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Scelte diverse, vita diversa?


In questi giorni passano di frequente il trailer di un nuovo film con Jennifer Lopez, che inizia con una frase "pensi mai alla tua vita e su come sei finita così? Se avessi fatto altre scelte, saresti più felice?".
Ecco, mi fa riflettere come ho fatto già in passato, perchè forse quella che sono oggi non è la persona che avrei voluto essere, ma quello che la vita ha scelto per me.

A parte la questione amorosa, che ovviamente ho fermamente scelto - sono tornata indietro sui miei passi e mi sono ripressa Mr. P. -, a volte credo che avrei potuto scegliere strade diverse dal punto di vista lavorativo o quantomeno, avrei potuto dargli un "taglio" differente.
Mi sono trovata, un pò giocoforza, a dover dire SI quando non ne ero sicura al 100% e ad accettare dei NO quando avrei potuto spingere e magari cambiare qualcosa.

Me ne pento. Oggi ne sono consapevole, perchè per quanto abbia sempre lavorato con il sorriso e con soddisfazione, oggi mi trovo con un pugno di lavori che non mi rendono qualificata, perchè so fare tutto ma a conti fatti, non ho nulla che attesti che lo so fare davvero.
In parte ho tralasciato la mia vera vena (sia quella del profondo sia quella del percorso di studi) per qualcosa che all'inizio mi sembrava una buona opzione, ma che oggi, mi trovo quasi a maledire perchè il mio tempo qui "è finito" e a quasi 37 anni, con la voglia di metter su famiglia, devo rimettermi in cerca di un nuovo lavoro - lo so che c'è gente che lo fa a 50 o 60 anni, eh!

Ho fatto un paio di colloqui, sempre con il mio piglio e con il sorriso stampato, mentre invece dentro avevo una vocina che continuava a dire "ma se ti chiede dei figli? Ma se dovessi ricominciare da capo..?".
Ho deliberatamente scartato offerte di lavoro online con dicitura "impiego da subito", per paura di non riuscire a conciliare le MIE cose, quelle che ancora una volta stanno condizionando gli impegni della nostra vita e mente (analisi, visite, ipotetici monitoraggi..). Non mando cv quando vedo che la sede non è pratica da raggiungere con mezzi pubblici (vi ho detto che ho paura di guidare, quindi lo faccio solo in casi di estrema necessità e comunque mai sola); ho letto tante offerte ma devi avere massimo 35 anni con 2/3 anni di esperienza pregressa; oppure 29 anni e vogliono pure la foto a figura intera. Poi ci sono gli annunci che mettono giù parolone e sigle, ma che in pratica neanche capisci di che stanno parlando (vi serve una che risponde al telefono? Che sappia usare Excel? Che faccia il caffè.. bho!!??).

Quindi, forse, tornassi indietro prenderei qualche strada differente, ma solo per vedere che succede che cambio la porta da aprire, se mi facessi influenzare da altro invece che solo dall'istinto; a volte mi mordo le mani quando penso che ho rinucniato ad un posto che mi piaceva, solo perchè volevo vedere che succedeva.. ma.. ma.. ecco, questo è il periodo dove NON si può guardare indietro, ma solo pensare al futuro (me lo sono detto anche stamattina, mentre ripensavo a quest'anno pieno di cose, che avrebbero potuto essere più fruttose a dire il vero, solo se..)..

Una volta avevo un motto, ma ho dovuto cancellarlo, anche se lo tengo nel cuore "non tornare mai indietro neanche per prendere la rincorsa". Era un modo per dire che le scelte che avevo fatto, le facevo consapevolmente e non avrei avuto bisogno neanche di voltarmi indietro per ricordarmi quello che avevo lasciato. Ad oggi invece, potessi tornare indietro - anche senza sapere quello che mi aspetta - sarebbe un modo per capire se ripercorrerei gli stessi passi, o se cuore e pancia mi farebbero fare scelte differenti.
E voi, cosa cambiereste della vostra vita, se potesse avere una macchina del tempo che cambia le vostre scelte?

2 commenti:

  1. E' difficile questo post, anche se in realtà cose per cui tornare indietro non ne ho veramente. Forse avrei voluto, a conti fatti, solo avere un po' più di decisione nell'impormi in cose in cui ero brava, ma l'insicurezza ha fatto sì che fossi apprezzata, ma rimanessi sempre abbastanza nell'ombra.
    Mi sono reinventata, come te, mille volte: per la seconda volta ho fatto di una passione un lavoro, ma entrambe le volte rimango "moderatamente formata" nel senso che non ho nulla di consistente che attesti queste cose, al pari magari di persone che lavorano nel mio stesso ambito.

    Quello che mi ha colpita, pur nella sua naturalezza, è quando parli delle decisioni da prendere in base ai "nostri ritmi" della pma. Marito ha la possibilità di andare in trasferta e tante volte gli ho chiesto di non mettere il nostro percorso davanti al suo lavoro, in special modo quando quel lavoro avrebbe potuto portare soddisfazione che qui non c'è. Ma lui, candidamente mi risponde, ancora oggi "ma cosa c'è di più importante che non quello che stiamo facendo?"
    Di mio sul lavoro ho abbastanza flessibilità fin tanto si parla di questo, quindi sono fortunata, ma è anche vero che entrambe le volte in cui lavoravo già, i giorni di riposo sono stati un paio. Poi ho sempre cercato di far coincidere tutto e fino a questo momento mi è riuscito.

    Però, tipo: il pensiero di rivolgersi a strutture in altre regioni mi ferma perché i tempi sarebbero altri, perché nel periodo dei monitoraggi dovrei vivere fuori e tante altre cose...

    Ma no, alla fine no, je ne regrette rien.

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    Risposte
    1. Ne abbiamo parlato un pò in privato e mi piace molto il tuo commento.
      Forse a volte sono "solo parole", altre invece è un pò un modo di essere e di pormi/porci. Mi rendo conto che, mi sembro una insoddisfatta cronica, ma sono così: cerco di migliorarmi e di fare quello che posso, perchè ci sto lavorando. Forse si, non cambierei molto, ma uno sguardo al passato a volte, siamo quasi costretti a darlo!
      Ti dico solo che "je ne regrette rien" l'ho dovuto googlare, perchè non avevo idea di quello che volesse dire! <3

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