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I figli (degli altri)

Sia per lavoro che per amicizia, ho contatti con gente di tutte le età, da miei coetanei a più adulti, donne che quasi potrebbero essere mia madre.

In questi anni di ricerca, dove mai e poi mai ho negato il fatto di cercare un figlio, mi sono spesso trovata a dire sorridendo "smettetela con queste parole, altrimenti il mio utero si rifiuterà di crescere un figlio". Forse sono stata troppo poco incisiva, perchè effettivamente, il mio utero è ancora vuoto, ma tutti continuano a parlarmi. E a raccontarmi il dramma di essere genitori e di avere dei figli.

Ultimo in termini temporali, lo sfogo del collega, dove con la voce rotta, raccontando della figlia bugiarda che prende 4 al compito ma dichiara 6 +, commenta con "non sai che fatica essere genitore di un adolescente nel 2018. Ti mandano riccamente a quel paese. Aprono internet, ascoltano le canzoni e guardano la tv, tutto è trash e quello che vedono pensano che sia la verità e il giusto modo di vivere la vita..".
Poi c'è la mamma sui 50, sportiva, aperta e molto tranquilla, che però dice "se tornassi indietro non fare i figli. Ora li odio. Arrivano a 18 anni e si credono i padroni della loro vita. Forse si, sceglierei di non averne..".
Ma invece, quella che sta al secondo? Eh no, perchè c'è sempre un lamento dietro l'angolo nel volersi sentire confortata. Perchè "non sai che fatica. Appena ti liberi da uno, arriva l'altro che piange. Poi lo tranquillizzi e allora si sveglia il primo.. ma che non lo vedi come sono ridotta?".
Ma il premio va comunque all'amica dell'amica, che con il solito modo un pò snob, cinguetta che "alla scuola svizzera hanno fatto un pò di storie per tenerlo. Insomma, ha 2 anni e mezzo, ora che faccio, lo cambio di scuola per un anno, quando invece si è ambientato così bene li? Oddio non so che fare".

Ragazzi miei, forse al mio utero non arrivano questi commenti, ma le mie orecchie li sentono tutti, e sono stufa di dover annuire, cercando di non far trapelare la mia insofferenza (avete presente quando hai un prurito ma non ti puoi grattare? Ecco, più o meno così..).
Poi ovviamente, se ci si trova in un contesto con altre mamme, ecco che appare la sindrome del "parlo solo di pipì pupù e pappe". perchè si, chi ha figli si isola in un mondo fatto di mamme che parlano di bambini, poppate.. la mia piange.. il mio dorme.. e avanti così, finchè la non interessata di turno, si alza per una finta telefonata, o per fiondarsi al tavolo degli alcolici (aHAahahahhHAAhAH).

Tornando su quello che dicono gli amici dei propri figli, c'è proprio una leggenda che racconta che "i figli (degli altri) sono il miglior anticoncezionale di sempre: per i loro capricci, per i pianti al supermercato o in mezzo alla strada; quando al ristorante, dopo aver cenato, ti accorgi che nel piatto dei tuoi amici genitori, si trova qualcosa che non è più riconducibile ad un vero pasto.. Ma ovviamente, come dicevo sopra, proprio perchè sono i tuoi stessi amici, parenti o conoscenti, che a volte ti mettono davanti una situazione a dir poco sgradevole.
"Ma tu, sei sicura di volerlo un figlio? Ora sei libera, potreste viaggiare, uscire senza problemi, fare serate con alcool e sushi, continuare a metterti vestiti super stretch e non avere le occhiaie per aver dormito poco o niente". Ecco, io voglio provare tutte quelle cose "brutte" che voi dite, anche se poi magari mi ritroverò a recriminarle, ma, me la volete dare almeno una possibilità??!

3 commenti:

  1. La gente ama lamentarsi, sentirsi compatita e assecondata.
    Non ho dormito per due anni, cambio Pannolini tutti i giorni, non peso più i miei 48 kg ed il corpo che avevo prima non è proprio tornato lo stesso... Eppure lo rifarei, lo rifarò e spero di riprovare le stesse faticose ma meravigliose sensazioni,cosi come spero accada per te.
    Essere genitori significa avere molte responsabilità ed il vero problema è che la gente non ne vuole.

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  2. noi non abbiamo amici con figli. siamo i primi.
    quando vediamo quei bimbi maleducati nei negozi o per i ristoranti, o quando vediamo ragazzi di 14 anni che vagano in branco senza una meta e che spesso fanno commenti sguaiati ci spaventiamo, ovviamente. Ci siamo sempre detti che avremmo cresciuto i nostri figli nel modo migliore possibile, ma sappiamo che fino ad un certo punto il lavoro lo fa il genitore... da una certa età in poi l'influenza dei compagni di scuola purtroppo si fa sentire, e noi abbiamo pure internet a remarci contro, cosa che quando eravamo ragazzi noi era agli albori.
    Questi pensieri li abbiamo sempre avuti, anche prima di metterci attivamente a cercare un figlio, e credo sia una delle cose che ci spaventano di più: crescere un figlio buono, rispettoso, bravo ed educato, in una società dove la maleducazione, l'arroganza e la cattiveria proliferano.
    Nonostante questo, un figlio lo stiamo per avere. Non ti nascondo che le paure le ho ancora, e penso non mi lasceranno mai, finchè non vedrò mia figlia come individuo formato, che pensa con la sua testa e se ne frega se le sue amiche fumano o fanno cose che lei non vuole fare. E forse nemmeno allora.
    Immagino che il lamentarsi, il preoccuparsi ecc vengano con il pacchetto dell'avere un figlio. Però capisco perfettamente come tu ti senta a doverti sorbire certi commenti. La gente non si rende conto delle conseguenze di ciò che dice.

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  3. Da sempre ho sempre detto "io mi figlio non lo farò diventare così.." ma poi, vuoi o no, ogni individuo segue il suo percorso. Oggi mi guardo intorno e sono preoccupata, lo ammetto, a volte mi sono chiesta se lo voglio un figlio come quelli che incontro per strada (tua stessa idea Blueberry!!).
    Spero di non diventare una mamma lagnosa, ma rispettosa verso chi è madre e non lo è. Insomma, il mondo è bello proprio perchè è vario, vero?? :-)

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