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Tirare le somme

Arriva un momento in cui ci si sente stanchi. Stanchi di darsi, di combattere, di provare, a volte semplicemente di andare avanti. Arriva un momento in cui, feriti, delusi, affaticati, non abbiamo né forza né coraggio per dare una sterzata alla vita. Questa stanchezza non è caratteriale, perché prima di ora, siamo stati animati dalle più vive intenzioni, carichi di speranze e fiducia nel futuro.
Eppure rimaniamo feriti e queste ferite, sanguinano e ci impediscono di ricominciare il cammino con serenità (a volte ci troviamo anche un pò sole noi donne, perchè i nostri compagni decidono prima di gettare la spugna.. o semplicemente, non ritengono il problema, un "vero" problema).

In questi giorni, leggendo sul forum, vedo che tra le mie compagne si sta insinuando una certa stanchezza. Io cerco di contagiarle con la mia energia, ma in tante, si stanno arrendendo. Mesi di ricerca, test, stick, antibiotici, analisi etc.. stanno minando la loro serenità e la gioia nella ricerca di un figlio. Qualcuno è già da qualche giorno che non scrive più, perchè ha deciso di staccare la testa anche da noi, dai nostri momenti di scrittura condivisa.

Ma io, nonostante lo stress accumulato, ci credo. Ci devo credere e non voglio farmi corrodere dalla stanchezza. Fin da quando abbiamo iniziato la ricerca della cicogna, ho sempre saputo che questo figlio (che arriverà, lo so), lo amerò, incondizionatamente, per tutta la vita. Quando però i mesi passavano e la nostra speranza si sgretolava puntuale, ho iniziato ad amare ancora di più quel figlio che non c'è, che si sta facendo attendere e che mi ha fatto prendere le distanze da ogni pancia vicina e lontana. Ad oggi posso dire, che ho amato l'idea di essere mamma, non si può infatti amare chi non c'è.

Abbiamo già fatto questo discorso: si passa parte della propria vita a cercare di non avere figli per poi ritrovarsi a volerne uno con tutta l'anima e non averlo. Infatti questo è quello che è successo alla nostra coppia; ho vissuto fino ad ora tra la determinazione e la disperazione, ogni giorno cercando di convincermi che una vita senza figli non la posso accettare, non la voglio.
Spero che alla fine, per determinazione, per disperazione o per fortuna, questa gravidanza possa arrivare. E ora mi sono imposta un diktat: "sarò una persona migliore per quel figlio che tanto desidero".

Nella nostra vita, alcune cose accadono in silenzio, lentamente. Accadono per le scelte che facciamo tutti i giorni, che ci trasformano in versioni migliori di noi stessi. Ora che però sono "stanca", mi devo imporre di andare piano. Potrei semplicemente procedere timidamente (con la paura dell'ignoranza e del non conoscere quello che avrò davanti tra pochi giorni), ma non posso fermarmi. Non possiamo fermarci donne guerriere.. Siamo stanchi perchè stiamo facendo un cambiamento, perchè stiamo crescendo. E un giorno - spero non troppo lontano - questo nostro "crescere", cederà il passo al rinnovamento e alla gioia.

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