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PMA e tabù in tv

In questi giorni di letto e tv forzati (eh si, non riesco a leggere, mi si intrecciano le parole), mi sono inbattuta nel meglio e nel peggio della televisione.
Ogni mattina ho mandato un sms alla mia amica T. per farmi prendere un pò in giro, ma ieri mi ha risposto un pò piccata e ho riflettuto su quanto mi ha scritto.
Vi riassumo.
Praticamente la tv è piena di programmi felici, che raccontano la gioia e la felicità, in particolare quella della gravidanza e del parto.

Se ci pensiamo, è piena di "Mamme al via", "Teen Mom", "16 Anni e incinta", "Non sapevo di essere incinta", "Giovani ostetriche", "24 ore in sala parto", "5 gemelle sotto un tetto" e tante altre.. queste solo per citarne alcune. Tutte docu-serie che raccontano le bellezze della gravidanza e dei figli, mentre invece non c'è nulla che parli a chi non può avere figli - o solo chi non riesce.

Cioè, quello che amica T. voleva dirmi è proprio questo: perchè non esistono dei reality che raccontino quello che stiamo affrontando noi? Perchè non rendere la PMA una cosa normale, tanto da parlarne apertamente in tv, invece di lasciarli li, nel limbo del tabù?
E' vero, mi sono detta, ma ahimè non ho trovato nessun indirizzo mail al quale rivolgermi per scrivere la proposta.

Quando ho parlato a mia suocera di quello che avremmo iniziato a fare, lei mi guardava strana, ma ho cercato di farle capire, che non c'è nulla di male, che siamo in tanti che purtroppo iniziamo a ricorrere alla procreazione assistita e non per questo, noi ci sentiremo meno genitori di altri.
Infatti nell'infertilità si diventa "pazienti" solo nel momento in cui si desidera un figlio. Senza il desiderio, si resta fertili, anche se medicalmente sterili. Le difficoltà a realizzare questo desiderio sono vissute con colpa, dolore, frustrazione, invidia, emozioni difficilmente comunicabili.. Quello che sarebbe bello far capire, sarebbe che la PMA può comunque diventare un percorso più personalizzato e meno artificiale.

Per esempio, un dato curioso: il 2018 sarà il 40esimo compleanno di Louise Brown, la prima bambina nata grazie alla PMA. Oggi le conoscenze mediche e la modernizzazione dei centri, hanno raggiunto un livello che solo pochi anni fa sarebbe sembrato fantascienza ma, purtroppo fatica a crescere il grado di conoscenza e di consapevolezza su questi trattamenti: il percorso verso la PMA risulta meno impervio rispetto al passato, ma persiste una resistenza frutto di scarsa informazione e molti luoghi comuni sulla questione.

Ps: poche ore fa, in anticipo di un paio di settimane, è nato Mattia, il cucciolo di Elena e Filippo. Sarà che questi giorni sono più sensibile, ma ho pianto di gioia!

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