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Nove lune e mezza (il film) e surrogata

Ieri sera, dopo tanto che aspettavo, siamo riusciti a vedere una commedia simpatica, basata però sualcune situazioni, molto più comuni di quello che si pensa.
Bravissimi gli attori (Claudia Gerini, Giorgio Pasotti, Lillo, Michela Andreozzi, Alessandro Tiberi, Stefano Fresi, per citarne alcuni) ad affrontare con ironia questo tema, che ho imparato a conoscere anche io.

Ecco la trama: due sorelle Livia e Tina, una il bianco e l'altra il nero: una (Livia) difende la sua posizione nel non voler avere figli, mentre Tina tenta da anni di restare incinta, senza risultato; il tema del film, ruota intorno al ruolo del ginecologo, che butta lì la storia di far portare avanti una gravidanza a Livia per la sorella (ovvero lei diventerebbe "l'incubatrice", con all'interno ovulo di Tina, fecondato con lo sperma del suo compagno). Rocambolesche situazioni, tra pance finte, alcolici discussi e finti viaggi in Argentina.

Ecco, quello che vi voglio raccontare però, è proprio il tema della maternità surrogata: a parte questo film, ultimamente si sente spesso di quel calciatore o quell'attrice, che sono diventati genitori grazie alla surrogata. Io non ne conoscevo molto i particolari, ma mi sono informata (anche perchè se ne sente parlare sempre più spesso anche su forum e blog).La maternità surrogata permette di diventare genitore anche a chi non riesce a portare a termine una gravidanza, grazie a una donna che accetta di affrontare gestazione e parto per altri. Il processo è complesso e varia a seconda dei bisogni. Quando la "mamma committente" non può fornire lei stessa l'ovocita (lo sperma è quello del compagno/marito oppure può essere di un donatore), di solito si fa ricorso ad una terza persona-donatrice, differente dalla madre surrogata, per ragioni legali e non mediche (è successo in passato che la madre surrogata, essendo anche quella biologica del bambino, si sia rifiutata di lasciare suo figlio).
Funziona praticamente nello stesso modo della PMA: ovvero l'embrione viene prodotto in vitro e sottoposto ad analisi per controllare che non abbia malattie genetiche; poi viene impiantato nell'utero della donna portatrice (con i tempi del suo ciclo naturale, o con somministrazione di ormoni). I rischi di un fallimento di gravidanza o i rischi per la madre, sono gli stessi di una gravidanza naturale.

Però attenzione: la maternità surrogata in Italia è vietata e illegale. Chi ne vuole usufruire, deve recarsi all'estero, in uno dei paesi dove la legislazione è regolamentata - ci sarebbero troppe cose da raccontare anche dal punto di vista legale, le rimandiamo..

E voi, che ne pensate? Ieri, io e Mr.P. sul divano ci siamo interrogati e no, non siamo per questo percorso per la nostra storia. Non giudico chi ricorre a questa tecnica per diventare genitore, ma sicuramente non è una cosa, a cui noi potremmo pensare.
Ps: avete visto il film?

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