".. ho due sogni nel cassetto, tre nell'armadietto e una valigia di canzoni.." (cit da Davide De Marinis).
Diciamo che di sogni ne ho più di due, e che i cassetti sono pieni di cianfrusaglie. Quasi damaniaco-compulsivo.
Perchè questo post?? Perchè sono stata a casa dei miei, sono entrata in camera e cercando una cosa in un cassetto, ho trovato un mondo che mi ero scordata di aver accantonato.
Ci sono due cassetti, del mobile bianco che ha dipinto papà il secolo scorso, che si incastrano sempre perchè la vernice ha fatto spessore. Ovviamente quello che cercavo sapevo che non fosse lì, ma mi sono detta "magari c'è qualcosa che mi interessa". Allora tira e tira, tra un paio di finti Ray Ban e una rubrica vuota, ho trovato anche il mio diario del liceo.
Premesso che sono andata al liceo artistico ed ero l'unica che sapeva disegnare poco (volevo fare l'architetto, ecco un altro vecchio sogno), amavo però fare disegni stile murales e scrivere mille frasi sdolcinate (top Jim Morrison e le frasi dei Baci Perugina). Il peso specifico di quel diario si aggira sui 3 kg (si chiude con una vecchia cinta in tessuto, forse di mio fratello quando era piccolo), perchè dentro ci mettevo qualsiasi cosa.
Ma un passo alla volta.
A parte che ogni settimana ero innamorata di un ragazzo diverso (in quel liceo ce ne erano tipo 10, quindi era facile ma.. uno di questi - ci siamo messi insieme quasi 10 anni dopo aver finito scuola-, è diventato il mio Mr.P.)!!
E' una cosa che parla di me, è un pezzo della mia storia e per quanto oggi sembri stupida, custodisce una parte di quello che sono stata. Ci sono dentro lettere d’amore, ritagli di riviste e fotografie, messaggi, disegni,
scritte, ricordi. Tanti TVUKDB, TVB, TVTTTTB e altre puntature; un diario che parla anche di tutte le persone a cui ero
legata e che allora erano il centro del mio mondo, soprattutto le mie amiche!
Ho letto cose bellissime, parole piene di sogni, di speranze, di incoraggiamento. E mi sono fermata a pensare a come situazioni che sembravano non dover finire
mai sono svanite, mentre quello che di saldo c'era, è
rimasto e il tempo ha reso più solido.
Ci sono dentro anche i biglietti del bus o le carte delle Brooklin; frammenti di tessuto (una maglietta che ho buttato, ma che non mi ricordo perchè ne fossi legata), una moneta da 100 lire incollata su una pagina, origami spillati sopra i compiti (ah si, ci sono anche alcuni compiti scritti..) e tanti, molti sogni.
Sono cambiata da allora? SI e NO. Si, mi sento più consapevole e più riflessiva ma no, sono sempre la solita casinara, che continua a tenere quel fogliettino o quella cosa li, in un angolino, perchè è un mio ricordo..
Come immaginavo all'epoca, sarebbe stato il mio futuro? Ero davvero piccola (parlo appunto del Ià liceo), ma sicuro avrei immaginato tutte cose diverse da quelle che ho oggi (senza pentimento lo dico); ecco, il fatto di essere una sognatrice è una di quelle cose che non è cambiata e che ho portato avanti negli anni, anche e soprattutto all'università.
Per qualche minuto mi sono detta "si, la felicità è dentro questo cassetto": ovvero ho pensato che "la vita di allora è come un sogno, perchè mentalmente avevo realizzato tutto ciò che volevo essere..". Ora, oggi, ho il diritto di
essere felice, non solo "trovando delle cose", ma cercando nel mio cuore, dove c'è quella felicità perduta. Sì
perduta, perchè sono felice ma a volte non me lo ricordo, perchè lo stress del quotidiano a volte, mi allontana dall'obiettivo: essere
felice. Così, per pochi minuti, mi sono sentita lontana dalla realtà, immersa in un mondo
immaginario.. un mondo passato fatto di una felicità e di alcuni ricordi, che fanno parte di un'altra me stessa!
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