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Parentesi dolorose

La cosa brutta di quando passi tanto tempo sola, è che puoi raccontare un sacco di balle, tanto in pochi poi lo verrebbero a sapere.
La cosa terribile, è che questo weekend, ho pianto mooolto e mi sono sentita davvero in colpa, soprattutto verso me stessa.

Intanto, per chi non lo sapesse, visto che stavo male fisicannete (tanti sintomi, tali a quali con le beta positive), giovedì 14 febbraio ho fatto un test, miseramente e biancamente negativo, perchè avrei voluto dare un colpo di bellezza ad una giornata che avrei voluto cancellare, ma alla fine, era così destinata a finire.
La sera ho pianto tra le braccia di Mr. P. che non sa nulla del test, perchè almeno lui volevo salvaguatrdarlo da questa mia pazzia, ma ho aperto i boccaporti della mia tristezza, dalla mia situazione mezza depressa e mi sono fatta abbracciarte, come solo un marito innamorato sa fare.
Poi questo weekend ho vomitato due volte: una la sera del 15 fbbbraio, dopo cena, appena usciti dalla nostra serata romantica, perchè si vede che proprio non ce la facevo a stare bene (proprio fuori il ristorante, neanche il tempo di togliere la catena allo scooter) e una ieri, domenica pomeriggio. Ieri mi sono vomitata pure gli occhi, nel senso che ho pianto per 3 ore senza sosta. L'alcool non ha aiutato anzi, ha accentuato questo mio stato di disagio e tormento. Perchè se vai al compleanno di un anno del figlio di una coppia di amici, devi mettere anche in conto che starai male. Che prima o poi scoppierai. E a me è successo ieri.
Ero abbastanza equilibrata, anche se potete immaginare che l'arrivo del ciclo in mattinata avesse posto una bella ombra di negatività sulla giornata, perchè insieme a i tanti pensieri negativi e brutti, si è affacciata anche l'idea del "io lo so, non sarò mai madre"; forse sono stati gli ormoni a parlare. Così di corsa a comprare gli assorbenti - che non sono mai abbastanza in casa - e vai di pessimismo cosmico.
Ma no, alla fine vai alla festa per stare con gli amici (alcuni non li vedi da mesi, perchè alla festa di Natale non sei andata, non ti andava di far finta di star bene quando avevi abortito 2 giorni prima..), per farti qualche risata e passare un pomeriggio diverso.

Però ecco che il vino - santo alcool - inizia a prendere il sopravvento. Allora giochi, sorridi e fai i versetti a tutti i bimbi presenti. Ti nascondi dietro il palloncino giallo e fai le linguacce. Ma poi, hai un brivido lungo la schiena. Allora devi correre in bagno, perchè all'ennesima manina che ti prende il dito stai male, ti senti una me**a, non capisci perchè i figli di tutti adorino stare con te, sorridere con te, mentre i tuoi figli scappano dal tuo utero. Allora, l'alcool e i pensieri si mischiano con le lacrime. Ma tu tiri su con il  naso, e la cosa che più ti preme, è che il rimmel non ti si sbavi sotto gli occhi, perchè sennò tutti potrebbero guardarti male. No, stavolta il "chissenefrega" non è contemplato, perchè sei sola, non c'è con te Mr. P. a farti da spalla e devi continuare a sorridere ed essere socievole e piena di battute. Devi essere forte perchè tutti sanno che tu lo sei. Devi essere quella falsa persona che tutti vogliono che tu sia.

Ma no. No. Crolli.
Fai le foto con la torta e baci i tuoi amici, ma poi nel sedile posteriore della macchina scendono lacrime silenziose. E non importa se i tuoi amici voglioni portarti a casa, tu vuoi dimostrare di essere la persona che loro credono tu sia, quindi sei pronta a prendere la metro per tornare a casa, tanto hai gli occhiali da sole e un pacchetto di fazzoletti in borsa.
E quando ti chiama tuo marito al cellulare e ti chiede se stai pianghendo e perchè, dici solo che "mi passerà, tranquillo", ma non vedi l'ora di tornare a casa, di stare al sicuro tra le 4 mura che in questi anni già ti hanno vista e sentita piangere.

Così aperta la porta di casa - con gli occhiali da sole in metro, senza senso - ti accasci vicino alla prima sedia che trovi e piangi a singhiozzi, senza pensare al rimmel, a suono del pianto, a niente e a nessuno. Piangi perchè in questi mesi sei sempre stata forte e anche quando avresti dovuto hai sempre cercato di trattenere il pianto, per dimostrare di essere più "coraggiosa" di quel dolore.
Mi sono sentita una schifezza. Ho scritto alle mie amiche, ho mandato messaggi vocali con la voce rotta perchè non sapevo come fermarmi. Ho cercato il loro appiglio perchè non sapevo dove tenermi. Mi scuso pubblicamente con loro, forse ho rovinato dei momenti spensierati della loro domenica.. ma avevo davvero bisogno di qualcuno che mi dicesse anche solo una parola di conforto.

Mi sento così stupida e triste, anche oggi, anche quando ho smesso di piangere. Mi sento strappata, nuovamente, perchè la vita non è giusta con me, con chi come me sta cercando un figlio che non arriva. Per chi non ha capito come fare ad avere un figlio che non arriva.
Perchè mi sento una donna a metà, una donna che non è capace di creare la famiglia che con il marito vorrebbe. E se a volte mi critica perchè non gli piace l'abbinamento delle scarpe che indosso, se non gli piace la piega dei capelli che porto, perchè dovrebbe amarmi, se non sono in grado di renderlo padre?

1 commento:

  1. <3
    Serve? Non lo so. Mi sa tutto di tremendamente ingiusto. E noi qui a raccontarci le solite vecchie storie per non cadere più a terra della terra.

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