Per esempio, il nostro desiderio di maternità è una cosa insita dentro ogni donna che sogna di diventare madre, ma la gravidanza, non è una cosa "per tutte"..
Troppo spesso però, sembra che parliamo della stessa cosa, ma voglio fare un pò di chiarezza, parlando del desiderio di maternità e il desiderio di gravidanza.
Quello della gravidanza, diventa a volte, quasi il bisogno, di provare a sé stesse che il proprio corpo funziona, di trovare conferma della propria femminilità.
La maternità si identifica invece con l'investimento emotivo sul bambino e sul rapporto con lui, sia che questo bambino esista, sia che lo stiamo cercando..
La gravidanza rappresenta una fase nell'essere donna, con processi emozionali e fisici. Diventare madre vuol dire confrontarsi emotivamente anche con la propria di madre, a volte ponendosi nei suoi confronti quasi in "competizione" per arrivare a prenderne il posto.
La maternità sancisce la fine del ruolo "unico" di figlia, che diventa così sia genitore che figlia. L'attitudine materna, che è rappresentata dalla capacità di dare e di rendersi disponibile verso l'altro, dipende anche dal rapporto che si è avuto nell'infanzia con la propria mamma.
Perchè cercare di diventare madre (o comunque genitore) lo si fa creando una rete di "connessioni", con più soggetti e a più livelli: mentalmente, fisicamente ed emotivamente.
Molto spesso pensiamo a noi come genitore, prendendo come stimolo e spunto, la nostra esperienza di figli, e quindi quello è il tipo di madre/padre che vorremmo essere per i nostri figli. E tutto questo prenderà poi la forma specifica delle nostre esperienze in quanto madri/padri perché, oltre alle relazioni con noi stesse (mai perdere di vista questo punto), vogliamo costruire una relazione con un figlio in carne ed ossa.
Essere donna e diventare madre può voler dire diventare esattamente e completamente quello che si è, realizzando per alcune di noi, quasi una vocazione, pronte a trasformarci (tanto nel corpo quanto nell'anima) ed a plasmare la realtà intorno a noi, sentire di avere il potere di far nascere ma anche di "distruggere", di essere "potenti" ma anche di avere una responsabilità che dipende da questo potere.
Ovviamente, il senso di maternità e partenità è diverso - e non voglio dire che il loro sia qusi zero - perchè un pò noi ragazze/donne lo sappiamo che probabilmente potremmo avere un figlio, ma per loro, i maschi, è una questione che non li coinvolge a 360° (che buffo eh, visto che le cose normalmente si fanno in 2).
Mio marito solo negli ultimi anni ha inziato a parlarmi del fatto che volesse allargare la famiglia e credo che molto sia dipeso dal fatto, che abbia smesso di sentirsi figlio (nel senso di bambino) e che quindi dentro di lui, sono cambiate un pò di cose. Poi arriva la nipotina e anche altri amici hanno dei bambini, così è reale e si può toccare la sua voglia, che finalmente si intreccia con la mia. Poi il resto della storia lo conoscete..
Importante credo sia il fatto di riappropriarsi del proprio sogno di maternità e paternità, non pensando che altri - la scienza per esempio - riescano al posto nostro, ma cercando di lavorare soprattutto su noi stessi, come persone singole, ma soprattutto come coppia.. Sperando (e senza avere ahimè la certezza) di poter coronare il nostro sogno!!
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