POST SCRITTO CIRCA 10 GG FA..
Perchè tu lo sai che arriverà quel momento, quello in cui non potrai più trattenerti e allora, anche se non è il luogo, non è il momento, non è il modo, tu piangerai.
E proprio quando sei li, davanti al Dottor V. che per la prima volta, senti di non farcela più, allora ti mordi il labbro, ti infili le unghie nei palmi delle mani, ma ormai la prima lacrima è scesa e lui se n'è accorto.
"Signora, tutto ok? Non ci avete pensato abbastanza? E' sicura?".
Se c'è una cosa di cui sono sicura, è che voglio darci l'ultima possibilità per diventare genitori, che ho sempre pensato potesse essere una opzione anche l'eterologa, ma finchè non ci siamo imbattuti nella verità delle problematiche, abbiamo sempre guardato con poco interesse.
"Si, siamo sicuri. Ma un conto è stato parlarne fino ad ora, un altro è mettere tutte le firme, gestire i documenti, le analisi e pensare che lo stiamo facendo davvero".
Mettetevi nei miei panni: il Dottore dall'altro lato della scrivania tra carte e domande del tipo "gruppo sanguigno? Peso? Colore degli occhi? Altezza.." (e parliamo dei NOSTRI caratteri fenotipici), dal mio lato mio marito un pò serio, però con le nostre mani allacciate. Io con il cuore in subbuglio e i pensieri annodati. Come avrei potuto evitare una reazione come quella che ho avuto? Ma non pensate a pianti disperati, solo qualche lacrima - quanto basta per far colare un pò di rimmel sotto gli occhi.
Ecco perchè: quando si prova una forte emozione, il nostro sistema celebrale stimola il sistema nervoso, che crea alcune situazioni: l'accelerazione del battito cardiaco e il ritmo del respiro e, le ghiandole lacrimali producono lacrime.
Perchè piangere aiuta a sentirci meglio. Le lacrime sono la nostra valvola di sfogo. È un modo per esternare le emozioni, che non diventino stress, ansia, dolore..
Ero sopraffatta dalle emozioni, e quel piccolo pianto è stato una liberazione emotiva.
In questo periodo ho cercato di vivere tranquillamente, ritrovando una routine che mi calzasse e che mi facesse sentire bene. Ho anche avuto, tutto sommato, un discreto equilibrio mentale.
Mi sono lasciata coccolare da me stessa, da mio marito - ho fatto fluire il tempo, le emozioni e qualche piccolo piantarello. Mi ha aiutato a migliorare il mio stato d'animo quando sentivo che stavo arrivando al punto di stress massimo.
Usciti dal Centro, anche Mr. P. mi ha chiesto se era tutto ok, se abbiamo parlato troppo poco di questo argomento, se lui sia stato troppo distante o troppo pressante..
Semplicemente gli ultimi 2 anni non sono stati una passeggiata dal punto di vista della PMA, sono stata vulnerabile, ma sono cresciuta; sono caduta ma ho avuto la forza per rialzarmi sempre, sempre più a testa alta.
Aver avuto quella reazione in quel momento ha avuto un doppio significato: sono stanca, provata e ancora un pò arrabbiata per quello che abbiamo passato, per la nostra diagnosi e per aver dovuto prendere decisioni così grandi, MA, ricomincia la nostra attesa, siamo emozionati e felici per questo nuovo percorso e dobbiamo goderci ogni momento più possibile, perchè presto arriveremo A TE!
Diario di bordo, idee e scritture senza filtri. No-mammy blog! Voglio mettere nero su bianco alcune emozioni e sensazioni di questo percorso particolare, lungo e difficoltoso che stiamo iniziando ad affrontare: la PMA!
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