Ecco cosa è successo: quando abbiamo incontrato il Dottor V, ci ha fatto vedere le schede riassuntive del ciclo della stimolazione e della diagnosi pre-impianto; noi avevamo già abbassato le difese da tempo, quindi ci siamo trovati solo con orecchie super aperte per ascoltare diagnosi e consigli.
Si, la qualità degli ovociti alla fine sembra che sia la causa di questa mancata gravidanza (ora ci si basa SOLO su questa ultima stimolazione, ma visto come sono andate le cose, probabilmente anche in passato si è verificato lo stesso problema), e non c'è altro modo per capire in anticipo (quindi con analisi che non sia PGS/PGT) la qualità ovocitaria. Sarà parte del mio patrimonio genetico? Chiaramente non si sa e anche il mio cariotipo è normale, senza alterazioni o problematiche cromosomiche.
E quindi, adesso?
Abbiamo parlato con il Dottore delle possibili strade da prendere e ci ha dato varie opzioni:
1- rinunciare ad avere un figlio;
2- provare con una nuova stimolazione (la 5 per me/noi);
3- procedere con fecondazione eterologa.
Premesso che l'opzione 1 ancora non è nelle nostre corde, ci rimane da pensare tra la 2 e la 3. Bhè, in questo periodo avevamo pensato a varie cose, ma non ci era passata proprio per la testa l'idea che ci potevano proporre un'altra stimolazione.
Forse però qualcuno si chiederà: cos'è la fecondazione eterologa? E come funziona?
Si definisce fecondazione eterologa l'utilizzo di gameti femminili (ovodonazione) - o maschili quindi donazione di sperma - da soggetti esterni alla coppia durante un ciclo di PMA.
Quindi, come coppia, ma soprattutto come donna, "posso" accedere alla procreazione eterologa in quanto: persona soggetta a poliabortività; coppia con pregressi fallimenti di procreazione assistita omologa con ovociti e/o embrioni (probabilmente) di scarsa qualità biologica.
Se dovessimo propendere per questa scelta, come funzionerebbe? La donatrice viene sottoposta alla stimolazione ed al successivo pick-up (in alcuni casi, esiste già una banca di ovuli e gameti già pronti per essere "utilizzati").
In contemporanea, chi riceve - che sarei io - dopo essersi sottoposta ad ulteriori analisi (penso eco 3D? Graffio dell'endometrio per favorire attecchimento?..), si sottopone alla terapia per preparare l'endometrio, per poter affrontare il transfer della blastocisti nel momento corretto, come abbiamo già fatto con il transfer da congelato (lo raccontai proprio qui).
Alt comunque, perchè non guardiamo solo la parte rosa e fiori del "potremmo avere il nostro bambino", per intraprendere un percorso di eterologa ci mette davanti molti dubbi, tra cui quello che più di spaventa, è la questione di "figlio biologico". Ricorrere all'ovodonazione, infatti, significa mettere in conto che il proprio figlio erediti il patrimonio genetico di un'altra donna.
In questo periodo sto leggendo articoli, blog, interviste a coppie che hanno avuto un figlio grazie all'eterologa e tutti dicono la stessa cosa "il desiderio di avere un figlio era ben più forte di quello di trasmettere i miei geni".
Negli ultimi anni, si sta studiando l'epigenetica, una settore della biologia molecolare, che dimostra come ci sia un importante scambio di informazioni tra l'embrione e la madre, e che questo scambio può modificare in parte l'informazione genetica del figlio anche quando l'ovulo è stato donato: la futura madre riesce a modificare il genoma del figlio e a trasmettere caratteristiche proprie al bambino.
- ne parleremo più avanti della questione psicologica, ora volevo solo fare un piccolo riassunto -
Facendo un passo indietro: il 9 aprile 2014, la Consulta ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del divieto di fecondazione eterologa che era imposto in Italia dalla legge 40/2004.
Parliamo di numeri: i bambini nati da eterologa nel 2016, erano quasi 1500. Secondo l’ultima relazione disponibile del Registro Nazionale della Pma dell’Istituto Superiore di Sanità, su quasi 475mila bambini nati in Italia nel 2016, 13.582 (ovvero il 2,9%) sono venuti al mondo grazie alla PMA: 12.125 senza donazione e 1.457 donazione di gameti (non specificato se maschile o femminile).
Noi intanto ci siamo presi il nostro tempo. Le giornate passano tra lavoro, coccole, buon cibo, risate e un bicchiere di vino. Anche se è inverno c'è un bellissimo cielo azzurro a Roma ed ogni mattina respiro l'aria che sa di vita; ringrazio per quello che ho e cerchiamo di goderci al meglio questo periodo, anche se, ognuno per se, si sta facendo un pò i suoi calcoli e i propri pensieri..
Ho visto un'amica e alla sua domanda "come va" ho risposto "va bene..". E lei sorridendo e con gli occhi dolci, mi ha detto "eh no che non va bene, te lo leggo in faccia, anche se fai finta che vada tutto nel modo giusto..".
Diario di bordo, idee e scritture senza filtri. No-mammy blog! Voglio mettere nero su bianco alcune emozioni e sensazioni di questo percorso particolare, lungo e difficoltoso che stiamo iniziando ad affrontare: la PMA!
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Doversi misurare con queste situazioni non è piacevole e va da sé che le cose non possano andar bene, per quanto tu da buon capitano sei al timone della tua barca capace e tenace più che mai.
RispondiEliminaNoi abbiamo già parlato di questa cosa e la scelta non è semplice. Ognuno può dirti ciò che farebbe al tuo/vostro posto, ma in fin dei conti la decisione è vostra con tutti gli annessi e connessi del caso.
È una decisione importante, come donna e come coppia che richiede una lucidità mentale notevole.
Chi come me ti "vive" da fuori non può che supportarti ed appoggiare anche il minimo dubbio, ricordandoti che in questo percorso siete in due... Tutto il resto è un contorno!