Esiste un sentimento peculiare all'inviadia, anzi due modi di esprimersi: "roman holiday" e "schadenfraude".
I nostri genitori ci hanno insegnato che non si deve godere delle disgrazie altrui, anche se è un sentimento molto diffuso. Infatti è quella sensazione di felicità che si prova quando un'altra persona va incontro a una sventura. L'idea che emerge è quella di un sentimento in chiaroscuro, legato alla nostra maniera di confrontarci con l'altro e di percepire noi stessi. Quando il confronto pende a nostro sfavore, invidiamo l'altro e desideriamo che venga degradato, che riceva una "bella lezione". Non scuotete la testa. Anche voi avete mandato qualche anatema a quella persona..
E pensare che tutti noi, tra le poche misere certezze che abbiamo, dovremmo sapere che le cose non possono andare sempre bene né possono andare sempre male: la ruota della vita gira, gira, gira per tutti. Prima o poi. Il tutto sta nel saper aspettare o non aspettare il giro di giostra.
Stamattina mamma mi parlava di "no perchè poi gli ho chiesto come mai non c'era e mi ha detto che un suo amico è morto.. poveraccio, 30 anni.. così giovane..", e me lo diceva perchè voleva che io mi sentissi bene. Perchè infatti, dopo aver preso il caffè mi guarda e mi fa: "alla fine, bisogna sempre ringraziare. Io ogni volta che faccio una cosa che mi rende serena dico GRAZIE, perchè non è detto che tutto ci debba essere dovuto, quindi ringrazio per le cose belle che ho, senza piangermi addosso per quelle che mi mancano. Oggi essere qui con te è un regalo.".
Ecco, avete capito cosa volevo dire già all'inizio del post? Non volevo parlare di "schadenfraude", ma semplicemente che a volte, guarda gli altri ci fa vedere le nostre cose, sotto una luce che può sembrare diversa!!
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