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Tranquillità, questa sconosciuta

Sono passati pochi giorni dal mio entusiasmo e già sono tornata a respirare un'aria cupa, forse dovuta al fatto che non ho capito se questo mese ho ovulato o meno, perchè se alcune sensazioni mi fanno dire di si, altre proprio non ci sono state.
A tratti sono pensierosa, e anche se c'è qualche novità, ogni tanto mi butto a capofitto nello sconforto del quotidiano.
Paradossalmente, nessun giorno è uguale all'altro, perchè appunto dall'inizio della settimana ho avuto mille cose da fare, ma l'impressione è che le mie giornate trascorrano lente, scandite da lavoro si, ma poi torno sempre al divano, alla tv o serie tv, al libro e alla mia vena da cuoca. Infatti pensarete che sono matta, ma quando poi il tardo pomeriggio torno a casa, il silenzio più che accogliermi, mi avvolge.. ed io penso.
Stasera rimango sola a casa a guardare Sanremo; ieri a causa di un problema in ufficio, sono rimasta la mattina a casa, così ci siamo concessi colazione e coccole con Mr P. e poi, sono stata a pranzo fuori con i miei. Sto bene, sono tranquilla, ma c'è sempre quell'ombra di quella cosa che manca. A volte sembra come se dentro di me, ci sia un vuoto incolmabile!
Per fortuna, dopo un gennaio luuuuuunghissssimo, questa prima settimana di febbraio è andata abbastanza rapida, infatti siamo al giro di boa, considerando che è mercoledì sera. E poi mi dovrei organizzare per il weekend, che forse faccio una puntata lampo a Milano con la mia collega, per la fiera del turismo e se proprio riuscissi, magari faccio anche un saluto ad amica T.

Ed ovviamente insieme ai mille pensieri, anche il mio corpo (che come dicevo non mi ha fatto proprio capire un tubo) mi fa gli scherzetti: stanotte mi sono svegliata come al solito per andare in bagno, ma poi non riuscivo a riprendere sonno, ero agitataper questa strana insonnia. Ho iniziato a leggere e ho guardato l'ora, stufa, ma era passata più di un'ora. E allora vai con l'ansia da "devo dormire che sennò domani sarò uno straccio"; in tutto questo lo stomaco, anzi la bocca dello stomaco ha iniziato a darmi fastidio - che se non lo avessi provato.. proprio come quando sono rimasta incinta, come entrambe le volte.
Io che mangio pure i sassi, perchè mai dovrei avere disturbi? Ma no, non sarebbe comunque possibile, perchè è troppo presto (e quando ho fatto l'ecografia, mi è stato detto che ero un pò indietro sulla crescita di endometrio e follicoli, sulla tabella di marcia).
Ma ecco che ora mi accompgnerà pure questo tarlo. Perchè sono così - siamo così.

Ps: l'altra sera, esco con un gruppo di amiche. Ed ecco che abbiamo ascoltato l'emblema dell'idiozia, nuova mamma ovviamente: "noi siamo andati alla Spa. Vino, piscine, una buona cena, tanto relax, con la neve fuori. Me lo sentivo che sarei rimasta incinta. Infatti..".

Stare all'erta, ecco la vita; essere cullato nella tranquillità, ecco la morte.

Oscar Wilde

1 commento:

  1. Mi hai fatto tornare indietro di 5 anni con le tue parole.
    Ricordo perfettamente la sensazione.

    Ricordo quell'aria cupa che respiravo anch'io, una specie di sottofondo che accompagnava qualsiasi cosa facessi, anche ciò che mi piaceva. Un pensiero costante. Non passava giorno, minuto che non ci pensassi e che riuscissi a rovinarmi anche un bel momento.

    A prescindere dall'argomento io sono così, se tutto non è perfetto come vorrei (e non lo è quasi mai) mi manca sempre qualcosa per essere felice e spensierata.

    È pur sapendo quanto fosse sbagliato e dannoso, cadevo puntualmente nella trappola della caccia ai sintomi.
    Incredibile quanto il nostro cervello sia fatto per incastrarsi nei vicoli ciechi... Eppure ci cadevo ogni volta, ogni mese, ogni ciclo.
    Finiamo per diventare esperte di ciò che la maggior parte della gente ignora:i ritmi del nostro corpo.
    Ma poi esperte fino ad un certo punto, perché prese dallo sconforto e dall'aspettativa,che inutile negare c'è, finiamo sempre per percepire tutto come la negazione di tutto.

    Se ti fermi ad ascoltare le parole altrui troverai sempre manifestazioni emblematiche dell'idiozia e questo anche solo per il fatto che quella donna ci è riuscita e tu no. Mi ricordo anche questi pensieri. In altre circostanze non avresti nemmeno prestato attenzione a quelle parole pur ritenendole sciocche.
    A me personalmente, urtavano quelle che si dichiaravano incinte senza manco sapere come potesse essere successo e almeno a me, sembrano essere la maggior parte delle donne con cui parlavo.

    L'infertilità rimarrà sempre un'esperienza dolorosa anche a distanza di anni, anche quando avrai quel figlio che tanto hai desiderato (cosa che manco a dirlo auguro ad ognuna di voi) avrai sempre quel tondo al cuore ripensando a quei momenti, non ci sarà più l'aria cupa di sottofondo, ma la ferita rimarrà sempre un pochino dolorante.

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