di pranzo.
Il cielo è grigio e tra poco riprenderà a piovere. Ho messo una playlist soft che mi liberi dai cattivi pensieri e mi faccia scrivere di getto.
Oggi è l'ultimo giorno per festeggiare il mio compleanno. Cioè, finito il weekend, ricomincia il conto alla rovescia.
Giorni di pioggia e di risate, coccole e brindisi.

Ma andiamo dal principio: venerdì sera alla fine, ha cucinato Mr.P., abbiamo scelto il menù insieme e poi, si è messo ai fornelli (vabbè, l'ho aiutato a pulire le cozze, così abbiamo fatto le cose gomito a gomito, che ci piace tanto); ci siamo rilassati sul divano e io sono piombata in un sonno profondo!
E ovviamente, visto che nel frattempo si era fatto tardi, ci siamo messi tutti e due in tuta, ma ho avuto il buon senso, di mettere una tovaglia carina, almeno senza le macchie di vino sopra!!

18x2

Oggi è una di quelle giornate che io aspetto con ansia.
Oggi è il giorno del mio 18x2, cioè il mio compleanno.
Per fortuna (o purtroppo) sono una di quelle persone che ama festeggiare e che fa il conto alla rovescia.
Così, mi sono costretta a rimanere sveglia fino a mezzanotte, per farmi fare gli auguri da Mr. P. (che poi è stata una giornata abbastanza stressante, abbiamo avuto un pò di problemi e discussioni, quindi l'unica cosa che volevo, sarebbe stata solo andare a letto!!).

E così, dopo il taglio di capelli di ieri, oggi ci concediamo un pò di relax con il maritozzo, cercando di capire che ho voglia di cucinare stasera. Mi va una di quelle cenette a lune di candela, dove magari mi vesto anche carina, con il rossetto e gli orecchini più "importanti".

Divinità e vita contemporanea

Avete mai fatto caso, che nella mitologia indiana le divinità femminile, hanno molte braccia?? Questo perchè le donne sono in grado di fare più cose contemporaneamente, mantenendo il naturale ritmo della vita.
Qui in Occidente, la dea Kali (la selvaggia) è senza dubbio la più famosa, anche se soltanto per le tante braccia, che esprime una forza devastatrice e un'aggressività dirompente; oppure c'è Lakshmi (la “sposa perfetta”), simbolo di purezza e spiritualità, la “dea madre”, dotata di quattro braccia e le sue mani sono ornate di gioielli: dolcezza, protezione e maternità sono le sue caratteristiche, e nella tradizione la donna sposata dovrebbe ispirarsi a lei.
Avete mai sentito parlare di Sarasvati? Questa divinità si è affermata soprattutto come incarnazione mistica delle belle arti. Nelle raffigurazioni tradizionali, tiene tra due delle sue quattro braccia uno strumento musica, con un antico sitar. Sarasvati rappresenta anche la parola, l'eloquenza, la sete di sapere, la conoscenza intellettuale.. Non scordiamoci di Durga, la guerriera: rappresenta la forza creatrice che può sì distruggere, ma anche riportare l'ordine dopo il caos; la sua forza protegge dai demoni che combatte furiosamente, elimina con impeto gli ostacoli.

Felicità (e sogni) nel cassetto

".. ho due sogni nel cassetto, tre nell'armadietto e una valigia di canzoni.." (cit da Davide De Marinis).
Diciamo che di sogni ne ho più di due, e che i cassetti sono pieni di cianfrusaglie. Quasi damaniaco-compulsivo.
Perchè questo post?? Perchè sono stata a casa dei miei, sono entrata in camera e cercando una cosa in un cassetto, ho trovato un mondo che mi ero scordata di aver accantonato.

Ci sono due cassetti, del mobile bianco che ha dipinto papà il secolo scorso, che si incastrano sempre perchè la vernice ha fatto spessore. Ovviamente quello che cercavo sapevo che non fosse lì, ma mi sono detta "magari c'è qualcosa che mi interessa". Allora tira e tira, tra un paio di finti Ray Ban e una rubrica vuota, ho trovato anche il mio diario del liceo.

