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"Inside out", Gioia

Quando anni fa decisi di utilizzare l'immagine di Gioia, un personaggio del film animato Inside Out, pensavo solo al sentimento gioioso che lei emanava, ma oggi ho scoperto una "triste" verità: nella più classica delle caratteristiche di questi cartoni animati - più per adulti che per bambini -, la morale è sottile ma chiara: nella vita non c'è gioia senza tristezza (così come la luce non può esistere senza il buio..).

Nella nostra vita, abbiamo imparato sulla nostra pelle, come la felicità richiede anche la tristezza. E pure le altre emozioni. Infatti noi vogliamo essere felici in una vita reale, che comporta desideri e progetti etc.. etc.. ma ciò ovviamente ci mette davanti anche eventi spiacevoli, frustranti, ostacoli ed esperienze avverse. Vi ricorda nulla? Chiaramente con le emozioni che ne conseguono.
Anche se sembra brutto, è realmente una questione di misure e proporsioni: una vita felice ha tanta gioia e poca paura, pochi disgusti e poca rabbia: ma in ogni caso sono emozioni insiete nella gioia-felicità e che ci fanno arrivare a questo stato di pace.

Nel cartone quindi, che succede? Ora fate attenzione, non vi racconto tutto, sarebbe opportuno che lo vedeste, perchè è molto tenero e ci fa pensare..
La gioia è l'emozione che ci permette di affrontare di vivere con entusiasmo. Può nascere da un avvenimento importante o dalla capacità di apprezzare le piccole cose della vita quotidiana.
Comunque, uno dei momenti più riusciti del film è quello in cui Gioia (che ha un ruolo prioritario rispetto alle altre emozioni) capisce che Tristezza è necessaria, che anche lei ha la sua funzione nella mente-vita della protagonista (bambina) del cartone: questo rappresenta il passaggio dall'infanzia all'età adulta, una prima forma di equilibrio fra le forze che risiedono nella ragazzina.

Il cartone sembra alla fine che diventi un'apologia della tristezza come componente inscindibile del nostro essere umani. Perché vivere, significa innanzitutto questo: imparare a soffrire e a convivere con la sofferenza. Non certo all'insegna del pessimismo, ma in quanto la sofferenza, la tristezza e la malinconia fanno parte di noi, allo stesso modo in cui ne fanno parte la felicità, la gioia, la rabbia, il disgusto, la paura.. perché è la tristezza, tanto quanto la gioia, che ci permette di provare emozioni, piangere, innamorarci, diventare grandi, e saper riconoscere i momenti di felicità.. facendo riferimento al cartone animato, quelle sfere dorate alle quali, per poter brillare davvero, occorre anche un tocco di blu (tristezza).
Nella vita vera quindi, vuol dire che, tutti questi sentimenti-emozioni sono legati gli uni agli altri, non può esistere la nostra esistenza senza ognuno di loro.

Ps. dopo quest'anno di sofferenze ed attese, sarebbe il caso che arrivasse anche la parte "balla e piacevole" della situazione?? 

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