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La mia giornata "arcobaleno"

Le cose non succedono mai per caso, ed anche se spesso abbiamo detto che le coincidenze ci fanno pensare “a qualcosa di buono, in arrivo, grido etc..” perché magari ci convinciamo che sia così e perché lo vogliamo con tutto il nostro cuore, stavolta questo DEVE essere un segno positivo. Non c’è altro modo di pensarla e vederla.
Lo scorso weekend è stato carico di emozioni, che sono state anche superiori alle mie aspettative. Ma partiamo dall’inizio: la mattinata era partita già nervosetta, perché avrei avuto il primo monitoraggio e non sapevo cosa aspettarmi. Mentre ci “litigavamo” il bagno con Mr P. (lui stava andando a lavoro), mi squilla il telefono ma non faccio in tempo a rispondere.

Leggo sullo schermo “Mamma” e penso ad alta voce “se lo sente che oggi è un giorno strano, anche se ho fatto la vaga, si vede che mi vuole chiedere i miei programmi per la giornata..”. Non faccio in tempo a finire la frase che mi richiama. Dolcemente agitata mi informa che fratello e cognata sono al pronto soccorso, che si sono rotte le acque ma stanno tutti tranquilli, anche loro non si muoveranno fino a quando la situazione non sarà più chiara.
Ok, respiro. Cavolo. Ecco, sono agitata anche io ora. Più di prima, sicuramente con la testa che va in mille posti differenti, ma devo rimanere concentrata, perché per prima cosa, devo pensare a me e al mio monitoraggio.

Arrivo con un paio di minuti di ritardo al Centro e dopo poco, mi accoglie una giovane e sorridente dottoressa che mi ha messo a mio agio ed è stata molto gentile; sono al 3 giorno del ciclo e ho già 5/6 follicoli da una parte e 6/7 dall’altra. Per quella stessa sera, devo fare una unica puntura di Elonva, soluzione con principio attivo corifollitropina alfa, che pare sia già un principio di stimolazione e mi dice di riprendere appuntamento dopo 5 giorni con il Doc. Approfitto anche per consegnare tutte le nostre analisi e con un pensiero in meno, esco sorridente.
Mi trovo vari messaggi con aggiornamenti sulla dilatazione, su come vanno le cose, su cosa succede in ospedale e papà mi scrive che stanno andando perché le cose stanno procedendo velocemente.

Ok, con lo zainetto in spalla, cerco di trovare il modo più veloce per arrivare in ospedale – non lontano, ma collegato male – e nel giro di un’oretta mi trovo con i miei genitori, i genitori di mia cognata e un amico di mio fratello, nella sala d’attesa davanti al reparto maternità. Non si sa nulla, mio fratello non risponde ai messaggi, non si vede nessuno e non abbiamo contatti neanche con infermiere o altro personale. Niente.
Ma poi, quasi un'ora dopo il mio arrivo, ecco il messaggio che aspettavamo: E’ NATA, con una foto di mamma e figlia al loro primo incontro.

Scoppio a piangere (è nata 5 min dopo il mio arrivo in ospedale) e ci abbracciamo con mamma entrambe in una valle di lacrime. Insomma, il cuore scoppia di gioia. Tutti super emozionati aspettiamo altre notizie da mio fratello. Che si palesa dopo poco con tutte belle notizie e una richiesta: la puerpera vorrebbe un panino con il salame e uno con il prosciutto crudo.
Ecco, così passa il pomeriggio, in attesa di poter entrare in camera e guardare nella culla la nuova arrivata in famiglia, che ci accoglie con un visino tranquillo e rilassato, una bella tutina bianca e il cappellino abbinato e non si può rimanere impassibili, perché ti fa sciogliere davvero il cuore. Anche mia cognata sta abbastanza bene, l'epidurale la fa sorridere e ci racconta le sensazioni ed i pensieri delle ultime ore. Tutti i nuovi nonni in fibrillazione, vorrebbero toccare la piccola, annusarla, dire “assomiglia a lui.. ha il naso di lei.. la bocca della nonna.. il taglio degli occhi dello zio..” ed io, nella mia emozione (ed un filo di tristezza, come potete immaginare, avrei voluto poter godere di queste gioie..) mi tengo in disparte, non voglio stargli con il fiato sul collo, non voglio far vedere la delusione che ogni tanto mi attraversa gli occhi.. ma mio fratello se ne accorge, lo sa che anche io bramo dalla voglia di potermi avvicinare, così ogni tanto mi richiama dal corridoio, per stringermi e portarmi vicino la culla.

Ma poi è ora di andare, ci abbracciamo stretti io e lui e mi sussurra tante volte “grazie per esserci stata” e mi commuovo anche ora che lo scrivo. E mando un messaggio a lei, per averci regalato questo miracolo ed ancora lacrime per la dolcezza della sua risposta.
Così torno a casa con il cuore pieno di amore, per questa principessa che già ha conquistato tutti e ha fatto cadere anche le barriere che mi ero costruita prima del suo arrivo.

E comunque, la mia emozionata genitrice non si è mai tranquillizzata, mi ha fatto leggere tutti i messaggi di auguri che le sono arrivati, ha sgomitato per mettersi davanti a me per vedere la piccola.. insomma, al solito, con lei ho ancora qualche problemino ma tanto, non ci posso fare nulla. Ora è entrata in modalità nonna e “noi” siamo passati un pochino in secondo piano. Bha, poco male, così potremmo intraprendere la strada di questa nuova stimolazione solo io e mio marito, senza pensare a cosa dire, come dirlo e a chi..

2 commenti:

  1. ok mi hai fatto piangere nell ultimo pezzo di post e auguri neo zia un abbraccio e ti auguro arrivi presto questa gioia anche per tè

    https://eleaspirantemamma.wordpress.com/

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  2. Le gioie altrui sono sempre un po' ingombranti, specie quando sono il coronamento di un sogno che tu fatichi a realizzare,ma in questa bimba c'è una parte di te, ecco perché contrariamente alle aspettative le barriere sono crollate.
    Avere poi un fratello ed una cognata di una delicatezza disarmante ha fatto il resto. Sei in discesa cara mia, goditi il panorama e non pensare troppo all'eventuale freno!

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