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C'era una volta la IUI

E' passato un anno dal fallimento della nostra IUI (non vi ricordate cos'è? Andate a leggerlo in questo post dove l'ho spiegato) e dal nostro atterraggio (ammaraggio.. botto..??) in PMA, subito dopo la delusione per l'ennesimo arrivo del ciclo.

Mi ricordo con una sensazione di piacere quel pomeriggio in cui abbiamo fatto la IUI, perchè si, era il 4 ciclo di clomifene (quel farmaco usato per aiutare l'ovulazione) e questa volta, insieme ai monitoraggi e alla puntura  (che stimola l'ovulazione, praticamente tale e quale al post stimolazione) sarebbe stato inserito lo sperma direttamente nella cavità uterina con un catetere, piuttosto che con il classico "tet a tet" tra me e Mr. P.
Insomma, volevamo provare anche questa, così non avremmo pututo dire che non ce l'avevamo messa tutta.

E tra un'attesa interminabile nella saletta (c'erano stati dei ritardi con la dottoressa e alcuni pazienti prima di noi), la carta finita nel bagno dove Mr. P. doveva produrre il campione e una vista al microscopio con tutti i suoi spermini che scorrazzavano di qua e di là, alla fine, sono rimasta gambe all'aria circa 20 minuti, con mio marito vicino che sorrideva come se invece, stessimo aspettando il momento del parto. Oh, a conti fatti, sembrava proprio un parto, quasi 4 ore per fare una breve "infilata". Vabbè..

Quindi, senza farci troppe domande, confermiamo il nostro weekend a Firenze dopo un paio di settimane, per festeggiare il compleanno di Mr. P. e sperare di festeggiare il nostro primo positivo.
Che ve lo dico a fare? Il ciclo si presenta prima di riuscire a fare quel maledetto test e così, una notte a piangere e un weekend mezzo disastroso (la domenica a pranzo mi sono mangiata tutto e di più, pure bevuto quello che era possibile). Ma dai, anche questa, l'avevamo provata.

Dopo qualche giorno, un pò delusa e un pò arrabbiata, torno dalla mia ginecologa per capire come "prendere il toro per le corna", perchè basta, ora volevo passare alle maniere forti. E' così che vi raccontai del giorno zero, e questo è il resoconto di come siamo arrivati al "piano b".

Oggi sorrido ancora, perchè veramente quelle ore di attesa hanno creato una uteriore sintonia tra noi, un'altra volta la nostra coppia si era unita e continuavamo a sorridere (a sghignazzare mi pare) per qualsiasi sciocchezza e ci sembrava già fossimo al traguardo (abbiamo parlato dei nomi che ci piacevano; del colore dei capelli, come lo immaginavamo.. che scocchi!). Oggi sorrido perchè pensa alla nostra illusione, a quanto eravamo poco a conoscenza di quello che avremmo potuto affrontare.
Un anno dopo, sorrido perchè eravamo "un pò bambini", mentre oggi ci facciamo domande più da "adulti" e abbiamo la consapevolezza che le cose vanno guadagnate, con sudore, amore e passione. Che poi, noi ancora non ci siamo riusciti a guadagnarla questa "cosa", ma siamo sempre più consapevoli che nella nostra vita ci sarà un bambino, perchè lo sentiamo vicino.

Non sarà questa volta? Dovremmo affrontare altre analisi e procedure? Oddio, al solo pensiero mi si secca la gola, ma come abbiamo passato quest'anno (inaspettato e pieno di cose da fare), saremo in grado di affrontare nuove sfide. Del resto la vita ci mette spesso davanti a degli ostacoli: sia la questione di un figlio, una malattia, problemi a lavoro, problemi per la casa.. Insomma, non si smette davvero mai di stare con il fiato corto e tirato. Ma il bello è anche questo, vero?

Ps: spero di scrivere tra un anno con nuove novità: che sia un figlio tra le braccia, o che lo faccia, accarezzandomi la pancia!

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