Nove lune e mezza (il film) e surrogata

Ieri sera, dopo tanto che aspettavo, siamo riusciti a vedere una commedia simpatica, basata però sualcune situazioni, molto più comuni di quello che si pensa.
Bravissimi gli attori (Claudia Gerini, Giorgio Pasotti, Lillo, Michela Andreozzi, Alessandro Tiberi, Stefano Fresi, per citarne alcuni) ad affrontare con ironia questo tema, che ho imparato a conoscere anche io.

Ecco la trama: due sorelle Livia e Tina, una il bianco e l'altra il nero: una (Livia) difende la sua posizione nel non voler avere figli, mentre Tina tenta da anni di restare incinta, senza risultato; il tema del film, ruota intorno al ruolo del ginecologo, che butta lì la storia di far portare avanti una gravidanza a Livia per la sorella (ovvero lei diventerebbe "l'incubatrice", con all'interno ovulo di Tina, fecondato con lo sperma del suo compagno). Rocambolesche situazioni, tra pance finte, alcolici discussi e finti viaggi in Argentina.

Contando capelli

Nb: questo è un post frivolo, leggero e che rispecchia un momento ironico di questo percorso. E se quello che ho scritto, fosse connesso con questi ultimi mesi?

Quando uno si fissa su una cosa, ovviamente sembra che tutto quello che abbiamo intorno, giri su quel nostro punto dolente.
Vi stupirò: non parlerò nè di donne incinte, nè di bebè e neanche di ormoni-punture-analisi.

Ta-dan. Allora di cosa parliamo oggi? Dei miei capelli bianchi.
Premesso che non faccio la tinta dal 2017 (parlo di dicembre, perchè fino ad ora non ne avevo avuto bisogno), ma perchè decidono sempre di sbucare nei punti più esposti ed evidenti? Mi guardo allo specchio esaminando tutta la testa, cercando di contare quelli nuovi che ho. 5, 7 , 12.. o no, sono aumentati.. AhhhAhHAhahHaAAHaHaH. Mi metto le mani nei capelli e urlo che sembro il quadro di Munch!

Giornata di contraddizioni

La vita è fatta di contraddizioni.
Sai quelle cose che, no dai.. si identifica una cosa con il suo contrario.
Oggi è una giornata contraddittoria per la mia famiglia, perchè si festeggia ma si è anche tristi.
 

Brontolantamente

Ieri è stata una giornata strana.
Perchè? Bho, non lo so, ma a metà pomeriggio, quando mi sono vista con la mia amica per il caffè, mi guarda e mi fa "mamma mia che faccia che hai.. ma stai bene?". Le ho risposto di si, perchè effettivamente stavo bene, ma credo che, tutto il relax accumulato durante la settimana di vacanza, sia finito già lunedì.
Ho dovuto recuperare un pò di cose lasciate indietro in ufficio (anche a causa della febbre), ho ripreso a 360° la mia vita, ho ricominciato la palestra e.. altri pensieri. Cioè, lavorerò anche oggi pomeriggio e domani (cioè sabato e domenica), così mi sento davvero stanca al solo pensiero.

Parlare di dolore

In questi giorni, mi è capitato spesso di pensare al dolore, di avere gli occhi lucidi davanti ai fatti che si susseguono in tv (in particolare il caso del calciatore della Fiorentina), perchè in tutta la bruttezza che c'è in giro (non voglio scrivere della guerra.. dei disordini e di altre cose, sto solo facendo i miei soliti pensieri mattutini), il dolore per la perdita di questo ragazzo, ha creato qualcosa di bello, che va oltre ogni aspettativa: il gruppo e l'affetto.

Il dolore ha una doppia natura: è un'esperienza sensoriale e affettiva. Infatti si può sentire l'intensità del dolore e quale parte del corpo sia colpita (livello sensoriale). Oppure ci si rende conto di quanto sia sgradevole (livello affettivo).
Cosa sentiamo noi, quando sentiamo per esempio, un bambino piangere? Un pò ci rendiamo conto che questa sofferenza, in un certo senso, la sperimentiamo anche noi. Ma che cosa significa condividere il dolore altrui? E’ solo una metafora? O il dolore anche "indiretto" coinvolge le stesse componenti di chi lo prova sulla propria pelle?

