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"E tu.. quando?" + libro

Siamo sposati da quasi 3 anni, ma conviviamo da molto più tempo.
Come già ho detto, a fine anno saranno 12 anni che io e Mr. P. stiamo insieme.
Quindi, ovviamente agli occhi degli altri, che cosa manca?

Lavoro? No.
Casa? No.
Cane? No, grazie.
Fare un bel viaggio? Mh.. no.
Aspetta.. un aiutino.. inizia per B, o per F. dipende se vuoi dire Bambino o Figlio.
Eh si, perchè ovviamente con la bella stagione, si mettono via maglioni e cappotti, e da sotto le maglie a maniche corte, escono le panciotte di quelle che sono incinte. Se ne vedono più dei fiori nei giardini. Sbocciano ad una velocità incredibile. 

E quindi, ti ritrovi sempre con qualcuno che, con il solito tatto di un elefante, è pronto a fare la stessa domanda di sempre: ma tu, quando lo fai un figlio?

Perchè tutti pensano che suoni il gong dell'orologio biologico, come se già tu non sia in paranoia con i tuoi 36 anni.. Probabilmente qualcuno penserà "queste donne moderne, troppo egoiste e prese da sé stesse e dalla propria carriera per dedicarsi a un figlio..”. Oppure non pensano proprio a nulla, aprono la bocca solo per dargli fiato. Tutti che hanno voglia di sapere le tue tempistiche. Ora. C’è da dire che tante volte non è necessariamente detto che siano domande dettate da cattiveria o pseudo malizia. Magari  molte volte uno lo dice pour parler. E ci può anche stare.

Ma. Ecco, ma.

Sono cose personali e talvolta anche delicate. Purtroppo molta gente non si rende conto che, non è una cosa del tipo "che gusto di gelato ti piace?". Nonostante mi ci sia quasi abituata, ancora a volte mi chiedo "perchè la gente non si faccia gli affari suoi". Perchè purtroppo è vero che "la parola può ferire più della lama".

E fateci caso: chiedono mai a lui? No, tutti a noi donne. Come se per fare i figli non si fosse in due. Come fosse unica scelta della donna.

Approfitto di questo piccolo "sfogo" che non è riferito a nessun evento in particolare, per portare alla luce, una lettura davvero interessante, fatta un paio di mesi fa “E TU QUANDO LO FAI UN FIGLIO?” di Tiziana Cazziero (Rizzoli Editore).

In questo periodo, mi sto dedicando a letture un pò diverse dal mio solito genere giallo/thriller, affrontando anche letture più vicine a questo nostro momento.
Nonostante la tematica un pò "ardua" e delicata, Tiziana Cazziero è riuscita a raccontare tutte le sensazioni e farle arrivare dritte a me, a farmi riflettere maggiormente su questo percorso. L'autrice racconta la sua esperienza personale, come anche io sto facendo (in parte).
Il racconto gira intorno a Luisa e Leonardo, coppia x in un mondo di coppie come loro (come noi), che cercano di avere un figlio. Nonostante passino molti mesi e falliscano vari tentativi, i due non demordono. Decidono di rivolgersi ad medico per essere seguiti durante il percorso di PMA, che prevede cure ormonali, esami, prove di fertilità.
Come la nostra coppia, anche Luisa e Leonardo cadono spesso in tristezze e delusioni, ma sono sempre rimasti uniti ed hanno continuato a lottare. Le lacrime scendono, ma i due cercano comunque di ritrovare la normalità perduta di coppia, normalità che ci mette alla prova ogni giorno, dal primo momento in cui decidiamo di cercare un figlio.
Non mollano e INSIEME, sempre uniti, vanno avanti. E' un tipo di approccio che spero di portare avanti anche io con Mr. P., infatti Luisa e Leonardo sono un esempio da seguire.

Quello che mi è piaciuto, è anche il fatto che non si tratta di un libro "tecnico", ma di un racconto leggero, fatto di riflessioni, dubbi e desideri della protagonista (che racconta in prima persona), quindi in parte, mi ci sono rivista, perchè anche io ho voluto dare questo taglio e stile al mio blog.
Siamo in tante, molte donne scrivono blog o diari in questa fase della propria vita, perchè ci aiuta ad accettare le sfide ed a elaborare questa situazione così delicata.
Mi piace anche la positività che emana il testo: è un libro che insegna a non arrendersi di fronte alle difficoltà, a non chiudersi in se stessi durante un percorso duro e pieno di sofferenza, ma basta avere intorno le persone giuste per affrontare una salita che sembra insormontabile.

2 commenti:

  1. La nostra società, e per nostra intendo per lo più quella italiana, è fondata su cliché.
    Una donna si deve sposare e nel giro di un tempo relativamente breve fare figli.
    Se pensi che la convivenza è stata "sdoganata" da poco più di 10 anni e nonostante ciò, in presenza di coppie che convivono da diversi anni, c'è sempre l'anima inquieta (per non dire altro) che chiede a quando il matrimonio.
    Cattiveria voluta non credo e spero non ce ne sia, ma leggerezza sicuramente tanta.
    Certo che è anche vero che determinate cose le capisci quando le vivi, perché prima magari nemmeno le immagini. Diciamo che chi si imbatte con difficoltà di concepimento sviluppa sensibilità ed una percezione di sé e degli altri più profonda.
    Se pensi che la domanda del figlio sia fastidiosa, immagina quando ne avrete uno (e sono sicura ce la farete) e le stesse persone chiederanno perché mai non fate fratellino/sorellina!
    Ci siamo passati tutti, è un percorso doloroso la pma, un percorso dove sembra che oltretutto qualcuno ti lanci pietre addosso che ti fanno male, che ti fanno cadere... Ma tu rialzi e mi sembra che la forza per farlo voi due ce l'abbiate tutta.
    In bocca al lupo cara, e tappati le orecchie!

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    Risposte
    1. Mi tappo le orecchie Selia, sto zitta, ma dentro urlo a gran voce.
      Un giorno spero di poter dire che "finalmente la cicogna ha aggiustato il gps", spero prima che poi!!
      Ed è vero, quante volte io sono stata la prima "indelicata": a volte se uno non conosce un "problema", non si pone il dubbio qualcuno possa averne.

      Elimina

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