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Ci piace chiacchierare

Ho scritto questo post, perché alcune persone più grandi hanno commentato e giudicato la mia gravidanza. Come al solito, leggetevi qualche critica, ma anche quel velo di ironia che mi contraddistingue.

Qualche anno fa, una nota pubblicità recitava lo slogan “quanto ci piace chiacchierare” ed è vero, perché molte persone, sentono che devono dire sempre la loro, dare la loro sentenza o consiglio non richiesto.

E questo vale in tutti i campi della vita: se mangi le verdure, da grande sarai forte come Braccio di Ferro; se fai così, poi te ne pentirai…; bastava applicarti di più e ora, non ti staresti lamentando… E via discorrendo. Ovviamente, quando una donna è incinta, non ci sono solo i familiari più stretti (alias madre e padre) che puntano il dito, commentano o consigliano, ma tutto il circondario sente di avere qualcosa da dire sulla questione.

All’interno della famiglia a volte è difficile mandare a quel paese la persona di turno (specie se si tratta della suocera) perché non bisogna turbare certi equilibri; normalmente mamme esperte e non, si permettono di dire cosa dovremmo mangiare e bere, quante volte dovremmo fare pipì, quanti chili dovremmo prendere…

Sei tu la donna incinta, quella che meriterebbe premura e attenzione… eppure sulla nostra strada troveremo sempre le prime donne, artefici della verità: hanno le loro convinzioni universali e montano sopra un piedistallo immaginario appena si dà loro uno spazio per chiacchierare.

 

Tra le tante cose che tutti e subito ci hanno detto (donne, uomini, amici, sconosciuti…) c’è “dormi adesso perché dopo non avrai più tempo”. Io ho riso all’inizio. Poi ho solo sorriso, ora li brucio sul tempo e dico “si si, dopo non dormiremo, ci stiamo portando avanti ora”. Lo sappiamo che i bimbi sono impegnativi, ma in questi anni abbiamo un po' visto come funziona e dopo tutta ricerca, non mi spaventano poche ore di sonno a notte (bhe’, oddio… aiuto). Quindi si, certo che si dorme meno, mi sembra inutile sbandierarlo alle future mamme come presagio di sventura.

Spero invece che contrariamente a questi chiacchieroni, di essere una madre che possa ricordare i momenti di grande soddisfazione che saprà darmi mio figlio, piuttosto che i piccoli sacrifici che dovrò fare (e tutti hanno fatto).

E’ interessante come certe affermazioni, poi mi mandino al manicomio e allora ci penso 3 giorni di seguito (questo sempre perché dovrei stare tranquilla). “Hai la pancia enorme. Sicura della tua epoca gestazionale? Sicura che non siano gemelli? Sicura che…”. Infatti sembra che lo studio della grandezza della pancia sia un’antica arte per cui prendono la laurea ad honorem molto donne dall’alto della loro esperienza di “già mamme”. Tanto, grande piccola media tonda a punta, la forma della mia pancia avrà qualcosa di strano, che salterà subito al loro occhio clinico e non potranno trattenere la loro lingua. Fisicamente sono un po’ piccolina (partivo anche leggermente sottopeso), quindi la mia pancia ora sembra un’anguria bella matura – e ne manca di tempo.

Ma perché la costante (con tanto di occhiolino) “Sappi che quando sarà nato, il sesso sarà solo un ricordo lontano”. Questo lo dicono a me, come a mio marito. Ovviamente abbiamo messo in conto che le nostre esigenze verranno dopo quelle del baby – e lo abbiamo già fatto in questi anni/ mesi, sempre per e con amore.

 

In questa casa cambieranno i ritmi e le tempistiche, ma cercheremo di essere sempre noi stessi, sesso o no, insomma, ci proveremo (ora fate le chiacchierone e ditemi qualcosa fuori luogo).

C’è poi chi con molto anticipo (me lo hanno chiesto a inizio 4° mese) ti chiede del parto, di quello che ti aspetti, se lo farai naturale o cesareo, se hai paura etc… perché quando una "già mamma" incontra una futura mamma sente il desiderio di raccontare i particolari del suo parto (che solitamente è stato puntata splatter di una serie tv, fatta di sangue e lacrime).

Mi è capitato di subire racconti dettagliati in cui l’attesa diventa quella del giudizio universale nei gironi infernali (e lo ha fatto anche mia suocera, come se non fossero passati 40 anni e le cose si sono evolute). Quindi un ventaglio di travagli durati giorni, punti di sutura improponibili, dolori lancinanti. A volte metto il cervello in stand-by e vabbè, sarà quel che sarà.

 

Non oso immaginare quando il piccolo sarà nato e tutti saranno in grado di annientare la nostra serenità di genitori alle prime armi, di minare le nostre conquiste piuttosto che aiutarci a conoscere meglio il nuovo arrivato!

 

Quello che faccio oggi e spero fare in futuro anche in questo blog, è l’impegno a raccontare la mia esperienza dal mio punto di vista. Descrivo le emozioni senza pensare che siano le uniche giuste o migliori di quelle delle altre donne. Il mio/ nostro percorso è diverso da quello di altre coppie, quindi mantengo la mia linea di pensiero, magari sbagliando, ma a mio modo.

Diciamo però, che c’è anche tanta solidarietà e tanto amore, sia tra le donne della mia cerchia che tra sconosciute, ci sono quelle che ti guardano con gli occhi a cuoricino e ti dicono cose meravigliose sulla gravidanza, che ti raccontano aneddoti simpatici e dolci e allora, quasi ti scordi di tutte le altre cose dette tanto per dar fiato alla bocca, perché l’immagine che ti rimarrà, sarà quella di una “dolce attesa”.

 

Poi basterebbe solo ricordare una cosa: i consigli sono ben accetti solo quando sono esplicitamente richiesti (ne riparliamo tra qualche mese).

2 commenti:

  1. Quello che mi è ripasto più impresso della gravidanza e dei primi anni è proprio la mancanza di sonno... Con la panza non dormivo per pisciare ogni mezz'ora, inoltre non ho l'addormentamento immediato quindi vegliavo in attesa dello stimolo successivo. Poi, siccome io e il mio ex non sentiamo, le notti in bianco con le protesi accese a captare ogni rumorino in attesa che ci montassero delle luci a rilevazione sonora. Poi le normali veglie da coliche/fame. Poi i dissapori col mio ex che usciva tutta la notte. Poi quando il pargolo andava alla materna lo prendevo il pomeriggio, arrivavamo a casa e crollavo sul letto a cercare di dormire, lasciandolo da solo. Non ce la facevo proprio. Dormire il più possibile prima non cambia un emerito ciufolo, però è bello!

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    1. Intanto ci godiamo il tempo che manca prima di incontrarlo, poi ogni cosa verrà da sé. Non credo che abbiamo molte alternative!
      Un saluto Laura!

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