Sale d'attesa

Una cosa che mi incuriosisce tanto delle sale d'attesa, è il ticchettio.
Fateci caso, ogni volta che siete li ad attendere, c'è come un rumorino che disturba i tuoi pensieri. Può essere lo scricciolio del neon, piuttosto che le lancette di un orologio o il crepitare di un pannello elettronico con l'avviso numerico. Se si fa attenzione, ci sono in sottofondo anche i passi di qualche medico o paziente, magari dietro qualche porta chiusa.
E poi ci sono i sospiri di chi aspetta. Che è in attesa del proprio turno.

Ieri ero in sala d'attesa per parlare con la mia ginecologa, e stavo un pò in allerta: prima c'era il vibrare del giornale sfogliato dal signore all'angolo opposto al mio, in attesa della moglie; quando loro sono andati via, sono rimasta sola, allora tutti i suoni si sono come accentuati, e si sentiva solo il bip di qualche macchinario che stavano usando in uno studio qualche porta più avanti.
Ero immersa nei miei pensieri, ascoltando il tamburellare del mio cuore, quando finalmente è arrivato il mio turno.

Ma.. il sine causa?

Da quando sono piccola, ho sempre voluto essere madre, mi sono sempre dedicata ai miei cugini con amore materno e così mi sono sempre vista nel futuro. Mamma.

Ma da tempo immemore (l'ho sempre detto in giro a modi provocazione), ho sempre pensato "questo figlio lo voglio così tanto, che sicuro mi farà tribolare".
Mi guardavo intorno e pensavo (anche un pò da stupida) "se quella coppia ha difficoltò a concepire, e anche quell'altra, mica in percentuale dirà male pure a noi, no?". Ecco, invece a quanto pare è proprio così.

Dunque, alla luce di questa giornata uggiosa, devo realmente ammettere quello che hanno scritto sui fogli del Centro, nonostante che le cose invece siano tutte buone (come scritto in questo post): ci hanno dato come diagnosi INFERTILITA' FEMMINILE ANOVULATORIA, che magari non ci credete, ma io ad oggi, ancora non ho googlato, perchè stavolta non voglio cadere in un abisso che invece deve rimanere lontano da me. La positività deve essere al massimo in questo periodo!

Pensando all'ago

Finalmente mi sono messa a leggere tutti quei fogliacci che mi hanno lasciato al Centro, per iniziare a districarmi tra le varie medicine, così, quadratina come sono, mi sono fatta uno schemetto di come dove quando quanto, giusto per farmi stare tranquilla.

Più che altro, capire a cosa serve ogni medicinale e come va conservato (lo sapete che mi piace conoscere, lo potete leggere anche qui - imparare), perchè poi se si sbaglia, sono cavoli.

Poi ho inziato a vedere dei tutorial su come si fanno le punture, cioè su come si caricano le penne e via dicendo.
E non vi dico che ansia. Ho iniziato a iperventilare solo a vederlo dallo schermo del pc. Mi sono iniziate a salire mille paure, e anche se so che dovrò affrontare la cosa, che la sto facendo per una "giusta causa", ancora sto un pò con il fiato corto.

Back in town / ritorno alla realtà

Eccomi qui, tornata da una bella settimana di emozioni intense..
Ovviamente lunedì che dovevo partire, neve a Roma (altro che nevischio, ben 15 cm.. che per Roma sono proprio tantissimi) e grandi disagi, io con attacchi di panico davanti la finestra, io che amo la neve, continuavo a piagnucolare "smettilaaaaaaaaaaa... bastaaaaaaaaaaa.. ti pregoooooooo".

Non ci voleva proprio.. Stavo aspettando questo giorno, mi sono ritrovata (cioè, aspettavo sia la neve che la partenza!!) a stare in panico, con Mr. P. che simpaticamente continuava a dire "se non dovessimo partire, sarà l'ennesimo segno del destino, che forse questo figlio, non lo dobbiamo avere", ed io con grandi sorrisi, lo mandavo riccamente a quel paese!

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