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Vita senza figli?

Calde giornate d'estate. Telecomando in mano, si cerca in tv qualcosa che ci faccia passare un pò di tempo in tranquillità. Soliti film in bianco e nero, vecchie puntate di serie tv già viste, salotti più o meno intellettuali con conduttrici scosciate. Sono a casa dei suoceri per un caffè e mio suocero, lascia li il canale.
Ed io mi fermo sul titolo che è messo in sovraimpressione: LA MIA VITA SENZA FIGLI.
Oh, quando proprio devi staccare il cervello, c'è sempre qualcosa o qualcuno che ti porta li. Non ho sentito molto delle interviste, il volume era abbassato, ma continuavano a scorrere le immagini di donne e uomni che per volere o dolere, non hanno avuto figli.

E chiaramente, ho pensato ad una nostra ipotetica vita senza un figlio. E un pò mi sono rabbuiata, perchè non c'ho pensato mai veramente. O forse, non ci ho mai voluto pensare. Fino ad ora.

Una vita senza figli. Si può raggiungere la stabilità e serenità di coppia pur non avendo figli?
Queste famiglie affrontano allo stesso modo la routine quotidiana, ma soprattutto spesso ci si chiede se condividano o abbiano raggiunto la serenità. La famiglia costituita da mamma, papà e figli è solo un cliché superato.
In questi anni "da soli", abbiamo costruito io e Mr. P. il nostro equilibrio ed universo, con un percorso prezioso, perchè abbiamo lavorato sia su noi stessi, come individui indipendenti, sia come duo. Ci si mette alla prova, si ammettono gli errori commessi e si passa oltre, con positività, contemplando strade che possano rafforzare il legame creato indipendentemente dalla presenza o assenza di un figlio.
Desiderare un figlio significa tante cose. Essere madre/padre significa essere la persona che porta il bambino concepito prima nella testa e adesso nel corpo. La coppia, in assenza del figlio, può percepire la propria vita come drammatica e insoddisfacente. Ma sarà vero? Ne parlavamo qualche tempo fa con mio marito: un figlio è davvero in grado di unire una coppia? O piuttosto a volte, la allontana? Nel nostro caso, credo che "il bambino", possa contrinuire alla realizzazione personale di noi due.
Dunque ci domandiamo: quanto è importante avere un figlio per strutturare la vita della coppia e per la propria sopravvivenza? Oppure: quanto la sua assenza la rende fragile, bisognosa di aiuto? E’ la coppia che genere il figlio o il figlio che genera la coppia? L'attesa può essere un'occasione di riflessione e conoscenza, per occuparsi di se stesso e della coppia. L'attesa può essere il momento per porsi domande sulle proprie capacità, desideri e progetti.. per accettare quello che si è e i propri limiti personali e di coppia..

Noi però NON CI ARRENDIAMO, ancora abbiamo un sacco di sogni su culle, ciucci, partite di calcetto e ginocchia sbucciate.. e andiamo avanti amandoci e sostenendoci a vicenda, SEMPRE.
Ma in tutto questo, come comportarsi con chi non ha figli? Ecco un piccolo decalogo.
  • Godetevela, quando si hanno dei figli la vita cambia. Una frase fatta che non tiene conto della intenzionalità della coppia a riguardo: e se loro, in realtà, volessero proprio dare una svolta e cambiare la propria vita?
  • Beati voi, vi invidio. Si può invidiare la libertà della coppia, ma non il fatto di non figli (lo dice una persona che ne ha!).
  • Come mai ancora senza figli? Quanta invadenza!! Non tutti sanno se le cose stanno davvero così e magari così è stato deciso o non ci si riesce.. 
  • Ci state provando? Da quando? Queste domande hanno un effetto che mette sotto pressione la coppia. Se percepisci un problema e sei davvero loro amica potresti, con delicatezza, fare riferimento a eventuali tuoi problemi nel rimanere incinta (se ne hai avuti) o fare esempi di qualcuno che conosci. 
  • I figli sono la vera felicità, nella vita. Anche questa è una frase fatta, che sottolinea un'esperienza mancante. Fa sentire ancora di più la differenza tra chi ha figli e chi no. Ciò presuppone che chi non ha figli non conosce la gioia. 
  • Festa del bambino: "dovete esserci per forza!" Gli amici che non hanno figli a volte possono sentirsi obbligati in una situazione di questo tipo. Magari proprio perché vivendo un'altra condizione, non sono poi  così motivati a partecipare a feste per bambini. 
  • Avete considerato l'adozione? L'adozione è un percorso verso la genitorialità molto intimo; con queste frasi si invade un lato privato della coppia. Inoltre, questa domanda può suonare alla coppia come un riferimento al tentativo non riuscito di avere un figlio naturale. 
  • Non siete genitori, quindi non potete capire.. Con questa affermazione ci si sta mettendo sul piedistallo: ci si può offendere perché chi non ha figli, rimane esclusa da alcuni discorsi. A volte è naturale pensare una frase simile, ma non è giusto far sentire chi non ha figli inadeguati, non maturi abbastanza, come se il loro percorso fosse incompleto.
Qualcuno di voi alla fine, ha pensato davvero alla sua vita senza figli? Io mentre scrivevo, mi immaginavo a stringere tutù da ballerina, mica a fare le valige per partire ogni weekend e fare chissà quali cose matte!!

1 commento:

  1. Come tutti quelli passati per la pma certo che ci ho pensato, anzi c'è stato un momento della mia vita in cui mi ero forzatamente convinta che una vita senza figli mi sarebbe andata bene ugualmente, seppure sprofondavo al solo pensiero.
    Poi penso che come tutte le coppie che ci si sono realmente ritrovate avrei trovato anch'io un mio equilibrio nel caso in cui la gravidanza non fosse arrivata, non so con quali conseguenze.
    Una cosa è certa, un figlio unisce ma la maggior parte delle volte divide; destabilizza la coppia e qualsiasi equilibrio costruito fino a quel momento, si creano tensioni mai sperimentate e si cambia come persone e quindi vi vuole tempo per riprendersi. Poi ovvio, la bravura e l'affiatamemto della coppia sta nel passare indenni la tempesta, che tanto c'è per tutti anche per quelli che come noi credevano di essersi preparati abbastanza a diventare genitori.

    La sensibilità verso chi non ha figli ti viene solo quando ci passi o quando vivi l'esperienza dell'infertilità di persone a te care e vicine, spesso si fa "danno" nel tentativo di alleggerire la posizione dell'altro. Non è facile, anche se riconosco che c'è chi volutamente scade nella morbosità e ovvietà.

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